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Le fasce croce e delizia, difesa da incubo: le pagelle di Pescara-Foggia

Pessimo esordio per il quartetto difensivo colpevole in tutte e cinque le marcature pescaresi. Chiricò e Fedato unici a salvarsi. Polveri bagnate per Mazzeo

Come esordio poteva andare decisamente meglio. Il ritorno, atteso 19 anni, pone subito i rossoneri di fronte ai propri limiti, mettendone a nudo i difetti e una carenza di carisma notevole, evidente soprattutto dopo il 2-0 di Pettinari. Il 5-1 finale è frutto del blackout successivo al raddoppio dell’attaccante pescarese. Il Foggia, fino a quel punto sul pezzo e superiore agli avversari per qualità di gioco, possesso palla e numero di occasioni costruite, si è letteralmente liquefatto, come non dovrebbe accadere a una squadra di carattere. Lo ha evidenziato Stroppa, nella speciale conferenza stampa postpartita congiunta con il suo mentore Zeman. Il boemo ha vinto su tutti i fronti, azzeccando le scelte iniziali (Pettinari in luogo di Ganz) e quelle in corso (Benali e Mancuso entrambi a segno). Il punteggio però rischia di essere fuorviante per quanto visto in campo, ma allo stesso tempo deve indurre Stroppa in primis, e i due Beppe (Di Bari e Colucci) che questa squadra ha forse bisogno di innesti pesanti, non delle semplici alternative a quelli che già ci sono. C’è una difesa da aggiustare, e questo già lo si sapeva, e una fase difensiva da registrare nuovamente. Perché certe amnesie difensive in Serie C ti vengono perdonate, in B la storia cambia. Occorre rendersene conto presto. E chissà che il pokerissimo patito all’Adriatico non sia stato utile in tal senso.

Pescara-Foggia: gli highlights della partita

PESCARA (4-3-3) Pigliacelli 7,5; Crescenzi 6,5 Coda 6,5 Perrotta 6,5 Mazzotta 5; Coulibaly 6 (1’st Palazzi 6) Proietti 6,5 Brugman 6,5; Capone 5,5 (1’st Benali 7) Pettinari 8 Del Sole 6 (35’st Mancuso 6,5). A disposizione: Fiorillo, Campagnaro, Carraro, Valzania, Ganz, Baez, Cappelluzzo. All. Zeman 7,5

FOGGIA (4-3-3) Guarna 5,5; Gerbo 5,5 Martinelli 4,5 Empereur 4 Rubin 5; Agnelli 5 (36’st Beretta s.v.) Agazzi 5,5 Deli 5 (22’st Fedele 5,5); Chiricò 7 Mazzeo 5 Fedato 6,5 (20’st Floriano 6). A disposizione: Pelizzoli, Tarolli, Figliomeni, Celli, Coletti, Ramè, Calderini. All. Stroppa 5

Arbitro: Saia 6

Guarna 5,5 – Ne becca cinque, e gli improperi da destinare ai compagni sono ben maggiori delle proprie colpe. Ma sul diagonale “impossibile” di Pettinari è un po’ troppo passivo.

Gerbo 5,5 – Avvio da incubo, con il Pescara che lo individua subito come elemento più vulnerabile della retroguardia. Tarda a prendere le misure, d’altronde il percorso di conversione a terzino non è ancora concluso, ma se non altro è quello che fa meno disastri. Mezzo voto in più per il gol della bandiera.

Martinelli 4,5 – La tendenza a giocarla sempre può essere controproducente, se sei in inferiorità numerica e gli avversari ti aggrediscono sistematicamente. Velenoso l’errore in uscita che spiana la strada al gol di Pettinari. In quelle situazioni Baresi l’avrebbe spazzata via. Lo può fare pure Martinelli.

Empereur 4 – Pessimo il suo ritorno in B. Certo, la difesa è del tutto sprovvista di copertura da parte del terzetto di centrocampo, ma gli errori dei singoli sono quasi da censura. Sbaglia il tempo del tackle su Crescenzi che gli scappa via, in occasione del secondo gol. Poi guarda Rubin arrendersi a Mancuso. E sono solo alcuni dei tanti errori commessi. Un disastro.

Rubin 5 – Pesantezza fisica, evidente da come arranca in fase di spinta. Sulla fase passiva è meglio stendere un velo pietoso. Assente nell’azione di Crescenzi – tanto che Empereur deve provare a scalare sulla corsia –, troppo accomodante nell’azione del gol di Mancuso.

Agnelli 5 – Da buon capitano ci mette la faccia nel post gara. In campo prova a metterci gamba e fiato, ma ha poche argomentazioni da proporre (36’st Beretta s.v.).

Agazzi 5,5 – Stretto nella morsa tra Proietti e Pettinari, lo spazio per far muovere la palla è ridotto. Il giallo beccato quasi in avvio di gara non lo aiuta. Sale in cattedra quando anche il Pescara abbassa i ritmi, ma è il primo responsabile se la squadra non tiene le distanze.

Deli 5 – Fa la sua apparizione in campo quasi a fine tempo, sollecitando i riflessi di Pigliacelli. Poi si ritrova una buona palla sulla testa, sciupata con una telefonata senza scatto alla risposta. Peccato, perché gli spazi concessi dal Pescara uno come lui avrebbe potuto sfruttarli meglio (22’st Fedele 5,5 – Fuori forma e si vede da come sbaglia una banale apertura azionando una delle tante ripartenze pescaresi).

Chiricò 7,5 – Gli manca solo il gol (in tal caso la sua valutazione supererebbe pure quella di Pettinari), un po’ perché non è così preciso al tiro, un po’ perché in porta c’è Pigliacelli ‘Pigliatutto’. Ma è l’autentico valore aggiunto della squadra. Manda in bambola Mazzotta e chiunque si presenti in raddoppio di marcatura. Incontenibile e propositivo fino alla fine. Peccato sia il solo.  

Mazzeo 5 – Il suo lavoro è utile solo quando si abbassa per dar respiro ad Agazzi. Ma del cecchino d’area dello scorso anno, e di Vicenza, non vi è traccia. Sul destro ha la palla del pari. Lui è mancino, ma la porta era vuota.

Fedato 6,5 – Parte in sordina, anche perché il gioco del Foggia per metà tempo si appoggia sulle veroniche di Chiricò. Quando viene sollecitato risponde ‘presente’. Salta ripetutamente l’uomo, sfiora il gol con una pregevole inzuccata. Finché dura, è il migliore dopo Chiricò (20’st Floriano 6 – Entra a gara finita. Due fughe di qualità e una volée che per poco non spaventa Pigliacelli. Chiedergli di più sarebbe stato delittuoso).

All. Stroppa 5 – Le statistiche non sempre raccontano per intero una partita, ma delle indicazioni le danno. La sua squadra detta legge per almeno metà gara, salvo poi squagliarsi dopo il raddoppio di Pettinari. Ci sarebbe da riflettere sulla fase difensiva, pressoché assente, e magari sulla qualità degli interpreti. Sicuro che a questa squadra servano solo elementi per allungare la panchina?

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