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Foggia-Pro Vercelli 1-1 | al gol Malatesta risponde ancora Agodirin

Succede tutto nella prima frazione di gioco: piemontesi in vantaggio all'11' con Malatesta mentre il pareggio giunge in chiusura di tempo con Agodirin al 43' sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Annullato un gol per parte

Nel freddo pomeriggio di metà gennaio il Foggia fallisce l'appuntamento col poker di vittorie consecutive, rimediando un pari in casa contro la Pro Vercelli. Una gara che ha offerto diversi spunti di riflessione. Un pari che, oltre ad evidenziare le comprensibili lacune provocate dalle numerose assenze, ha palesato anche una sostanziale regressione nel gioco, e nella qualità della prestazione di alcuni suoi interpreti. Un piccolo campanello d'allarme da non sottovalutare.

LA PARTITA - Stringara, sostituito in panchina da Chiarella, rilancia il rientrante Cruz in avanti, confermando per il resto della formazione le indicazioni della vigilia. Tutto confermato anche nelle file degli ospiti. Ciò che però cambia tra i satanelli è l'assetto tattico, un 4-2-3-1 che in fase di non possesso dovrebbe tradursi in un 4-5-1 con il ripiegamento degli esterni alti a sostegno del centrocampo. Sorprende non poco la posizione di alcuni giocatori, con Cruz relegato nel ruolo di esterno destro, e Molina invece impiegato a ridosso della punta Agodirin. La disposizione tattica lascia comprensibilmente interdetti, e lo spettacolo che la partita offre, dà ragione ai più scettici. La Pro Vercelli è più squadra, e lo si intuisce da come i suoi giocatori penetrino con estrema facilità, nell'area di rigore avversaria. Non a torto Stringara aveva definito il gioco dei bianconeri come il migliore del girone.

Gli uomini di Braghin si muovono con ordine e all'unisono, attaccando in massa con almeno sei uomini, allorquando ai tre d'attacco giungono a sostegno i due terzini e a turno una delle due mezze ali. Invidiabile è la sincronia dei movimenti delle tre punte, abili ad incrociarsi e a non dare punti di riferimento all'improvvisato reparto difensivo rossonero. E proprio una velocissima triangolazione produce il gol all'11' con Iemmello e Malatesta protagonisti del più classico dei ''dai e vai'' che porta la punta bianconera a tu per tu con Ginestra che non può evitare il gol del vantaggio piemontese.

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Il gol non scuote i rossoneri, che sembrano spaesati, o peggio ancora, rimasti con la testa a Benevento. I reparti appaiono scollati, la squadra lunga, con il povero ed encomiabile Agodirin a lottare solo contro l'intera difesa avversaria; Cruz si sbatte sulla fascia ma non riceve assistenza né da D'Orsi, che non è un terzino, né dai centrocampisti, Wagner e Meduri, davvero disastrosi. La coralità della manovra dei piemontesi si rivela ancor più imbarazzante di fronte alla totale mancanza di gioco nei padroni di casa.

Ma la fortuna degli uomini di Chiarella sta nell'eccessiva clemenza mostrata dagli avversari, che sciupano una colossale occasione al 23' con Iemmello che elude la trappola del fuorigioco ma spara alto a pochi metri da Ginestra. L'azione che avrebbe potuto tagliare le gambe ai padroni di casa, si tramuta nell'inizio di una nuova partita, nella quale i rossoneri, più con il cuore che con la testa, si rituffano in avanti, mostrandosi pericolosi soprattutto sui calci piazzati. E se Lanzoni al 32' manda di poco a lato di testa su un corner di Meduri, undici minuti dopo Agodirin invece non fallisce. Uno a uno e seconda rete consecutiva per l'attaccante nigeriano.

La ripresa vede i rossoneri condurre il gioco senza però costruire azioni da gol che producano dei sussulti alle coronarie di Valentini. Chiarella si gioca la carta Venitucci al posto di un impalpabile Molina, e proprio il fantasista ispira il gol di Tomi al 22' annullato per offside. Poi, nulla o poco più, eccezion fatta per qualche tentativo di ripartenza della Pro Vercelli a fatica disinnescato dalla difesa, e il gol annullato a Martini ad un minuto dal termine per un presunto fallo in attacco. Finisce 1 a 1, un risultato da interpretare più come un punto guadagnato soprattutto per la prestazione offerta dai rossoneri.

LA SVOLTA DELLA PARTITA - Se a Benevento l'esperimento di invertire le posizioni in campo di alcuni giocatori (Molina punta e Agodirin sulla fascia destra) non aveva determinato un risultato negativo ma anzi poteva essere giustificato dalla mancanza di alternative in avanti, quest'oggi alimenta parecchie perplessità la scelta di puntare su Cruz come esterno destro e Molina come trequartista. La squadra poi, dopo lo svantaggio si è disposta con un improbabile 4-3-3 con Tomi addirittura nel terzetto d'attacco a sinistra,  Cruz a destra e Agodirin centrale. Entrambi gli schieramenti non hanno però convinto: il nigeriano è parso troppo isolato in avanti, senza il prezioso sostegno che Cruz avrebbe potuto offrirgli se posizionato più vicino a lui. Pessime poi anche le prove dei due centrocampisti centrali, inefficaci in fase di ripiegamento, e campioni di imprecisione nella fase di costruzione del gioco.


I tabellini

Foggia (4-2-3-1) Ginestra; D'Orsi, Toppan, Lanzoni, Cardin; Meduri, Wagner; Cruz (34'st Cruz), Molina (14'st Venitucci), Tomi; Agodirin. A disposizione: Botticella, Cortesi, Bianchi, Pompilio, Tiboni. Allenatore Chiarella (Stringara squalificato)

Pro Vercelli (4-3-1-2) Valentini; Bencivenga, Ranellucci, Masi, Murante; Germano, Calvi, Espinal; Fabiano; Malatesta (35'st Martini), Iemmello (17'st Di Piazza). Miranda, Armenise, Modolo, Cancellotti, Tonani. Allenatore Braghin

Arbitro: Stefano D'Angelo di Ascoli Piceno

Marcatori: 11'pt Malatesta (P), 43'st Agodirin (F)

Ammoniti: Toppan (F), D'Orsi (F), Tomi (F), Meduri (F), Murante (P), Calvi (P), Ranellucci (P), Martini (P)
 

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