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Foggia calcio, il futuro di Nember e Stroppa resta incerto: e intanto aumentano i corteggiamenti

Malgrado i proclami, resta il silenzio sui programmi e obiettivi futuri. E mentre il diesse ha come priorità la permanenza in Capitanata, per il tecnico arrivano le prime proposte da altri club

Niente a che vedere con la caotica stasi politica nella quale il Paese fluttua da mesi, ma farsi un’idea chiara su quel che sarà il futuro del Foggia calcio, a oggi appare vagamente utopistico. Non è il caso di lanciare allarmi, sarebbe inopportuno oltre che troppo precoce, ma il silenzio che aleggia attorno al sodalizio di viale Ofanto qualche perplessità la desta. A quasi due settimane dalla fine del campionato sono tanti i punti interrogativi, malgrado in diverse occasioni dalla proprietà siano giunte rassicurazioni sul progetto. Resta viva l’intenzione di proseguire il percorso di crescita (cullando il sogno di ritrovare la serie A entro il 2020, anno del centenario, ndr), ma oltre alle parole serviranno i fatti.

Fatti che il diesse Nember, in primis, vorrebbe toccare con mano. Perché, come specificò in conferenza stampa un mesetto fa, è necessario che la situazione societaria diventi più chiara, per poter programmare seriamente il futuro. Certo, il processo sportivo (la prima udienza è in programma il 22 giugno, ndr) in qualche maniera inciderà, ma di più lo saranno le intenzioni della società.

Obiettivo: ripartire da Stroppa-Nember

Non è il caso di stilare percentuali: ma l’idea principale resta quella di ripartire dal tecnico con il quale i rossoneri hanno ritrovato la B dopo 19 anni e chiuso a ridosso della zona playoff nella serie cadetta. E naturalmente dal diesse che nel mese di gennaio ha messo mano in maniera robusta sulla rosa, consentendole la risalita in classifica dopo un girone di andata piuttosto deficitaria. Entrambi hanno il contratto in scadenza nel 2019, la permanenza presupporrebbe il prolungamento almeno fino al 2020. Se si dovesse ripartire da loro ecco che l’obiettivo diventerebbe subito quello di confermare i pezzi grossi, e di riscattare i giocatori arrivati in prestito, che sono stati tra i protagonisti assoluti nell’esaltante girone di ritorno. E se il riscatto di Olli Kragl (che però potrebbe anche essere rivenduto a cifre sostenute, e consentire alla società di registrare una robusta plusvalenza e di finanziare il mercato in entrata) è una semplice formalità, diventano fondamentali per costruire una grande squadra anche le conferme di Michele Camporese (di proprietà del Benevento) e Davide Agazzi (di proprietà dell’Atalanta, che però ha il diritto di controriscatto). Più difficile quella di Arturo Calabresi, sul quale il Foggia non può esercitare diritti di riscatto: le ottime prestazioni, inoltre, hanno attirato sul difensore scuola Roma l’interesse di alcuni club di A e B. Diverso il discorso per Leandro Greco, che su Instagram ha lasciato un messaggio dal sapore di addio. Come Floriano, che ha ancora un anno di contratto, ma potrebbe scegliere di andare altrove per cercare un minutaggio più sostanzioso. Poi si penserà agli acquisti, magari attingendo alle profonde rose dei top club, o a mercato dei parametri zero (Bani, Luca Rigoni, Torregrossa, Mchedlidze). Senza trascurare gli esuberi propri, da Narciso a Sainz Maza. Calciatori che non rientrano nei piani rossoneri, e per i quali si cercherà la via di un altro prestito o della risoluzione.  

Corteggiamenti dall’Emilia e dalla Calabria

Gli ottimi risultati ottenuti sulla panchina dei satanelli non sono passati inosservati. E negli ultimi giorni il nome di Stroppa è stato accostato ad alcuni club. Nella girandola di allenatori che coinvolgerebbe club di A, e di B che puntano alla massima serie, può finire anche il tecnico di Mulazzano. Che piace alla Spal (come Pippo Inzaghi), se si dovesse consumare il divorzio con Semplici, ma soprattutto al Crotone, che dopo l’amara retrocessione in B, punta a un repentino ritorno nella massima serie e avrebbe già sondato il terreno. Stroppa, che non ha mai nascosto l’intenzione di restare a Foggia per puntare alla serie A, tuttavia non fa preclusioni, soprattutto se dovessero permanere i dubbi sui programmi rossoneri. Ecco perché l’addio non è una possibilità così remota. I sostituti? Al momento l’unico nome venuto fuori è quello di Davide Nicola, ironia della sorte, reduce proprio dall’esperienza di Crotone. Ma potrebbe non essere l’unica opzione a disposizione di Nember, sempre che resti lui a guidare il mercato rossonero.

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