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Foggia-Cittadella 1-1: le pagelle dei rossoneri

Mazzeo cambia la partita. Chiaretti a disagio, Iemmello sciupone. La difesa tiene bene e ritrova Tonucci (malgrado lo sfortunato autogol)

Un pareggio che classifica alla mano serve a poco. Le altre corrono (Livorno su tutte), e il Foggia avrebbe dovuto portarla a casa. Per le occasioni costruite una vittoria ci sarebbe potuta stare benissimo, ma le contingenze hanno determinato un’altra storia. Una storia che ha visto il Foggia inseguire, per un autogol molto più fortuito di quello che regalò il tre punti col Cosenza. C’è però stata la reazione, testimonianza di una vitalità e una voglia di restare sul pezzo ancora forte, tangibile. Il Foggia è ancora vivo, anche se ora la corsa verso la salvezza si fa durissima, e anche quella per un posto nei playout si fa complicata. E non aiuta neppure il calendario, che dopo la sosta metterà di fronte ai satanelli il Brescia, lanciatissimo verso la vittoria del campionato. Eppure bisognerà andare al ‘Rigamonti’ per fare risultato. Si è giunti al punto in cui la caratura dell’avversario non conta. “Affrontarli con rispetto, ma senza timore”, il diktat di Grassadonia. E così dovrà essere, se si vuole ancora coltivare la speranza di una salvezza che assume sempre più i connotati di un’impresa.

FOGGIA (3-5-2) Leali 6; Tonucci 6 Billong 6,5 Ranieri 6; Zambelli 6 (19’st Cicerelli 6) Gerbo 6 Greco 5,5 Deli 6,5 Kragl 6; Chiaretti 5 (19’st Mazzeo 7) Iemmello 5. A disposizione: Noppert, Agnelli, Loiacono, Arena, Ngawa, Galano, Mazzeo, Cavallini, Marcucci, Boldor, Matarese. All. Grassadonia 6

CITTADELLA (4-3-1-2) Paleari 7,5; Cancellotti 6 Adorni 6 Drudi 6 (1’st Frare 5) Benedetti 6,5; Siega 6 (22’st Settembrini 5,5) Iori 5,5 Branca 6; Schenetti 6 (38’st Proia s.v.); Finotto 5,5 Moncini 5,5. A disposizione: Maniero, Parodi, Camigliano, Panico, Proia, Maniera, Bussaglia, Diaw. All. Venturato 6

Arbitro: Baroni di Firenze 6

Leali 6 – Sull’ordinaria amministrazione è inappuntabile. E non è un dettaglio di poco conto, perché contribuisce a dare sicurezza all’intero reparto. Becca gol su un episodio sfortunato. E non la prima volta.

Tonucci 6 – L’errore che poi tanto errore non è, che rischia di macchiare una buona prestazione. Si riscatta dando il via all’azione che porta al rigore. Il suo recupero è comunque importante per la difesa rossonera.

Billong 6,5 – Un errore in avvio che non lo scompone più di tanto. Perché poi conduce la difesa con granitica sicurezza. Averceli avuti dall’inizio lui e Leali…

Ranieri 6 – Un po’ disordinato, quella scompostezza figlia dell’età e dell’esuberanza di un ventenne quale lui è. Ma fa delle cose apprezzabili, e ogni tanto va anche a dar manforte a Kragl per creare disagi a Cancellotti.

Zambelli 6 – Molto più preoccupato della fase difensiva, ma sono preoccupazioni che trovano la giusta attenzione. Apprezzabili un paio di chiusure (19’st Cicerelli 6 – Un po’ esterno, un po’ mezzala. Il suo dinamismo ridona vigore al forcing della squadra).

Gerbo 6 – Un primo tempo farcito di errori, anche piuttosto banali per uno che non ha certo piedi da fabbro. Poi tenta la redenzione, che prima Palerai, poi una mira leggermente imprecisa gli negano. Ma sarebbero stati due eurogol. Ma il suo contributo in mediana è di vitale importanza.

Greco 5,5 – Soffre il pressing avversario, Schenetti gli lascia poco tempo per pensare e ancor meno spazio per agire. Certo, senza un attaccante che dia riferimenti e venga ogni tanto incontro, è difficile pensare verticale. Cresce alla distanza.

Deli 6,5 – Sbaglia un paio di scelte finali, ma c’è il concorso di colpa dei compagni che si muovono poco e male. Tuttavia, è l’uomo in più con i suoi strappi e i suoi dribbling. Chissà che non lo diventi anche in questo segmento finale di stagione.

Kragl 6 – Cercato e coinvolto poco. Ed è una novità. Infatti i suoi squilli si possono contare sulle dita di una sola mano. Però una percussione centrale, con apertura per il gran destro di Gerbo, per poco non spacca la partita.

Chiaretti 5 – Pedina Iori, che ha poco campo per manovrare, ma l’assistenza per Iemmello resta scadente. Belle un paio di sponde, meno belle le svariate palle perse. Gli manca la rapidità nello stretto, il che lo rende piuttosto fumoso quando impiegato da seconda punta. Ma è ormai una storia vecchia (19’st Mazzeo 7 – In dieci secondi riesce a fare più di quanto abbia prodotto Chiaretti in oltre un’ora di gara. E anche Iemmello si rivitalizza. Segna un gol che gli viene annullato, si prende e trasforma un rigore, poi gestisce non benissimo una palla da cui però nasce l’occasionissima per Iemmello. Insomma, cambia la partita in meglio. Insomma, torna il vero Mazzeo).

Iemmello 5 – Capitano per l’occasione, scelta del mister condivisa da Gerbo. Sul campo però ci si aspetta altro. Difende pochissimi palloni, detta ancor meno volte il passaggio. E si mangia due gol clamorosi.

All. Grassadonia 6 – Mette in campo la miglior formazione possibile, a parte, forse, Chiaretti che da “sottopunta” proprio non si trova. Però la squadra si rimette a giocare e a produrre occasioni. E rispetto al nulla di Lecce è già qualcosa. Ma per la salvezza serve molto di più e non sarà affatto semplice.

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