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Serie B, sparisce il derby bianco-rosso-nero: con il Cesena fallisce anche 'La Bari'

La società di Giancaspro non ha presentato il reclamo per l'iscrizione al campionato di B. Nel pomeriggio si è arenata la trattativa con il patron del Leeds Radrizzani. I biancorossi ora dovrebbero partire dalla serie D, stesso destino dei romagnoli che hanno aderito all'istanza di fallimento

Sarà una serie B diversa, nuova, rivoluzionata, e un po' più povera. Perché con i fallimenti di Cesena e Bari spariscono due compagini dalla ricca tradizione. E, cosa ancor più grave, sparisce il derby di Puglia tra galletti e satanelli, ritrovatosi la scorsa stagione dopo 19 anni di oblio. 

Il Bari non c'è più. Alle 19 la società biancorossa avrebbe dovuto protocllare l'istanza di reclamo per l'iscrizione al campionato di B. E così non è stato. Perché nel frattempo erano tramontate le trattative con la Meleam Spa (che aveva manifestato al sindaco Decaro la disponibilità a versare i 3 milioni per l'iscrizione, ma tutto si è bloccato alla richiesta di 16 milioni per il restante 30%) e con il duo Raddrizzani-Napoli, questi ultimi interessati all'acquisto del 70% delle quote societarie, ma "purtroppo il poco tempo disponibile per eseguire una due diligence dettagliata e approfondita consona a una operazione con un alto profilo di rischio ci costringono a malincuore ad abbandonare questa idea e sfida". 

A quel punto la strada per il Bari è tracciata. La mancata iscrizione al campionato segna il secondo fallimento negli ultimi quattro anni, dopo quello del 2014. Allora, il gruppo con a capo l'ex arbitro Gianluca Paparesta, riuscì ad acquisire il titolo sportivo consentendo ai galletti di mantenere la categoria. Stavolta i biancorossi dovranno ripartire dalla serie D (e sarebbe la prima volta in 110 anni di storia, ndr), a meno che (ipotesi però remota) il patron del Bisceglie Nicola Canonico non chieda di trasferire nel capoluogo di regione il titolo sportivo del club, che quest'anno militerà nel campionato di serie C. 

Stesso destino per la formazione romagnola, la cui enorme massa debitoria è diventata incolmabile. Con uno scarno comunicato la società (peraltro oggetto di deferimento con il Chievo Verona per le plusvalenze gonfiat, ndr) ha annunciato l'adesione da parte del Cda all'istanza di fallimento avanzata dalla Procura della Repubblica di Forlì. La società bianconera sparisce dopo 78 di storia. 

E non è tutto. Perché a rischio c'è anche la posizione dell'Avellino che non avrebbe presentato la fideiussione necessaria per l'iscrizione al campionato. 

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