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Non trovano pace i randagi foggiani, il rifugio di San Severo accoglierà solo le "emergenze": riparte la caccia a un canile privato

Salta per "problemi comportamentali" il trasferimento di 50 cani. L'Enpa, però, ha offerto la sua disponibilità ad accogliere gli animali rinvenuti sul territorio comunale

I 50 cani che il Comune di Foggia, a luglio, aveva provato a piazzare al canile di San Severo non si sono mossi da via Manfredonia. E lo si apprende dagli ultimi atti prodotti a Palazzo di Città: prima la determina del 28 ottobre, a firma della dirigente del Servizio Sociale e Prevenzione Silvana Salvemini, che ha autorizzato l'espletamento della gara per affidare il servizio di mantenimento e ricovero dei cani presso una struttura autorizzata come canile rifugio e sanitario, poi la delibera n.25 del 25 novembre che contiene un nuovo atto d'indirizzo formulato dalla commissione straordinaria, con i poteri della Giunta comunale.

In entrambi i documenti, si menziona una nota del 23 settembre con la quale l’Ente nazionale Protezione Animali, "in ordine alla ospitalità dei cani del Comune di Foggia presso il Rifugio di San Severo, ha evidenziato l’impossibilità di ospitare i 50 cani attualmente ricoverati presso il canile comunale di Foggia per le motivazioni esplicitate in detta nota".

Il mistero sulle ragioni ostative rischiava di alimentare dietrologie e congetture sui rapporti interistituzionali, considerato che il Comune di San Severo aveva ratificato la sua disponibilità ad accogliere i cani foggiani con una delibera di Giunta del 21 luglio che autorizzava l'Enpa ad ospitarne una parte, eccezionalmente e temporaneamente. Per la gestione degli altri 91 cani il Comune di Foggia avrebbe cercato una struttura privata tramite gara. Almeno 50 di loro erano lì lì per vedere la luce, ma qualcosa è andato storto.

È il direttore generale dell'Enpa, Michele Gualano, a chiarire cosa sia successo: "Noi abbiamo dato la disponibilità, però, per questioni comportamentali dei cani attualmente detenuti a Foggia, non è possibile confermare 50 posti. L'amministrazione comunale, la dirigente in particolare, si è prodigata per trovare una soluzione e noi l'abbiamo data, ma non per 50 posti".

La struttura commissariale avrebbe mostrato estrema sensibilità e "responsabilità nella gestione del problema", detto da chi se ne intende. Anche il Comune di San Severo aveva fatto un bello sforzo accordando il consenso, perché proprio in quegli stessi giorni aveva già accolto i cani di Lucera.

L'Enpa ha offerto la sua disponibilità per i casi "sostenibili e praticabili". Prenderà in carico tutte le emergenze, i nuovi trovatelli, e valuterà caso per caso. Nessuno dei cani attualmente ospitati nel canile di via Manfredonia sarà trasferito a San Severo. "Noi abbiamo aperto le porte - ha detto il direttore Gualano, che da due anni si occupa del rifugio del centro dell'Alto Tavoliere - per aiutare gli animali", e anche il Comune di Foggia, in evidente difficoltà con un canile fatiscente, in cui da tre anni è vietato l'accesso di altri randagi.

Nell'ultimo atto di indirizzo, la commissione straordinaria ha preso atto della "disponibilità ad accogliere nuovi ingressi di cani con l'obiettivo di favorire la socialità tra i nuovi soggetti per il benessere psicofisico degli animali", resa dall'Enpa sempre nella nota nel 23 settembre, e ha affidato all'Ente nazionale Protezione Animali la gestione del servizio di custodia dei cani rinvenuti sul territorio comunale, "nelle more dell’individuazione del soggetto a cui affidare il servizio di mantenimento e ricovero dei cani riconducibili al territorio del comune di Foggia e della realizzazione del canile comunale". L'iter per la costruzione del canile rifugio-canile sanitario in località Quadrone delle Vigne è partito ma si stima che ci vogliano almeno 36 mesi.

L'impossibilità di trasferire 50 cani a San Severo ha comportato anche la modifica del capitolato speciale d'appalto per l'affidamento del servizio per la durata di 3 anni: ora non sono più solo 91 i cani che i privati dovranno pendere in carico, ma "almeno 120". Riparte la caccia a una struttura privata autorizzata come canile rifugio e sanitario. Ormai si è perso il conto di quante gare siano andate deserte, almeno tre comunque. Ora spetta al Servizio Contratti e Appalti predisporre il disciplinare e il bando di gara.

L’ammontare dell’appalto non è collegato al numero dei cani ricoverati, e l'importo totale, Iva compresa, è di 721.386 euro. L'aggiudicazione avverrà mediante il criterio dell'offerta economica più vantaggiosa.

L'operatore economico, secondo quanto stabilisce il capitolato, dovrà avere la disponibilità di una struttura canile rifugio e sanitario idonea ad ospitare almeno 120 cani (da dimostrarsi allegando l'atto di proprietà o il contratto di locazione o di comodato d’uso con data antecedente alla scadenza di presentazione delle offerte) collocata all'interno del territorio comunale. Non ci sarà alcuna deportazione, da sempre osteggiata dalle associazioni animaliste. L'articolo relativo ai criteri di mantenimento e cura degli animali descrive quella che dovrebbe essere la normalità, che nel canile di Foggia è scomparsa da anni.

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