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Gli episodi (e l'arbitro) penalizzano il Foggia: al 'Curi' vince il Perugia

Finisce 2-0 per gli umbri la sfida della decima giornata di ritorno di serie B. Tutte nella ripresa i gol: apre Cerri al 14', raddoppia Diamanti su rigore. Ma i rossoneri recriminano per un rigore negato e per quello concesso ai padroni di casa

Vince il Perugia, che dà continuità al suo ciclo di vittorie consecutive (giunte a quattro); si interrompe la striscia di successi esterni dei rossoneri, cominciata a fine 2017 in quel di Salerno. 

Una sconfitta che in ottica classifica non fa troppo male, ma che può generare dissenso e indignazione per alcuni episodi che hanno arriso esclusivamente ai padroni di casa. Da alcune decisioni del direttore di gara Pillitteri che quanto meno lasciano perplessi, passando per la gestione dei cartellini, fino ai dispetti della malasorte, come in occasione del primo gol di Cerri. E' stato comunque un buon Foggia, superiore sotto il profilo del gioco e delle occasioni create, magari poco cinico sotto porta, ma che innegabilmente non avrebbe meritato un risultato diverso. 

CONFERME - Stroppa lascia in panchina Agazzi, malgrado la settimana in più di lavoro. Ma lui solo può osservarlo durante la settimana, quindi c'è da fidarsi a occhi chiusi. E poi il campo del 'Curi', buono per piantarci le patate e qualsivoglia ortaggio di stagione, forse sarebbe inadatto per i muscoli delicati e convalaescenti del regista bergamasco. Spazio dunque ad Agnelli, per una regia meno geometrica ma più cazzuta. Deli e Gerbo lo affiancano con Zambelli e Kragl confermati ai lati. La mezzala ex Paganese è tra i più vivi e intraprendenti, in un primo tempo in cui è tutto il Foggia a farsi preferire. Il Perugia di Breda non pensa all'offesa, punta a speculare, come se sapesse di avere nel trolley delle occasioni, le palle giuste per far male. E così per Di Carmine e Cerri le palle a disposizione arrivano col contagocce, anche per l'accortezza del trio difensivo rossonero. E' un buon Foggia, che forse (anzi, sicuramente) avrebbe bisogno di qualcosina in più negli ultimi 15-20 metri. Mazzeo lavora troppo lontano dalla porta, peraltro non benissimo, mentre Nicastro a parte i soliti sbattimenti e le preziose sponde, non gode di rifornimenti e riferimenti giusti per far male, ma tant'è. A fine primo tempo pari e patta, e non è un male per il Foggia. 

SECONDO TEMPO - La partenza dei rossoneri è ancora più incoraggiante. Con Mazzeo prima (rovesciata di poco fuori) e Agnelli poi (sinistro respinto da Leali) i satanelli insidiano la porta biancorossa, ma all'8' recriminano non tanto per il colpo di testa di Loiacono che l'estremo difensore riesce a bloccare a un soffio dalla linea di porta, quanto per il tocco assai sospetto (e del tutto illegale) di Pajac. Il classico episodio da Var, che avrebbe quasi certamente generato l'accoppiata rigore-espulsione. E invece sei minuti dopo in gol ci va il Perugia, con un perfetto contropiede orchestrato da Di Carmine, e perfezionato da Cerri con la fortunosa e decisiva deviazione di Zambelli. Giocatosi il famoso bonus pescato dal trolley, Breda decide di rinunciare alla fisicità di Cerri, affidandosi alla creatività, seppur a mezzo servizio, di Diamanti. 3-5-1-1 e squadra, ancora più abbottonata. Ma è sufficiente, perché il Foggia ha le polveri bagnate, e un Kragl con il sinistro calibrato malissimo, tanto che l'unico sussulto lo crea con il piede 'sbagliato'. Duhamel e Scaglia sono le mosse con le quali Stroppa prova a raddrizzarla. Il francesce scalda i guantoni di Leali subito con una percussione bella quanto illusoria. Sul sinistro di Deli un'altra bella occasione, sciupata malamente, al 26'. Due minuti prima del rigore che Tonucci cagiona con un fallo di mano. Lo realizza Diamanti, con il sinistro che generò il primo e unico gol in nazionale di Davide Astori. Il fantasista toscano lo sa bene, e lascia che qualche lacrima scorra sul suo viso. Intanto Stroppa richiama Tonucci per Floriano, chiudendo con un inedito 4-2-4. Qualche minuto dopo Scaglia ha sul sinistro la palla che riaprirebbe il match, a 7' dalla fine. Finirà nella curva sud occupata da 2mila foggiani, insieme agli auspici di portare a casa almeno un punto. La paratona di Leali allo scadere su Mazzeo, serve solo ad alzare la valutazione dell'estremo difensore umbro. I tre punti erano già in cassa. Peccato. 

Il tabellino

PERUGIA (3-5-2) Leali; Volta, Dellafiore, Magnani; Mustacchio, Gustafson, Bianco (25’st Colombatto), Bandinelli (30’st Buonaiuto), Pajac; Cerri (16’st Diamanti), Di Carmine. A disposizione: Santopadre, Nocchi, Gonzalez, Belmonte, Del Prete, Terrani, Kouan, Germoni. All. Breda

FOGGIA (3-5-2) Guarna; Tonucci (34’st Floriano), Camporese, Loiacono; Zambelli (21’st Duhamel), Gerbo, Agnelli, Deli, Kragl; Mazzeo, Nicastro (21’st Scaglia). A disposizione: Noppert, Figliomeni, Fedato, Beretta, Martinelli, Rubin, Agazzi, Floriano, Ramè, Calabresi. Stroppa

Arbitro: Pillitteri di Palermo

Marcatori: 14’st Cerri (P), 28’st Diamanti (P)

Ammoniti: Loiacono (F), Gerbo (F), Bandinelli (P), Agnelli (F), Scaglia (F)

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