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La ‘Grotta del Brigante’ prima cavità naturale censita sui Monti Dauni: “Qui c’è un territorio tutto da scoprire”

E’ situata nel bosco ‘Selvamala’, nel territorio di Monteleone di Puglia e geo-referenziata dallo Speleo-Team ‘Montenero’. Con il numero 2.671 è stata inserita nel Catasto delle cavità naturali e artificiali della Regione Puglia

Censita e inserita nel Catasto regionale delle cavità naturali e artificiali, con il numero 2.671, la prima grotta rilevata sui Monti Dauni. Si tratta della ‘Grotta del Brigante’, situata nel bosco ‘Selvamala’ di Monteleone di Puglia.

A curare l’intero processo, insieme all'amministrazione comunale, sono stati i tecnici dello Speleo Team Montenero (Gianpiero Villani, Antonio Colangelo e Sacha Mauro De Giovanni) che hanno rilevato e geo-referenziato l’intera cavità. “E’ un risultato importante perché è la prima grotta ufficialmente censita nel comprensorio di Monteleone di Puglia e dei  Monti Dauni”, spiega a FoggiaToday il presidente dello Spelo Team Montenero, Gianpiero Villani. “La grotta verrà inserita in un più ampio progetto di valorizzazione del bosco ‘Selvamala’, che offre una varietà naturalistica molto ampia e si candida a diventare un bosco-didattico”.

La grotta è una cavità naturale scavata nelle calcareniti, formata da una scala d'ingresso larga 10 m e lunga 25 m, invasa da crolli di materiale caduti dalla volta. “La cavità si sviluppa tutta in piano ed ospita due sale”, spiega ancora Villani. Nel rilievo che abbiamo fatto ci siamo imbattuti in una tana di istrice, con resti di aculei dell'animale ancora visibili, e in una mandibola di lupo, come certificato da un nostro antropologo”.

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Si tratta della prima attività realizzata dal gruppo di speleologi del team Montenero sui Monti Dauni, ma in agenda ci sono già altri siti da sondare: “Il sub-Appenino è un territorio tutto da scoprire. Abbiamo ricevuto già segnalazioni interessanti da Accadia e Sant’Agata di Puglia, cavità che andremo presto a sondare, ma anche una cascata, forse una risorgenza da cavità naturale. Da settembre ci metteremo all’opera”, assicura il presidente del gruppo di San Marco in Lamis che, ad oggi, conta 30 professionisti tra speleologi, antropologi, architetti ed archeologi.

“Fino ad oggi, è stata data sempre precedenza alle cavità garganiche, dove contiamo ben 950 cavità delle 3mila censite in Puglia. Di queste, 400 sono situate nel solo Comune di San Marco in Lamis, dove due anni fa abbiamo la cittadina medievale, il cui sito è allo studio della Soprintendenza”, aggiunge.

“Lo scorso anno, invece, abbiamo censito con i nostri architetti la Dolina Pozzatina, a San Nicandro Garganico, certificandola come la più grande d’Europa e, forse, del mondo”. Ad oggi, infatti, il primato mondiale spetta alla Cina: “Ma noi riteniamo che si tratti di una grotta, e non di una dolina. In questo caso, avanzerebbe di grado quella garganica. Il caso è all’attenzione della Società Speleologica Mondiale, dalla quale attendiamo risposta”, conclude.

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