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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Pelusi si sfoga, duro affondo contro i "quattro fancazzisti e maghi da tastiera": "Vi ricordo che siamo qui da poco"

Il commento sui sociale dell'amministratore delegato del Calcio Foggia 1920

Dopo lo sfogo in conferenza stampa del presidente Roberta Felleca, anche l'amministratore delegato del Calcio Foggia 1920, Davide Pelusi, rompe il silenzio, prende carta e penna e scrive "da supertifoso", un commento per redarguire quei "quattro fancazzisti e maghi da tastiera" che con i loro commenti  "grossolani, approssimativi, senza alcuna cognizione di causa, senza un minimo di riflessioni razionali" feriscono il Foggia "nella narcisistica ricerca di consenso di bassa lega".

Lo sfogo di Davide Pelusi "Supertifoso"

Cari amiche ed amici, oggi mi sono ritagliato qualche minuto e dopo tempo immemore ho deciso di dire anche io la mia da Supertifoso.
Ho deciso di farlo prendendo spunto da questa foto che è emblematica di come ogni azione per gestire il Foggia non sia priva di complicazioni, dettagli, sfaccettature e soprattutto di implicazioni emotive.

Sebbene nella percezione di tanti, ormai noi siamo presenti nel Foggia da tempo “immemore” (e questo è molto bello), la realtà è che gestiamo il Foggia e tutte le sue problematiche da poco più di un mese (bisognerebbe tenerlo a mente un po’ più spesso).

A questo giro siamo stati fortunati! Il prato dello Zaccheria ricevuto in eredità quest’anno, grazie al responsabile lavoro di Lello Coluccelli (il migliore nella nostra provincia), era in buone condizioni, a differenza di quello che mi fu consegnato quando arrivai a salvare il Foggia nel 2012, vale a dire quando il prato era stato del tutto abbandonato e l’erba aveva un’altezza variabile fra 50 cm e i 70cm.

Tuttavia, anche quest’anno c’erano dei lavori straordinari da compiere. Bisognava infatti rimuovere la paglia/feltro che si era accumulata durante l’estate sotto il manto erboso, in apparenza molto verde. Questo intervento straordinario, in termine tecnico si chiama “Verticut”.

Essendo questo lavoro extra effettuato da altra ditta ed essendo costoso, (e mi permetto di ribadire costoso, perché è vero che siamo in serie D, ma tante tante delle nostre problematiche soprattutto legate allo stadio sono identiche in D come in serie A), era necessario addivenire prima ad un accordo economico e contrattuale che è stato raggiunto più o meno il 15 agosto, mentre il 95% dei foggiani gustava il galluccio ferragostano (l’altro 5% è ormai vegetariano).

Raggiunto l’accordo, il buon Lello, in base alle disponibilità della ditta esterna, ha programmato l’intervento per la prima data utile che doveva essere mercoledì 21 agosto. Peccato, e per fortuna, che abbiamo passato il turno preliminare di Coppa e domenica 25 agosto è stato fissato il primo turno di coppa in casa contro il Nardò.

Quella sera, il prato alla vista perfetto, in realtà era al limite della praticabilità. Chi ci ha camminato sopra e giocato, può testimoniare quanto fosse esageratamente morbido, appunto a causa della paglia sottostante. A quel punto si è deciso di fare l’intervento il prima possibile, compatibilmente con le disponibilità della ditta esterna. Cosi l’intervento è stato programmato per mercoledì 28, con inizio nel tardo pomeriggio ed è proseguito per un paio di giorni, nella consapevolezza che alla prima di campionato non si sarebbe presentato nella sua veste migliore, ma nell’altrettanto consapevole certezza che non c’erano alternative e che questa era l’inevitabile scelta del male minore.

Questo mio intervento, non lo nascondo, è sia uno sfogo per le innumerevoli volte che avrei voluto rispondere agli innumerevoli commenti (anche se scritti per la maggioranza dagli stessi quattro fancazzisti-maghi-da-tastiera), buttati in pasto ai social in maniera grossolana ed approssimativa, senza alcuna cognizione di causa e senza un minimo di riflessioni razionali, ma solo per il gusto di ferire qualcuno (in questo caso il Foggia), nella narcisistica ricerca di consenso di bassa lega.

Ma è soprattutto una difesa del lavoro di professionisti appassionati e generosi (come Lello) che non posso garantire che non sbaglieranno mai, ed io insieme a loro; né che saremo sempre all’altezza della situazione, ma di sicuro garantiamo che cercheremo di non lasciare mai mai nulla al caso, nella certezza che presto si raggiungerà una reciproca duplice consapevolezza, ossia che le problematiche relative al prato dello Zaccheria, mutatis mutandis, valgono per innumerevoli altre situazioni. Anche nell’amore per il prato dello Zaccheria "noi foggiani siamo unici"

Vi saluto e abbraccio calorosamente

Forza Foggia!

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