rotate-mobile
Sport

Le magie di Fedato, la standing ovation per Agnelli e la 'prima' di Nicastro: le pagelle di Foggia-Palermo

Grande prestazione dell'ex Bari, tra i protagonisti nel bel primo tempo rossonero. Nicastro, non solo gol. Il capitano esce tra gli applausi dopo una prova da autentico trascinatore

Il tempo dirà se quella con il Palermo sia stata davvero la gara della svolta. Fatto sta che per la prima volta si è rivista la squadra predisposta alla battaglia, al di là della tendenza, ormai di default, a fare bel gioco. Al cospetto di quella che presenta tutti i connotati per recitare il ruolo di regina del campionato, la formazione di Stroppa ha distputato una gara gagliarda, almeno finché le energie psicofisiche l’hanno retta.

Gli Highlights del match 

Per un tempo è stato grande Foggia, che ha reso piccolo il Palermo di Tedino, abile comunque a raddrizzare il match nel secondo tempo. Dopodomani, in quel di Carpi, la prova del nove, per capire se il Foggia ha davvero cambiato marcia, almeno dal punto di vista mentale. Se le premesse sono quelle ammirate allo ‘Zac’, si può guardare al futuro con ottimismo.

FOGGIA (4-3-3) Guarna 6,5; Loiacono 6 (38’st Gerbo s.v.) Camporese 6,5 Martinelli 6 Rubin 6,5; Agnelli 7 (22’st Agazzi 5,5) Vacca 6 Fedele 5,5; Nicastro 7 (9’st Chiricò 6) Mazzeo 6 Fedato 7,5. A disposizione: Pelizzoli, Figliomeni, Beretta, Deli, Coletti, Calderini, Floriano, Celli, Ramè. All. Stroppa 6,5

PALERMO (4-3-2-1) Posavec 6; Cionek 5 Struna 5,5 Bellusci 6; Rispoli 6 Gnahorè 6 (44’st Chochev s.v.) Jajalo 5,5 (31’st Murawski 6,5) Aleesami 6; Coronado 6,5 Trajkovski 5 (20’st Embalo 6); Nestorovski 6. A disposizione: Maniero, Pomini, Accardi, Morganella, La Gumina, Fiordilino, Szyminski, Dawidowicz. All. Tedino 6

Guarna 6,5 – Di piede stoppa Nestorovski un paio di minuti prima del gol di Nicastro. Bene, prima ancora su Coronado. Si ripeterà nella ripresa sempre sul macedone. Poco o nulla gli si può chiedere sulla conclusione di Murawski.

Loiacono 6 – Riecco l’altro superstite, con Agnelli, della D. E forse non è un caso che l’esordio arrivi proprio nella gara più pesante di questo scorcio di stagione. Più terzo difensore che terzino d’assalto, e lo si sapeva. E va bene così, perché la difesa recupera equilibri e ritrova le certezze di un tempo. Chiude con i crampi (38’st Gerbo s.v.).

Camporese 6,5 – Già ministro della difesa che finalmente non sbanda come un equilibrista che passeggia ubriaco sul filo. Ci sa fare di testa, ma anche in impostazione. Apprezzabili un paio di diagonali nella ripresa. Non lo annuncerà in stile Di Maio, ma la candidatura a leader della retroguardia è dichiarata.

Martinelli 6 – Stoicamente resiste fino alla fine, nonostante i crampi e un colpo alla gamba. Perché c’è chi sta ancora peggio, e intaccare certi equilibri sarebbe rischiosissimo. Trova anche lui le sicurezze del passato, pur condite da qualche tentativo di andarsene palla al piede.

Rubin 6,5 – Dov’è il vero Rubin? Eccolo qui, tirato a lucido, almeno finché il serbatoio non si svuota. Con Fedato sovrasta la corsia di competenza, lì dove Tedino suda freddo, e Rispoli e Cionek arrancano. Perfetta la combinazione che porta al cross per Nicastro.

Agnelli 7 – Cuore pulsante di una squadra che aveva smarrito la sua anima. Stroppa si affida al suo temperamento, prima ancora che alle sue doti di incursore, per aiutare i suoi a rialzarsi. Detto fatto: suona la carica, scatenando un pressing asfissiante, cercando gli inserimenti costanti e disseminando recuperi per il campo. Esce stremato, e il pubblico gli tributa una standing ovation. E forse dovrebbe anche scusarsi per delle critiche troppo feroci (22’st Agazzi 5,5 – Gli manca la garra di Agnelli. Ci prova a contenere Gnahore, in occasione del gol, ma la paura di fare fallo in area ne intenerisce l’opposizione. E il Palermo fa gol).

Vacca 6 – Primo tempo tatticamente ineccepibile. Si fa vedere poco, ma si fa sentire molto. Dirige l’orchestra, e si preoccupa di sorvegliare Coronado. Va in affanno nel secondo tempo, e perde le misure dei passaggi e delle letture di gioco.

Fedele 5,5 - Non una prova cattiva la sua, ma pecca di continuità, e di lucidità soprattutto. Come quando, sotto pressione, sceglie la giocata in orizzontale che anche il più modesto degli allenatori considererebbe delittuosa.

Nicastro 7 – Senza nulla togliere ai compagni, la sensazione è che con lui in campo il gioco di Mazzeo possa trarre maggiori benefici (si veda, anzi, si ammiri l’uno due che manda in porta il 19 rossonero, che poi la spara fuori al volo). Perché al di là dei movimenti di gioco, ha i tempi di inserimento della punta vera, senza contare la bravura sulle palle alte. Peccato abbia l’autonomia limitata. Migliorerà (9’st Chiricò 5,5 – Entra nel momento migliore, per le sue caratteristiche. Infatti, quando gli si spalancano le praterie, va via che è una bellezza. Ma non quaglia, perché sbaglia nella scelta finale).

Mazzeo 6 – Avesse segnato il gol al volo di sinistro – su sponda di Nicastro – sarebbe venuto giù lo stadio con tutta viale Ofanto e via Guido Dorso. Stessa cosa, più o meno, sulla traversa. Fa un lavoro prezioso, il solito, di raccordo. Si eclissa, quando gli tocca sgomitare da solo contro i tre marcantoni rosanero

Fedato 7,5 – Il tacco che fa da trampolino alla fuga di Rubin vale la visione in loop, modalità gif animata. Ma per tutto il primo tempo il suo è un autentico show, grazie anche al contributo del terzino ex Toro che alimenta la fiamma del suo talento. Chiude quasi trascinandosi, anche lui. Ma se queste sono le premesse, c’è da essere ottimisti.

All. Stroppa 6,5 – Ha ricevuto le risposte che attendeva. Per un tempo è stato grande Foggia, poi una serie di fattori (dove vanno inseriti anche i meriti del Palermo) hanno ridimensionato la portata di quello che resta comunque un pomeriggio positivo. Che sia un punto di partenza reale, serio. A Carpi si capirà.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Le magie di Fedato, la standing ovation per Agnelli e la 'prima' di Nicastro: le pagelle di Foggia-Palermo

FoggiaToday è in caricamento