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Perugia-Foggia 3-0: le pagelle dei rossoneri

Fioccano le insufficienze. Bizzarri unico a salvarsi. Loiacono disastroso. Ad Agnelli e Busellato la generosità non basta

Ne ha di lavoro da fare Padalino. Il tonfo di Perugia gli ha dato delle risposte eloquenti, smorzando e di molto anche il timido ottimismo che la partita di Salerno aveva generato. Lo 0-3 del 'Curi' ha mostrato ben altro. Le fragilità mentali di una squadra che fa fatica a ritrovarsi, ma anche la mancanza di qualità nel gioco e negli interpreti. Perché al di là delle assenze di Deli e Rizzo (giocatori che comunque quest'anno hanno inciso poco, al pari di Carraro), la squadra è apparsa povera di contenuti e idee. I dubbi di inizio stagione sulla mediana rossonera sono stati legittimati dal campo. Per non parlare della difesa, bucata anche ieri, malgrado le parate di Bizzarri. Sì, c'è tanto da lavorare. E intanto domenica arriva allo Zaccheria il Verona.

PERUGIA (4-3-1-2) Gabriel 6; Mazzocchi 6,5 Gyomber 7 El Yamiq 6,5 Falasco 6; Kingsley 6,5 Bianco 6,5 Kouan 7,5; Verre 7; Han 6 (22’st Cremonesi 6) Melchiorri 6 (41’st Vido 6,5). A disposizione: Leali, Perilli, Felicioli, Mustacchio, Sgarbi, Ranocchia, Bordin, Bianchimano, Moscati, Vlad. All. Nesta 7

FOGGIA (3-5-2) Bizzarri 6; Tonucci 5,5 Loiacono 4 Ranieri 5,5; Zambelli 5,5 Cicerelli 5 (12’st Chiaretti 5,5) Agnelli 5 Busellato 5 Rubin 5 (29’st Kragl 5,5); Galano 5 Gori 5,5 (22’st Mazzeo 5,5). A disposizione: Sarri, Noppert, Carraro, Iemmello, Kragl, Cavallini, Boldor, Arena, Ramè. All. Padalino 5

Arbitro: Abbattista di Molfetta 6,5

Bizzarri 6 – Anche a Perugia è attento e provvidenziale. Però prende tre gol. Il che rende l’idea del momento della squadra.

Tonucci 5,5 – Lo spirito da gladiatore non gli manca. Ma nel marasma generale è difficile salvarsi. Disperato e inefficace il tentativo di chiusura su Kouan nell’azione del raddoppio.

Loiacono 4 – Da centrale della difesa è a disagio. Sbaglia tutto, dai tempi dell’uscita a quello degli interventi. E quando viene puntato è più fermo di un birillo. Una delle peggiori versioni da sette anni a questa parte.

Ranieri 5,5 – Nell’azione del vantaggio umbro, forse Kouan scatta in gioco. Di certo lui sale con lieve ritardo. E’ l’unico errore significativo di una prova nella quale mostra anche lui qualche fragilità. Pur restando l’anello forte della catena difensiva.

Zambelli 5,5 – Le cose migliori le fa vedere nel post partita. La sua dura critica verso se stesso e la squadra sono quelle di un professionista serio e con piglio da leader. In campo ci mette quello che ha, che purtroppo non è molto.

Cicerelli 5 – Da mezzala incide poco. Fatica a trovare la posizione, e in fase difensiva è pressoché assente. Un unico lampo, il cross che manda Gori a colpire sotto porta. Troppo poco (12’st Chiaretti 5,5 – Rieccolo dopo un mesetto di stop. Si piazza sulla sinistra, fantasista defilato alla Venitucci. Ma la squadra è troppo scarica per poter essere destata con un cambio. Non si può illuminare un palazzo con una candela).

Agnelli 5 – Mancano le geometrie, lui ci mette il cuore, che però non basta. Il centrocampo viene sommerso dalle percussioni delle mezzali perugine. E stavolta gli argini cedono presto.

Busellato 5 – Il discorso è lo stesso di Agnelli. Ha un’autonomia non elevata, e piedi e pensieri non sono quelli di un metronomo di livello. Quello che servirebbe alla sua squadra.

Rubin 5 – Mai un affondo, solo palle in orizzontale o all’indietro. Non gli si chiedeva il contributo di Kragl, ma quanto meno un lavoro da esterno vero (29’st Kragl 5,5 – Non è al meglio, poi entra a gara già compromessa. Il tempo di prendersi un giallo per un acceso battibecco con Mazzocchi).

Galano 5 – Seconda punta, ma non troppo. Nel senso che nessun vincolo tattico lo soffoca, e lui è libero di svariare su tutto il fronte d’attacco, calpestando le mattonelle che più gli aggradano, sul versante destro. Ma a parte un tiraccio dal limite a metà primo tempo, la sua gara dice assai poco, come i primi mesi della sua esperienza in rossonero.

Gori 5,5 – Imbronciato e non poco al momento del cambio. Non si sa se più per la sostituzione o per la pressoché totale assenza di palloni giocabili. Ne raccoglie uno, ma non lo angola a sufficienza. Ma è sufficiente per far capire che con una assistenza migliore, il suo contributo potrebbe essere notevole (22’st Mazzeo 5,5 – Si ritrova perno di un tridente, come ai tempi della serie C e della prima serie B. Ma al pari di Gori le palle dalle sue parti sono come la sobrietà nelle tournee dei Rolling Stones).

All. Padalino 5 – Fortuna che la classifica gli dà ancora delle chance. Il turnover non gli ha dato grosse risposte. Ma a preoccuparlo di più è la mancanza di mordente della squadra. Perdere a Perugia ci può stare, farlo lottando molto poco è un po’ meno accettabile. Gli resta la gara interna col Verona e qualche altro allenamento per farsi un’idea, formulare giudizi e richieste al diesse Nember. Ma prima deve ripristinare lo spirito di appartenenza, e la cattiveria agonistica imprescindibili per una squadra che deve salvarsi. Perché per adesso è quello l’unico vero obiettivo del Foggia.

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