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Foggia-Ternana 1-1: le pagelle dei rossoneri

La punta scuola Milan decisiva con il gol del pari e una buona prestazione. Chiricò malissimo, il centrocampo non incide

Per la terza gara di fila il Foggia non riesce a vincere tra le mura amiche. Decisivo il gol di Beretta, che a metà ripresa gira a rete il pallone sugli sviluppi di un corner, dopo che gli umbri l'avevano sbloccata in apertura di gara con una conclusione dalla distanza di Tremolada.

Il film fotografico di Roberto D’Agostino

Che contro la Ternana, a differenza delle gare con Parma e Cremonese, non sia arrivata la sconfitta, è una magra consolazione. Anche perché ci è voluto un gol 'sporco', per scongiurare quella che sarebbe stata la terza sconfitta interna consecutiva. 

Gli highlights del match

Troppo poco per svoltare, ancor meno per presentarsi al ‘San Nicola’, con un minimo di credibilità. Perché al di là dei meriti propri, i successi di Vercelli e Ascoli sono arrivati anche per l’incastro delle contingenze favorevoli, oltre che per il livello tecnico non eccelso degli avversari. Nel ‘lunch match’ di domenica i rossoneri faranno visita all’attuale capolista (Palermo permettendo, ndr), pertanto serviranno compattezza, attenzione, brillantezza nell’ultimo passaggio e freddezza sotto porta. Tutte qualità di cui il Foggia attualmente non sembra disporre, se non in minima parte.

Le pagelle dei rossoneri

FOGGIA (4-3-3) Guarna 5,5; Loiacono 5 Camporese 6 Coletti 5 Celli 5,5 (7’st Empereur 6); Gerbo 5,5 Vacca 5,5 Agazzi 5; Chiricò 4 (28’pt Calderini 5,5) Mazzeo 5,5 (21’pt Fedato 5) Beretta 6,5. A disposizione: Tarolli, Lodesani, Agnelli, Martinelli, Nicastro, Ramè, Fedele, Sarri. All. Stroppa 5

TERNANA (4-2-3-1) Bleve 6; Valjent 6,5 Gasparetto 6,5 Signorini 6,5 Vitiello 6; Defendi 6,5 Paolucci 6;  Finotto 6,5 (36’st Angiulli s.v.) Tremolada 7 Carretta 7; Albadoro s.v. (13’pt Montalto 5 (30’st Candellone s.v.). A disposizione: Plizzari, Favalli, Varone, Ferretti, Marino, Zanon, Tiscione, Bombagi, Bordin. All. Pochesci 6,5

Arbitro: Pezzuto di Lecce 6

Guarna 5,5 – Si oppone al tiro di Tremolada con la reattività di un bradipo con problemi di schiena. Poi su Finotto tiene in piedi la partita con una gran parata. Non sufficiente per la sufficienza. Non è il più colpevole dei disagi difensivi, ma la sua prima parte di stagione resta decisamente negativa.

Loiacono 5 – Paradossalmente piace di più quando spinge, pur palesando i limiti noti. I piedi non sono quelli del fluidificante, l’impegno è encomiabile, ma gli serviranno litri di Novalgina per contenere i mal di testa procuratigli da Carretta.

Camporese 6 – Non è protagonista nei momenti negativi, e se la cava quando i riflettori sono puntati su di lui. Gli manca un compare all’altezza, come competenze e continuità, ma non lo si scopre oggi.

Coletti 5 – Mette in serie tre-quattro errori pacchiani, che solo l’intervento della buona sorte fa sì che non si traducano in occasioni da gol. Su punizione cerca la redenzione, sbaglia mira, seppur di poco.

Celli 5,5 – Finotto fa meno danni di Carretta, ma la sua presenza è sufficiente per inibire le discese del buon Celli. Che nulla toglie e neppure dà. Dà forfait in avvio di ripresa, insieme all’unghia del suo alluce. (7’st Empereur 6 – Rispolverato, nel ruolo di terzino, che sconosciuto non gli è. Ma l’avvio è da incubo: Finotto gli scappa via, ma è un po’ tutta la difesa a essere sfasata. Poi comincia a entrare in partita, dando a suo modo il sostegno alla manovra offensiva. A cominciare dalla sponda preziosa per il gol di Beretta).  

Gerbo 5,5 – Andamento ondivago, tra buone giocate e errori banali. Il cross di sinistro sballato in chiusura di match fotografa il momento di appannamento.

Vacca 5 – Si sforza nel finale, provando a farsi trascinatore di una squadra che invece si fa trascinare dagli eventi. Ma è poco per un giocatore che dovrebbe alzare il livello. La verità è che da inizio stagione non va oltre lo scolastico. Tocchi corti, zero aperture, zero rischi, zero tiri dalla distanza (ieri uno, alto). Senza contare lo scarso filtro del reparto di cui lui sarebbe la guida.

Agazzi 5 – Nella sua partita si contano (forse) un paio di buone giocate. Gli manca il fosforo nelle giocate e nelle scelte, quello che darebbe un senso anche ai chilometri percorsi

Chiricò 4 – Dicono che a gara in corsa faccia più danni alle difese avversarie. Tesi avvalorata dai numeri. Dall’inizio il suo indice di pericolosità cala vertiginosamente: poi la giornata di ieri è di quelle da dimenticare in fretta. Sbaglia talmente tanto da spazientire anche chi, come il suo tecnico, pensa che lui possa dare tanto anche giocando dal 1’ (28’pt Calderini 5,5 – Come Empereur, viene ripescato tipo vestito in naftalina trascurato da tempo. Una bella fuga nel primo tempo, vanificata da un passaggio impreciso. Di fatto è uno di quelli che ci prova fino alla fine, pur palesando evidenti limiti).

Mazzeo 5,5 – Venti minuti per confermare un calo di brillantezza che sembrava evidente già da alcune settimane. Peccato che a tenerlo fuori non saranno le logiche del turnover, ma un infortunio (si spera non grave) al ginocchio (21’pt Fedato 5 – Dovrebbe giocare a destra, ma tende a battezzare maggiormente le zolle centrali. Va dove lo porta l’istinto, ma i risultati restano magri).

Beretta 6,5 – L’infortunio di Mazzeo gli riconsegna le chiavi dell’attacco. Eppure, un po’ per diligenza, un po’ per abitudine, indugia sulla fascia anche quando dovrebbe andarci qualcun altro. Poi però la risolve con una inzuccata da bomber vero. Ne potrebbe segnare un altro, ma forse la stanchezza lo tradisce.

All. Stroppa 5 – Checché ne dica, la squadra ha giocato male, sia prima che dopo il pareggio. E certe scelte tradiscono un po’ di confusione. Cambia Chiricò quasi d’istinto, dopo aver già speso un cambio. Ma forse l’errore maggiore è stato quello di riproporlo dall’inizio. Quindici formazioni diverse in altrettante gare giocate: al netto di infortuni e squalifiche, cambiare sempre – soprattutto dopo una vittoria – non fa bene.

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