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L'Oipa lancia la campagna contro l'abbandono legalizzato degli amici pelosi

Nel 2021 si è registrato un aumento del fenomeno dell’abbandono e, soprattutto, una maggiore difficoltà nelle adozioni. Ecco l'iniziativa firmata Oipa

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha lanciato la nuova campagna antiabbandono, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare i proprietari dei pet al tema dell'abbandono legalizzato. Cosa si intende? A una "pratica" sempre più diffusa, ossia i proprietari di cani e gatti si liberano dei propri animali portandoli in un canile o in un gattile.

La campagna nota come: 'Anche l’abbandono legalizzato è un abbandono' ha uno slogan molto significativo: “M’ama, mi amava” con cui si vuole sottolineare come il pet prima era amato, accolto in famiglia e poi abbandonato. Anche l'immagine scelta mostra queste due metà: da una parte il muso di un cane amato e sereno, e dall'altra quello di un cane abbandonato in un canile, triste, invecchiato, senza speranza, per il quale la casa e la famiglia sono solo un lontano ricordo.

Anche se i dati del Ministero della Salute sembrano essere incoraggianti, segnalando nel 2020 meno ingressi nei canili e nei gattili rispetto al 2019, nel primo semestre del 2021 i volontari dell'Oipa hanno segnalato un incremento del fenomeno dell’abbandono e una maggiore difficoltà nelle adozioni.

"Dopo i lunghi mesi di lockdown, nei quali gli animali domestici sono stati una fedele presenza al nostro fianco, c’è il rischio che al venire meno delle restrizioni qualcuno si disfi impietosamente del proprio familiare a quattro zampe condannandolo alla solitudine, alla tristezza e talvolta agli stenti", afferma il presidente dell’OipaMassimo Comparotto. "Le nostre guardie zoofile e i nostri volontari sono presenti in tutta Italia per soccorrere anche questi sfortunati animali".

Nel 2020 l’Oipa ha dato in adozione 3.586 animali (3.105 nel 2019) ne ha soccorsi e curati 3.672 – 1.503 cani, 1.773 gatti e 396 di altre specie – (3.272 nel 2019) e raccolti 31.290 chili di cibo, secco e umido, (24.098 nel 2019). 

Nel caso di sopraggiunte difficoltà nel gestire i propri animali domestici, l’associazione animalista invita a chiedere aiuto ai volontari e alle guardie zoofile di zona, proprio per non arrivare al crudele gesto dell’abbandono in canile o, peggio, al reato dell’abbandono sul territorio, fattispecie punita dall’articolo 727 del Codice penale.

Le guardie zoofile dell’Oipa, presenti in Italia con 66 Nuclei in 18 regioni e in numerose province, nel 2020 hanno eseguito 5.106 interventi, controllato 8.516 animali, di cui 5.909 cani, e svolto 501 azioni tra sanzioni, denunce e sequestri.

Per chiedere aiuto o segnalare abbandoni e casi di maltrattamento, ci si può rivolgere al più vicino Nucleo di guardie zoofile Oipa trovandolo su https://www.guardiezoofile.info/nucleiattivi oppure alla Delegazione dei volontari di zona trovandola su https://www.oipa.org/italia/delegazioni

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