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Un calcio al sessismo. L'esempio della foggiana Lucia Abruzzese e i complimenti della Triestina: “Gara egregia e senza sbavature“

Nel weekend caratterizzato dalle becere parole del giornalista Sergio Vessicchio rivolte a una assistente, ecco una bella pagina di sport, che vede protagonista l'assistente foggiana nella sfida di serie C tra Triestina e Sambenedettese: "Pieno sostegno a tutte le donne che coltivano la passione per il calcio, siano esse in “giacchetta nera” o sul campo per superare le avversarie di turno”

Il calcio e le donne. Binomio che negli ultimi tempi è diventato sempre più forte. Domenica scorsa quasi 40mila persone erano all'Allianz Stadium, teatro delle gare casalinghe della Juventus di Cristiano Ronaldo, per assistere al big match di serie A femminile tra la Juve e la Fiorentina. La Nazionale femminile parteciperà ai prossimi Mondiali, ciò che i colleghi maschietti non sono riusciti a fare lo scorso anno. 

Sono esempi lampanti di un movimento che sta crescendo sempre più, in barba agli stereotipi sessisti e alle idee piuttosto retrò (per non dire altro) di chi individua il calcio come sport di genere, circoscritto alla "casta" maschile. Non è così. 

Non lo è neppure per quel che concerne le terne, quaterne e cinquine arbitrali. Sono passati quasi 16 anni dal debutto in serie A di Cristina Cini, assistente dell'arbitro Pieri in un Juventus-Chievo. Da allora tante donne hanno indossato quella che un tempo era la giacchetta nera. Con la stessa passione, con la stessa abnegazione, con le medesime capacità dei colleghi uomini. Eppure c'è chi, come il giornalista Sergio Vessicchio, non la pensa così. E ha deciso di esternare il suo pensiero con parole censurabili, per non dire ignobili. Vessicchio stava per iniziare la telecronaca di Agropoli-Sant’Agnello, gara di Eccellenza Campana, in onda sull’emittente CanaleCinqueTv, quando la telecamera ha inquadrato uno dei due assistenti, una donna, Annalisa Moccia della sezione di Nola, effettuare il classico controllo della rete di porta. A quel punto Vessicchio si è lasciato andare, a commenti sessisti e misogini: ”È uno schifo vedere le donne che vengono a fare gli arbitri in un campionato dove le società spendono centinaia di migliaia di euro, una barzelletta della federazione. È una cosa impresentabile per un campo di calcio”. 

Parole inascoltabili, che hanno scatenato l’indignazione diffusa da parte di tutta l’opinione pubblica. Vessicchio, che il giorno successivo ha dichiarato di essersi espresso male, confermando, tuttavia, la sua idea sugli arbitri donna, è stato sospeso dall’ordine dei giornalisti. 

Ma per fortuna ci sono stati anche gli episodi belli, come quello accaduto a Trieste, nel glorioso "Nereo Rocco" dove la squadra di casa (nella quale milita l’ex rossonero Tommaso Coletti) ha affrontato e battuto la Sambenedettese. A comporre la terna arbitrale c’era anche una donna, la foggiana Lucia Abruzzese, una dei fiori all’occhiello della sezione Aia di Foggia (nonché assistente internazionale di calcio femminile, che partecipò nel 2016 ai Mondiali Under 17 in Giordania, e agli Europei femminili in Olanda nel 2017), autrice peraltro di una prestazione inappuntabile, meritevole delle lodi della stessa società giuliana, apparse sulla pagina Facebook ufficiale: “Lei è Lucia Abruzzese della Sezione Aia di Foggia. Ieri sera era al “Rocco” in qualità di assistente dell’arbitro Rutella, e ha egregiamente svolto il compito che il designatore le ha affidato, con tranquillitá e senza alcuna sbavatura. 

In una grionata che ha visto quasi 40mila spettatori all’Allianz Stadium per seguire Juventus Women - Fiorentina Women o ancora, nel nostro piccolo, in una annata che sta registrando crescente entusisasmo attorno alla Polisportiva Triestina San Marco con due prime squadre, quattro squadre di piccole calciatrici e un centinaio di appassionate aspiranti giocatrici all’open day della scorsa estate, cogliamo l’occasione per fare i complimenti a Lucia Abruzzese per il suo operato. 

Con questo pensiero l’U.S. Triestina Calcio 1918 intende mostrare pieno sostegno a tutte le donne che coltivano la passione per il calcio, siano esse in “giacchetta nera” o sul campo per superare le avversarie di turno”. 

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