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Martedì, 23 Aprile 2024
Monti Dauni Roseto Valfortore

Le campane di Roseto ‘zittite’ di notte, Comune sotto accusa: “Tradizioni cancellate dalle promesse elettorali”

Polemica nei confronti del sindaco Parisi, per la decisione di silenziare l’orologio comunale sul campanile della Chiesa Madre nelle ore notturne per non recare disturbo alla quiete pubblica. L’opposizione accusa: “In paese tutti sono al corrente che quel provvedimento è frutto di una promessa elettorale”

Tradizioni silenziate, in nome di promesse elettorali. E’ l’accusa che il movimento FutuRoseto muove nei confronti dell’amministrazione comunale, insediatasi da poche settimane, dopo la delibera che ‘zittisce’ i rintocchi orari delle campane della Chiesa Madre del piccolo centro dei Monti Dauni, durante le ore notturne.

“Parafrasando il famoso romanzo, da qualche giorno le campane di Roseto Valfortore quelle che di giorno e di notte scandivano il tempo per il paese, non suonano più, per il momento solo di notte. Le promesse elettorali sono capaci di cancellare, a colpi di delibere (n.39 del 03/07/2017), le tradizioni secolari del nostro paese. Uno dei primi provvedimenti della giunta comunale, con a capo il sindaco Lucilla Parisi, già alla guida del Comune di Roseto Valfortore per dieci anni consecutivi, dal 2000 al 2010, è stato quello di “zittire” l’orologio comunale posizionato sul campanile della Chiesa Madre durante le ore notturne, perché – a detta della giunta composta dallo stesso sindaco, dal Vicesindaco Antonio D’Avella e dall’Assessore Fausto Capobianco -  il suono delle campane, che scandisce l’ora ogni 15 minuti, arreca disturbo alla quiete pubblica, in particolare agli ospiti di una struttura ricettiva che sorge a pochi passi dalla storica Chiesa di Santa Maria Assunta. In paese tutti sono al corrente che quel provvedimento è frutto di una promessa elettorale”, accusa Matteo Caldarella di FutuRoseto.

“Accade anche questo a Roseto, dove una compagine denominata “Uniti per Cambiare”, è stata capace di cambiare il corso della storia, privando, per meri interessi privati, gli abitanti del piccolo centro dei Monti Dauni del suo Kronos”, fa presente Caldarella che si fa portavoce delle proteste di “tante persone indignate di fronte al provvedimento della giunta comunale di far calare il silenzio, mettendo a tacere l’orologio che da oltre un secolo scandisce la vita dei rosetani, di giorno e di notte. A Roseto Valfortore può capitare anche questo: che a difendere i simboli del paese debba essere la gente comune, perché spesso nelle austere stanze del Municipio basta uno “scippo su un pezzo di carta” a spazzare via storie, ricordi e tradizioni”.

Caldarella conclude: “Noi di FutuRoseto auspichiamo che la guerra ai decibel dichiarata dal sindaco e dalla sua maggioranza per assicurare il riposo notturno ai residenti e a coloro che soggiorneranno durante i mesi di luglio e agosto, non sia circoscritta a quel suono innocuo dell’orologio posto sul campanile della Chiesa Madre, ma, almeno in onore della coerenza, venga estesa per gli stessi orari di “silenzio”ad altri suoni: quelli che accompagneranno le serate danzanti, che si svolgeranno tra Ballo del Cavallo, Muove la Colita e A Me Mi Gusta, la nota colonna sonora del movimento Uniti Per Cambiare. Oppure i decibel delle autentiche campane sono diversi dai decibel prodotti dagli altoparlanti?". 

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