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Sabato, 20 Aprile 2024
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Il pugilato foggiano piange la scomparsa di Paolo Curcetti, capostipite di una famiglia di campioni

È scomparso nella notte all'età di 84 anni. Capostipite di una famiglia che ha portato lustro alla città di Foggia con le sue imprese sul ring, fu quattro volte campione italiano e partecipò alle Olimpiadi di Roma nel 1960 nella squadra capitanata da Nino Benvenuti

Si è spento questa mattina, all’età di 84 anni e dopo una lunga malattia, il grande campione di boxe Paolo Curcetti, capostipite di una famiglia che ha portato lustro alla città di Foggia grazie alle sue imprese sul ring. Si tratta di un addio che non potrà essere celebrato con i dovuti onori, a causa delle misure per il contenimento del Covid-19.

“Dobbiamo moltissimo a Paolo Curcetti, che ha avuto il merito di consacrare il pugilato in Puglia. Sono moltissimi, infatti, i giovani che, spinti dal prestigio della famiglia Curcetti, cercano di emulare il loro stesso percorso, fatto di duri allenamenti, rispetto delle regole sportive e di vita, tutti valori che sono fondanti nella pratica del pugilato”, racconta commosso il maestro Nino Fracasso, tecnico dell’Asd Boxing Curcetti Foggia, l’associazione sportiva nata nel 1976 proprio per celebrare la grande famiglia di boxeur, e che continua a essere un punto di riferimento per la diffusione dei valori dello sport nella città di Foggia.

Nel 1956 Paolo Curcetti conquistò il suo primo titolo italiano, a cui ne fecero seguito altri, nel 1957, 1959 e 1960. Successi e grandi risultati lo portarono alla partecipazione dei giochi olimpici di Roma nel 1960, nello squadrone che, capitanato dal grande Nino Benvenuti, fece guadagnare all’Italia ben tre medaglie d’oro, tre d’argento e una di bronzo.

I successi di Paolo Curcetti resero il pugilato a Foggia molto popolare e tanti altri giovani furono invogliati ad emularne le gesta. Ma si trattava solo dell’inizio: tra fratelli, cugini, nipoti e figli, prese il via la 'Saga dei Curcetti', con infiniti successi a livelli nazionali ed internazionali.

Oltre al capostipite Paolo, possiamo citare: Felice; Gaetano, olimpionico a Monaco di Baviera nel 1972; Tonino, fortissimo tra i dilettanti e imbattuto tra i professionisti, nella medesima scuderia di Nino Benvenuti, ne percorreva il cammino verso mete prestigiose fermate solo da un incidente extra sportivo;  Ciro, che in forza al centro nazionale di Verona ha conquistato notevoli traguardi.

Luigi, che con la sua perseveranza ha svolto una importantissima attività tra i professionisti giungendo al combattimento per il titolo italiano; Salvatore, figlio di Paolo, che ha conquistato prestigiosi titoli, tra cui quello italiano ed europeo e per una strana sorte familiare - le ferite alle arcate sopracciliari - non ha conquistato il titolo mondiale contro il fortissimo Briam Mitchell.

Il capoluogo dauno ha una grande tradizione pugilistica, con origini antichissime che risalgono ai tempi della Magna Grecia, quando Diomede sbarcò sulle coste daune. Questa tradizione ha avuto vicende più o meno significative che si sono consolidate durante la seconda guerra mondiale con l’avvento degli americani. Infatti, si racconta che in quel periodo venissero organizzati importanti eventi pugilistici con la presenza di grandi campioni della storia del boxing americano e mondiale. Tra i foggiani illustri di quel periodo, ricordiamo il dottor Alfonso Taralli e Vincenzo Affatato, che nel 1948 fondarono la 'Pugilistica Foggia' (rinominata poi 'Alfonso Taralli' a seguito della morte dell’arbitro internazionale). 

Fu proprio tra le fila di questa associazione che si mise in evidenza Paolo Curcetti. 

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