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Martedì, 23 Aprile 2024
Attualità Manfredonia

Campi coltivati a l'Oasi Lago Salso? Pazienza verifica e poi sbotta contro i segnalanti: "Assoluta inesistenza delle questioni sollevate"

La replica di Pasquale Pazienza, presidente del Parco Nazionale del Gargano, alle questioni sollevate dalle associazioni ambientaliste Wwf e Pro Natura, di presunti lavori presso l'oasi Lago Salso di Manfredonia

Con un comunicato stampa l'Ente Parco Nazionale del Gargano rende noto che in merito alla segnalazione di presunti lavori presso l'oasi Lago Salso fatta pervenire alcuni giorni fa presso gli uffici della sede di Monte Sant'Angelo “…che hanno comportato la messa a coltura di una notevole parte dei terreni vincolati alla creazione di habitat naturali in seguito alla conclusione della Procedura di Infrazione avviata – già parecchi anni orsono – dalla Commissione Europea, relativa alla non corretta applicazione delle Direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE”, attraverso il presidente Pasquale Pazienza, rende noto "dell’assoluta inesistenza delle questioni sollevate".

Nella nota si legge che il presidente del Parco - "già consapevole della sua infondatezza" - "ha voluto tuttavia indire lo svolgimento di un sopralluogo tecnico per dare definitiva certezza alla inesistenza della reclamata violazione di norme sulla tutela dell’habitat nell’oasi Lago Salso"

E spiega che "il sopralluogo (svolto congiuntamente dagli organi di pg carabinieri forestali, sezione parchi, dai funzionari dell’ente parco e dall’agronomo delegato della oasi Lago Salso SpA) è terminato con la redazione di un verbale ufficiale, nel quale è stata acclarata l’assoluta inesistenza delle questioni sollevate nella segnalazione. All’interno nnon vi è stata alcuna attività di dissodamento di aree pascolive e/o di trasformazione di superfici in terreni coltivati. Nell’intera area non è in corso alcuna attività illecita da sospendere e non vi è necessità alcuna di adoperarsi in azioni di ripristino di habitat deteriorati; non ricorrono responsabilità, omissioni o danni ad opera di alcuno"

Pazienza incalza e riferendosi ai "segnalanti Vncenzo Rizzi e Maurizio Marrese" - "quest’ultimo è referente territoriale del wwf, il primo è rappresentante della federazione nazionale Pro Natura, ma è anche stato membro del precedente Consiglio di amministrazione dell’oasi Lago Salso SpA, quale espressione del socio di minoranza (Centro Studi Naturalistici onlus al 4%)" -  aggiunge. "Non sfugge all’attenzione dell’Ente Parco la mole di comportamenti riottosi e sobillatori posti in campo dal Csn onlus, sin dall’inizio della vicenda relativa allo scioglimento e alla liquidazione dell’oasi Lago Salso SpA, che fu avviata a seguito dell’adozione di una delibera del 12.11.2019, votata all’unanimità dal Consiglio direttivo dell’Ente Parco, su proposta di Pazienza, dopo aver verificato l’esistenza di una serie di irregolarità e mancanze nella gestione della società (di cui il Parco è socio di maggioranza al 96%) governata, nei fatti, dal socio di minoranza Csl onlus. Non sfugge che le numerose mistificazioni e strumentalizzazioni operate dal Csn onlus, rappresentano tentavi di trascinare l’Ente Parco in una infinita e asfittica querelle, per indurlo a desistere dal suo intento di voltare pagina nella zona umida di Lago salso, ovvero quello di portare la gestione della società in un alveo di correttezza amministrativa e di pieno rispetto delle norme di legge."

E ancora, prosegue il presidente, "apprezziamo e sosteniamo chiunque si rivolga al Parco per denunciare illeciti in materia ambientale e approfittiamo per ringraziare i carabinieri forestali, che lavorano al nostro fianco per controllare e tutelare l’ambiente, ma ci dispiace di dover prendere atto che in questo caso ci troviamo di fronte all’ennesimo tentativo di mistificazione della realtà, finalizzato alla costruzione di becere strumentalizzazioni; il risultato è la perdita di tempo e di energie per gli uffici dell’Ente Parco nazionale del Gargano, notoriamente in sofferenza di organico"

Pasquale Pazienza conclude:  Nell’Ente Parco vorremmo concentrarci a lavorare per affermare l’interesse generale associato alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente e non vorremmo più perder tempo a confrontarci con segnalazioni e denunce infondate e strumentali che, tra l’altro, provocano un grave danno d’immagine istituzionale e territoriale e che sarà fatto valere nelle sedi opportune"



 

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