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Stadio Zaccheria, Casillo invita Landella alla prudenza: “Attendi la sentenza”

Lettera al sindaco dell'ex presidente dell'U.S. Foggia, Pasquale Casillo: "Avverto la necessità di evidenziarti - prima della cessione dello stadio ad altra dirigenza - la situazione attuale"

Sulla possibile cessione del Foggia Calcio ad una nuova cordata di imprenditori, l’ex patron dell’U.S. Foggia Pasquale Casillo scrive al sindaco di Foggia descrivendo la situazione dello Stadio Zaccheria e mettendolo in guardia dall’intraprendere o far intraprendere altre strade ad altri senza prima aver atteso la sentenza del Tar Puglia, sul ricorso presentato dall’Unione Sportiva Foggia 1920 al fine di ottenere “la declaratoria di illegittimità della unilaterale revoca della concessione dello stadio deliberata dal Consiglio comunale a favore della società calcistica fino al 2025 nonché il pagamento di tutti i lavori eseguiti ed il ristoro dei danni subìti”

Lettera al Sindaco di Foggia | Ill.mo Signor Sindaco, non nascondo che avrei preferito chiamarti semplicemente  “Franco“, attesi i rapporti  amicizia che, prima della Tua elezione a primo cittadino, parevano caratterizzare i nostri  incontri. Sono Pasquale Casillo. Un uomo che ritiene umilmente di aver dato e fatto molto per lo sviluppo e la crescita della comunità foggiana, in generale, e del pianeta calcio, in particolare.

Eppure, vengo dipinto come un carnefice del calcio locale, come una sorta di speculatore e profittatore che ha tentato solo di trarre profitti personali dal pallone, oggi  non riconosciuto da tanti, anche da chi ha ricevuto benefici a iosa (e sono molti!), tutti affetti dalla cosiddetta sindrome rancorosa del beneficiato. Ma non è per questo che Ti scrivo, non serbando sentimenti di astio o di rivincita nei confronti di nessuno.

Leggendo le cronache relative alla possibile cessione del Foggia Calcio ad una nuova cordata di imprenditori, ho avvertito la necessità di evidenziarti, prima di una possibile concessione dello Stadio ad altra dirigenza, qual è il cosiddetto stato dell’arte al momento attuale.

Com’è ormai a tutti noto, a seguito dello spossessamento – da parte della cessata amministrazione comunale per ordine del suo Capo - dello Stadio comunale e di tutto quanto al suo interno, in quel momento, si trovava, l’Unione Sportiva Foggia 1920 S.p.a., ha proposto ricorso presso il T.A.R. Puglia, al fine di ottenere la declaratoria di illegittimità della unilaterale revoca – operata dalla cessata amministrazione comunale, nella persona dell’allora sindaco Mongelli - della concessione dello stadio, deliberata dal Coniglio Comunale favore della stessa società calcistica, fino al 2025, nonché il pagamento di tutti i lavori eseguiti ed il ristoro dei danni subìti.

E’ stato evidenziato da parte dell’U.S. Foggia, nell’indicato ricorso e nei motivi aggiunti, che, fra le altre irregolarità, il cessato sindaco, ing. Gianni Mongelli, aveva dato in concessione lo stadio “Pino Zaccheria” alla nuova società “Foggia Calcio” S.r.l., con una mera ordinanza e senza averne i poteri, che spettavano solo all’intera assise comunale. Tra l’altro, evidenziava quel sindaco che la stadio non aveva bisogno di alcun intervento edilizio o di ristrutturazione, essendo perfettamente agibile ed idoneo alla disputa del campionato di calcio di competenza…!!

Orbene, Ill.mo Signor Sindaco, senza dilungarmi troppo e tralasciando volutamente ogni riferimento sui numerosi incontri avuti con il compianto assessore ai Lavori pubblici, l’ing. Matteo Agnusdei, con i tecnici del Comune, con l’impatto del crono programma redatto dal dirigente di quell’ufficio, l’ing. Biagini, che assicurava la consegna dello stadio finito e completo in ogni sua parte entro la data del 30 maggio 2012, sul fatto della presenza di documenti con firma falsa sottoscritti da cessati amministratori dell’U.S. Foggia, afferenti presunte assunzioni di lavori da parte di detta società per assicurare la capienza di posti da zero a 7.500 spettatori, anziché, com’era nei patti, da 7.500 a 12.500 spettatori, in effetti eseguiti dall’US. Foggia, oltre ad altri lavori, mi corre l’obbligo di invitarti alla prudenza. E tanto perché il T.A.R. Puglia ha ormai riservato la causa a sentenza da ben tre mesi, per cui non dovrebbe mancare molto alla emissione della sentenza.

Pertanto, sarebbe quantomeno auspicabile e prudente attendere l’esito di tale decisione prima di intraprendere o far intraprendere ad altri strade che potrebbero rivelarsi tortuose, se non addirittura impraticabili. Tanto sentivo il dovere di rappresentarTi, nello spirito di stima e rispetto che, almeno nel passato, ha sempre contraddistinto i nostri incontri.

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