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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Paganese-Foggia 2-1, le pagelle: si salvano solo Narciso e Sarno

Nella deludente serata di Pagani, prova insufficiente di gruppo. Gravi le amnesie difensive. Male anche Quinto. Il portiere tiene in piedi la squadra con un paio di prodigi. Il fantasista napoletano è l’unico che cerca di accendere la luce

Un Foggia troppo brutto per essere vero cade in casa della Paganese nella gara di esordio di campionato. Una caduta che forse servirà ai rossoneri per scendere dal piedistallo, e tornare ad affrontare ogni gara con il medesimo atteggiamento. Quello carico di grinta e cattiveria agonistica, che ieri sono rimaste a Foggia, mandando a Pagani undici giocatori svogliati e svagati. Urge riscatto contro il Catanzaro allo Zaccheria.

Le pagelle

FOGGIA (4-3-3) Narciso 7; Angelo 5 (40’st Bencivenga) Coletti 4,5 Gigliotti 4,5 (37’st De Giosa) Agostinone 5; Gerbo 5 Quinto 4,5 Riverola 5 (23’st Bollino 5,5); Sarno 6,5 Iemmello 5,5 Sainz Maza 5. A disposizione: Micale, Loiacono, Di Chiara, Agnelli, Ricciardi, Lodesani, Tarolli. All. De Zerbi 5

Narciso 7 – Due miracoli per mantenere la porta inviolata. A inizio gara Deli lo aveva graziato. Nulla può sul rasoterra di Caccavallo. Sul secondo gol è Coletti a vanificare un altro intervento prodigioso.

Angelo 5 – Al termine della gara De Zerbi dirà che lui è l’unico a non conoscere la Lega Pro. Ma il rendimento non è molto dissimile da quello di Latina. Cicerelli lo scherza in più di un’occasione (40’st Bencivenga s.v.)

Coletti 4,5 – Gli avanti della Paganese gli sbucano da ogni dove. Lui arranca in maniera quasi preoccupante. Cerca di riprendersi nella cosa che forse sa fare meglio, impostare. Ma nella versione “bonucciana” o “mascheraniana” convince poco. Ciliegina sulla torta, la maldestra deviazione sulla respinta di Narciso, che spalanca la porta a Deli.

Gigliotti 4,5 – Estremamente svagato. Anche lui incapace di trovare delle contromisure per contrastare gli inserimenti delle punte. Certo, il centrocampo non lo aiuta per niente (37’st De Giosa s.v. – Fa il suo esordio quando la gara è pressoché compromessa. La sensazione è che se i due titolari dovessero faticare ancora, lui impiegherà poco tempo per abbandonare la panchina).

Agostinone 5 – Caccavallo è pressoché imprendibile. Gli gira intorno e lo salta sistematicamente. Cerca di arrangiarsi col mestiere, e parzialmente ci riesce. Timido in fase di spinta, e questo non aiuta il gioco della sua squadra. Sua la palla che Sarno trasforma in gol.

Gerbo 5 – Rispetto ad Agnelli avrebbe dovuto garantire maggiori geometrie, ma minor corsa. Non si vede né l’una né l’altra cosa. E poi gli manca la “garra” tipica del capitano. Chance sprecata.

Quinto 4,5 – Da capitano si prende le responsabilità per una gara persa malamente. Da play è uno dei principali responsabili sul campo. Non una verticalizzazione (anzi, una sì, ma finita male), tanti errori in fase di impostazione. E sul gol del raddoppio si ritrova a marcare Cicerelli che lo salta con facilità disarmante.

Riverola 5 – Scarso il suo contributo in fase di costruzione, nullo quello in fase difensiva. Troppo mollo quando Deli lo salta a centrocampo e manda in porta Caccavallo (23’st Bollino 5,5 – Quaglia poco, ma in una squadra totalmente allo sbando non è che potesse fare i miracoli).

Sarno 6,5 – Nella ripresa è l’unico che cerca di scompigliare le carte con qualche dribbling e giocata di fino. Non è assistito da nessuno, e infatti il gol viene da una sua invenzione.

Iemmello 5,5 – La tripla occasione sventata da Marruocco è il classico episodio da sliding doors. Di fatto sarà l’unica occasione in cui gli capiterà di tirare in porta. Avrebbe desiderato miglior (ri)esordio.

Sainz Maza 5 – Un assist, quello per Iemmello, una conclusione sbagliata sul 2-0, e poco altro. Quasi quasi si fa preferire da falso nove.

De Zerbi 5 – La bava alla bocca non si è vista. Solo tanta confusione e poca cattiveria. L’innesto di Bollino e il passaggio al 4-2-3-1 sembra più una mossa figlia dello sconforto. Occorre poi riflettere sull’efficienza del duo difensivo. Troppo lento per contrastare le ripartenze. C’è da lavorare, perché pur avendo la Ferrari, il campionato non lo si vince mai in partenza.

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