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Canile cercasi, il Comune ci riprova ma rischia un altro buco nell’acqua: “Impossibile a quelle condizioni"

Pubblicato il bando per appaltare il servizio di mantenimento e ricovero dei cani in una struttura autorizzata a Foggia. Secondo le associazioni animaliste non è sostenibile: "L’amministrazione comunale rifiuta qualsiasi tipo di dialogo"

A distanza di otto mesi dall’ultima gara andata deserta, il Comune di Foggia ci riprova e riparte la ricerca, fin qui infruttuosa, di un canile rifugio e sanitario nel territorio comunale. Ritoccata qualche cifra, cambia poco rispetto ai precedenti tentativi di appaltare il servizio di mantenimento e ricovero dei cani presso una struttura privata autorizzata. 

Questa volta deve essere idonea ad ospitare “almeno 120 cani” (nel precedente capitolato erano 200). L’importo a base d’asta soggetto a ribasso passa da 514.754,09 euro a 591.300,09 euro, al netto dell’Iva, per tre anni. Il termine di presentazione delle offerte è fissato all’1 aprile 2022, l’apertura delle buste è prevista per il 4 aprile.  Responsabile unico del procedimento è la dirigente Silvana Salvemini. Negli ultimi due anni non si è presentato nessuno.

Proprio come nel bando del 2021 si menziona nell’oggetto anche l’attività di recupero e protezione dei gatti randagi. Ma per le associazioni animaliste non è sostenibile. Ne sa qualcosa ‘A Largo Raggio’, che dal 2015 si occupa della gestione del canile fatiscente e inagibile di via Manfredonia.

“Con importi di questo genere non è possibile gestire adeguatamente il servizio facendo gli interessi degli animali – afferma la presidente Stefania Cassitti - bisogna pagare un fitto a una struttura privata, sostenere un costo elevato del personale perché ci sarà una turnazione anche di notte e c’è bisogno di personale preposto al recupero di gatti, poi i farmaci e tutte le spese che concernono la gestione di un canile rifugio e un canile sanitario”.

Gestire anche il randagismo felino è un lavoraccio. “È un vaso di pandora”. Si parlerebbe di centinaia e centinaia di gatti. Anche per i cani, i 120 posti stimati, a conti fatti, non basterebbero per le esigenze di una città come Foggia. Il bando, insomma, non risulterebbe più ‘appetibile’, almeno per chi si occupa del benessere degli animali. “Per l’ennesima volta – afferma Stefania Cassitti - l’amministrazione comunale rifiuta qualsiasi tipo di dialogo e preferisce sprecare tempo prezioso”.

‘A Largo Raggio’ gestisce il canile municipale in regime di proroga. Alla scadenza, a maggio, non è detto che accetti di continuare a farlo, perché la struttura cade a pezzi. Ha presentato due progetti di finanza, ma niente: “Potevamo avere un canile già da diverso tempo”, va ripetendo la presidente. Avevano pensato anche al crowdfunding per costruire un canile: “se solo il Comune in tutti questi anni avesse individuato un terreno”, avrebbero raccolto fondi per realizzarne uno di proprietà dell’ente.

“Il randagismo – osserva la presidente dell’associazione – ha un costo sociale elevato ed è in carico all’amministrazione, volente o nolente”. Oggi la patata bollente è in mano alla commissione straordinaria. Di lavorare sulla prevenzione non se ne parla. Censimento, controllo delle nascite, sanzioni potrebbero arginare il fenomeni: “Se non lo faremo – avverte Stefania Cassitti – continueremo solo a sperperare denaro ed energia”.  

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