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Greco ammette il "momento delicato", ma c'è da pensare al campo: "Tanta pressione, ma vogliamo dare tutto per la salvezza"

Il centrocampista rossonero ha parlato della situazione societaria, smentendo le voci sul rifiuto di alcuni compagni ad accettare la proposta della società sui premi, e del derby di Lecce. E sulla corsa salvezza si affida alla resilienza: "In squadra ci sono tanti resilienti, e lo stanno dimostrando dalla scorsa estate"

Non è un momento dei più felici quello che sta vivendo il Foggia. Anzi, diciamo anche che dal suo tanto agognato ritorno in serie B, di momenti idilliaci (sul fronte societario, in particolare) se ne sono vissuti davvero pochi. Le difficoltà societarie, ormai, sono note ai più. E la proprietà le ha palesate anche ai calciatori. A oggi non c'è ancora certezza sul pagamento degli emolumenti (parte fissa più premi) e dei contributi relativi ai mesi di gennaio e febbraio, da ottemperare entro e non oltre il 18 marzo. Difficoltà a reperire la liquidità necessaria, ragion per cui la società ha chiesto ai calciatori di venire incontro, prorogando il pagamento della parte variabile, così da poter scongiurare una ulteriore penalizzazione. Disponibilità che, come sembra, la squadra ha manifestato. Anche perché c'è una salvezza da conquistare sul campo, e perdere altri punti o farsi distrarre da vicende extracalcistiche è un lusso che la squadra non si può permettere. Isolarsi, tuttavia, non è semplice.

E Leandro Greco, da vero leader, interviene in sala stampa e parla di tutto, senza troppi giri di parole, con la schiettezza che lo ha sempre contraddistinto: "È un momento difficile, stiamo in costante contatto con la proprietà". Parla di una linea comune mantenuta da tutta la rosa, e ci tiene a difendere i compagni da alcune voci circa la scarsa disponibilità di una parte della rosa a venire incontro alla proposta della proprietà: "Abbiamo ritenuto opportuno parlare con l'Aic nel tentativo di fare le cose nella maniera più corretta - spiega -, perché noi non siamo dirigenti ma solo calciatori. Trovo ingenerosa la diffusione di voci false. Noi stiamo lottando, siamo vicini alla società per trovare una soluzione, ma le nostre responsabilità si fermano al campo, non possiamo andare oltre anche perché non ne abbiamo i mezzi. Cerchiamo di pensare a quello che è il campo, la nostra responsabilità resta sempre il campo e per noi è importante la partita di sabato".

Tuttavia, ignorare tutto non è possibile: "C'è più pressione perché avvertiamo un senso di responsabilità anche nei confronti della gente". Un discorso che va oltre l'aspetto puramente sportivo, perché si sa, è difficile inquadrare il perimetro dell'importanza che il calcio riveste a Foggia: "Siamo consapevoli che il calcio a Foggia sia importante, e vogliamo salvarci". C'è anche il pensiero verso chi è reduce da situazioni calcistiche difficili, senz'altro più catastrofiche e non proprio paragonabili a quella foggiana: "Chi ha già vissuto esperienze negative è più forte mentalmente e può essere d'aiuto per chi non le ha vissute. Anche per questo abbiamo avuto un confronto con l'Aic, per capire meglio alcuni aspetti. Siamo in attesa come tutti, sperando anche che l'appello del sindaco venga accolto".

E che partita. Già, perché le vicende extracalcistiche sembra quasi abbiano fatto passare in secondo piano il derby di sabato, una sfida dai tanti contenuti. "È una sfida difficile, loro stanno vivendo una stagione importante, giocano un bel calcio. Ma ogni derby ti aiuta a tirar fuori qualcosa in più nella testa. Si tratta sempre di partite diverse; in carriera ho giocato tanti derby da sfavorito che poi ho vinto. Non si tratta di una partita a sé, noi però abbiamo un obiettivo, che è vitale, e ce la andremo a giocare".

Non è al top Greco, ma fa capire di voler essere alla guida della mediana rossonera, anche con gli acciacchi: "Col Pescara ho fatto un movimento brutto col ginocchio, che ha riacutizzato un vecchio problema. Ultimamente sono riuscito ad allenarmi con maggiore intensità, la condizione è migliorabile". Sullo stato della squadra garantisce: "Abbiamo lavorato benissimo, oggi abbiamo fatto un bellissimo allenatore. Siamo concentrati e vogliosi perché alla fine di tutti i discorsi, ci siamo guardati negli occhi e capito che per noi è fondamentare fare quello che stiamo facendo".

Ci sarà da lottare fino alla fine, ma il fatto che molte squadre siano state risucchiate nella lotta per la salvezza rende la corsa molto più equilibrata e imprevedibile: "Col Cosenza è stata una partita difficile che non vinci se non la affronti bene mentalmente. A Lecce, paradossalmente, abbiamo meno da perdere, ma se riesci a portare a casa il risultato guadagni tantissimo dal punto di vista mentale. Sulla corsa salvezza conterà la forza mentale, chi saprà sostenere certe pressioni se ne tirerà fuori".

Contro il Lecce, invece sarà una sfida soprattutto mentale, da gestire un po' come quella di Palermo: "Quella prestazione è esemplare, perché ci sono state fasi in cui bisognava difendere e altre in cui abbiamo proposto e rischiato anche di vincere. Chi sarà capace di interpretare al meglio i vari momenti della gara potrà portare a casa il risultato".

Ed è proprio la forza mentale la discriminante in chiave salvezza: "C'è un concetto che mi piace molto, quello dell'antifragile. La resilienza, la capacità che uno ha di esaltarsi nei momenti di difficoltà. Questo gruppo comprende tanti antifragili, che lo stanno dimostrando da luglio scorso".

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