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Un’altra beffa su punizione, Tremolada riprende il Foggia: ai rossoneri non bastano Mazzeo e Gerbo

Altro 2-2 dopo quello nel derby. Satanelli avanti due volte, prima con Mazzeo, poi con Gerbo. Di Torregrossa e Tremolada le reti dei bresciani. Espulso Camporese per doppia ammonizione

La beffa che si ripete. Una settimana fa fu Mancosu a bucare la porta di Bizzarri e a trovare il gol che avviò la rimonta del Lecce nel derby. Stavolta è stato Tremolada a giustiziare i satanelli al 37’, quando la squadra di Grassadonia stava difendendosi con un uomo in meno già da oltre 25 minuti. L’espulsione ingenua di Camporese ha senz’altro scombussolato i piani del tecnico rossonero, e anche verosimilmente rovesciato il destino di un match che, dopo lo splendido gol di Gerbo, il Foggia sembrava stesse portando a casa. Un peccato. Vincere avrebbe dato autostima alla squadra, in vista della lunga sosta che la attende. Ora non resta che continuare a lavorare, auspicando nella clemenza del Collegio di Garanzia, che analizzerà il ricorso del Foggia contro gli 8 punti di penalizzazione. Ma Grassadonia ha diversi motivi per guardare al futuro con ottimismo. 

Il film fotografico del match

PRIMO TEMPO – Corini recupera Gastaldello e Donnarumma, ma li lascia entrambi in panchina. E quindi c’è Spalek a galleggiare sulla trequarti, un po’ rifinitore-disturbatore (di Carraro), un po’ esterno quando Morosini si affianca a Torregrossa. La punta che da sola basta e avanza. L’attaccante si muove a tutto campo, pressa, si allarga, si accentra e fa pure gol. Ma ci arriveremo. Perché intanto il gol lo segna il Foggia, e non è l’unica nota lieta, visto che a schiodare il risultato è Mazzeo. La punta, che trova il gol su azione che mancava da quasi sei mesi, pesca la spizzata giusta su invito da destra di Zambelli. Ma è evidente la responsabilità degli ospiti che si lasciano sorprendere su una rimessa laterale. 1-0 e per il Foggia la possibilità di interpretare la gara al meglio. Anche perché certe fragilità difensive negli ospiti già intuitesi prima del gol, si accentuano nel momento in cui gli uomini di Corini devono alzarsi per ripristinare la parità. Il Foggia gioca bene, combinando sullo stretto e sviluppando il gioco sulle fasce. Paradossalmente è la destra a funzionare meglio, e la cosa sembra strettamente collegata alla scelta di impiegare Gerbo sul centrodestra accanto a Zambelli. Diverso il discorso sul versante opposto: Deli sciupa due ripartenze importanti bisticciando col pallone, mentre Kragl non va oltre un tiro cross e un traversone fuori misura. E poi c’è Galano, che con Mazzeo si trova poco e si cerca ancora meno. Ma mentre il 19 stavolta azzecca tutti i movimenti e le scelte finali, il fantasista ex Bari incappa nella classica giornata no, che viene immortalata dall’occasione in cui penetra centralmente, ma indugia palla al piede senza tirare né servire il compagno. Al Brescia, invece, basta una verticalizzazione indovinata da Ndoj per mandare Torregrossa in porta. Zampata delicata e Bizzarri battuto. Difesa del Foggia bucata colpevolmente. E si riparte daccapo. La partita resta viva, con gli ospiti che fanno tremare quando sulla trequarti i palleggiatori la fanno girare a velocità sostenuta, ma alla fine della fiera chi avrà più motivi per recriminare è il Foggia, quando nel finale prima Andrenacci dice no alla sassata di Gerbo, poi ringrazia la traversa che respinge il tap in di Ranieri.

SECONDO TEMPO – Fino al 16’, quando Camporese viene espulso, è un gran bel Foggia. Cattivo nel recuperare palla, anche con l’indolente Deli, elegante nel fraseggio. Proprio Deli va due volte a un passo dalla redenzione, prima centrando il palo, poi provandoci con un insidioso rasoterra a giro, su cui Andrenacci è attento. Ma il gol arriva ancora con una conclusione da fuori. Di Gerbo, alla Tonucci, forse anche più bella. E a questo punto arriviamo all’episodio clou. Perché fino all’espulsione di Camporese, è un grande Foggia, che dà l’impressione di essere a un nonnulla dal gol che sigillerebbe il risultato. Poi, l’ingenuità del 31 rossonero, che perde palla e aggancia l’avversario a metà campo. Doppio giallo e rosso. Grassadonia a quel punto non rinuncia a giocarsela, pur inserendo Tonucci. Perché allarga Ranieri a sinistra e fa slittare Kragl a centrocampo: 4-3-2, che diventa 4-4-1 quando Grassadonia manda in campo l’acclamatissimo Iemmello e soprattutto Agnelli per Galano. Corini, che aveva già speso un cambio per rilevare l’ex Curcio infortunatosi nel primo tempo, sceglie Tremolada e Donnarumma per l’assalto finale. Che non produce granché fino al 38’, quando l’arbitro valuta come illegale un’entrata al limite di Carraro. I dubbi restano, così come sulle responsabilità di Bizzarri, bucato anche questa volta su punizione, come una settimana fa. E’ il gol che darà corpo ai rimpianti, tanto quanto l’inzuccata di Iemmello, su ennesima sgroppata capolavoro di Gerbo con relativo cross al bacio, che sfiora di poco la traversa. Sulla punizione finale di Kragl ci mette lo zampino ancora Andrenacci. Finisce 2-2, ma stavolta trovare dei demeriti nella prestazione dei rossoneri sarebbe oltremodo ingiusto.

Foggia-Brescia 2-2

FOGGIA (3-5-1-1) Bizzarri; Martinelli, Camporese, Ranieri; Zambelli, Gerbo, Carraro, Deli (18’st Tonucci), Kragl; Galano (27’st Agnelli); Mazzeo (24’st Iemmello). A disposizione: Noppert, Loiacono, Cicerelli, Chiaretti, Rubin, Rizzo, Boldor, Busellato, Gori. All. Grassadonia

BRESCIA (4-3-1-2) Andrenacci; Sabelli, Cistana, Romagnoli, Curcio (35’pt Mateju); Bisoli, Tonali, Ndoj; Spalek (27’st Tremolada); Torregrossa, Morosini (18’st Donnarumma). A disposizione: Alfonso, Gastaldello, Martinelli, Cortesi, Carillo. All. Corini

Arbitro: Marini di Roma 1

Marcatori: 6’pt Mazzeo (F), 14’pt Torregrossa (B), 7’st Gerbo (F), 38’st Tremolada (B)

Ammoniti: Camporese (F), Sabelli (B), Torregrossa (B), Carraro (F), Romagnoli (B)

Espulsi: 16’st Camporese (F) per doppia ammonizione

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