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Riverola è diventato cigno. Funziona il tandem Chiricò-Sarno. Le pagelle di Foggia-Lecce

Lo spagnolo protagonista con il supergol che spiana la strada ai rossoneri e sublima una prestazione sontuosa. Bene anche l'ex Matera, che stravince il confronto con Moscardelli. Bene difesa e centrocampo, battuta d'arresto per Iemmello

La magica atmosfera, non poteva conoscere un epilogo diverso. Il Foggia batte il Lecce, in una calda serata di fine maggio, resa ancor più infuocata dall’entusiasmo, dalla carica emotiva, dal desiderio di raggiungere un traguardo ora un po’ più vicino. Ma bisognerà ancora battagliare, contro il Pisa di un altro guerriero come Gattuso. Una doppia sfida che si preannuncia scoppiettante, quella tra due tra le squadre più forti dell’intera categoria, guidate da due giovani tecnici, entrambi grandissimi motivatori. Servirà il miglior Foggia, quello visto tante volte, specie nei momenti che contavano. Quello visto nella doppia sfida con i cugini Leccesi, che ha certificato la netta superiorità dei satanelli.

Foggia (4-3-3) Narciso 6,5; Gerbo 6,5 Loiacono 7 Coletti 8 Di Chiara 7 (38’st Angelo s.v.); Agnelli 7 Vacca 7 (43’st Sainz Maza s.v.) Riverola 8,5; Sarno 7,5 Iemmello 6 Chiricò 7,5 (30’st De Giosa 6).

Narciso 6,5 – Spettatore per una bella porzione di match. Poi scalda i guantoni chiudendo la porta a Moscardelli, quando lo speaker stava ancora celebrando la prodezza di Riverola. E sarà una parata decisiva.

Gerbo 6,5 – Alla prima percussione, si prende una punizione dal limite. Per oltre un tempo è impeccabile, e Doumbia può solo correre a vuoto. Peccato per la palla persa da cui si origina il gol del Lecce.

Loiacono 7 – Unico momento di confusione nell’azione del gol. Perdonato, anche perché il resto della partita è pressoché perfetto, per concentrazione ed efficacia degli interventi.

Coletti 8 – Moscardelli non la vede mai, o quasi. Almeno quando nei paraggi c’è lui. Chiude ogni varco, e fa ripartire l’azione, come il più consumato dei difensori. Verosimilmente il miglior match della stagione.

Di Chiara 7,5 – La fascia sinistra è la sua. Per il povero Lepore, che già deve pagare l’inesistente assistenza di Surraco, son dolori. Va a un passo da un grandissimo gol, propizia un quasi gol nella ripresa. Solo i crampi lo mettono k.o. (38’st Angelo s.v. – Il terzo boato, dopo quelli che hanno accompagnato le due marcature rossonere, saluta il suo ritorno in campo. Preziosissimo).

Agnelli 7 – Come già notato nelle scorse settimane, il capitano da mezzala nella mediana a tre dà il meglio di sé. Deve coprire una porzione di campo minore, e può spendere più energie negli inserimenti senza palla. Gladiatore, lottatore, incursore. Con tanto cuore.

Vacca 7 – Normalizzatore delle situazioni più complicate, pompiere nei momenti più infuocati. Basta che la palla arrivi a lui, per ristabilire il battito cardiaco su livelli standard (43’st Sainz Maza s.v.).

Riverola 8,5 – Da ammirare non solo l’eleganza che ne accompagna i movimenti, ma anche l’utilità delle giocate che pensa e realizza. Anche quelle in apparenza più banali. E poi c’è il gol, che gol. L’anatroccolo è diventato cigno nel momento più importante della stagione. La sua esplosione è forse la più grande vittoria personale di De Zerbi.

Sarno 7,5 – Cerca il gol alla Sarno, e chissà cosa sarebbe successo se il pallone fosse morto sotto il sette. La gloria viene solo rinviata di un tempo. In mezzo, tante cose interessanti, nonostante l’assistenza di Iemmello stavolta non sia delle migliori.

Iemmello 6 – Sufficienza di stima, e perché in una gara così sarebbe un peccato vedere un voto inferiore al sei. Quel poco che fa lo fa maluccio. Si ridesta nella seconda parte di gara, con un paio di accelerazioni che a momenti spaccano in due la difesa leccese. Piccolo passaggio a vuoto, ma dopo 35 gol stagionali, glielo si perdona.

Chiricò 7,5 – A parte quei momenti in cui ti chiedi cosa voglia fare, è una spina nel fianco, di quelle fastidiose. A difesa schierata il Lecce ne argina parzialmente le imbucate. Quando poi gli spazi si aprono, come nella ripresa, allora son dolori lancinanti. Manda in gol Sarno, con il destro. Non ChiriGol, ma ChiricAssist (30’st De Giosa 6 – Come all’andata, si piazza sul centrosinistra, per dar manforte alla difesa, e stanare i residui tentativi di rimonta dei leccesi).

De Zerbi 8,5 – Gioca per vincere, come se fosse una gara secca, come se il 2-3 del via Del Mare non ci fosse mai stato. Il giusto atteggiamento per mettere subito il bavaglio al Lecce. Come con l’Alessandria, i gol arrivano nella ripresa, dopo un primo tempo di dominio assoluto. E le prestazioni di alcuni elementi da lui fortemente voluti, Coletti e Riverola su tutti, sono senz’altro un ulteriore motivo di orgoglio.

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