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Con l'Ascoli la prova del nove, Grassadonia carica il suo Foggia: "Voglio approccio deciso e mentalità vincente"

Il tecnico rossonero mette da parte l'impresa di Benevento e si concentra sulla sfida con la formazione di Vivarini: "E' una squadra tosta che proverà a renderci la vita difficile". Kragl in dubbio: "Se non dovesse farcela potremmo cambiar pelle"

Obiettivo: dimenticare Benevento. Perché ora ci sono altri tre punti da conquistare, perché l'Ascoli non è una squadra da sottovalutare, ma soprattutto perché la classifica ha ancora un aspetto sgradevole che va cambiato. Tre punti prima della sosta darebbero ossigeno e fiducia a una squadra che comunque sta crescendo. Lo sa bene mister Grassadonia, che all'impresa di Benevento non pensa più: "Affronteremo una squadra tosta che verrà a giocarsi la partita e ci renderà la vita difficile. Il campionato di B è molto equilibrato, per questo è importante avere un approccio deciso, uno spirito aggressivo e una mentalità che ci porti a creare gioco". 

La mentalità, elemento dal quale non si può prescindere e sul quale Grassadonia batte con insistenza. E infatti non accetta che si dica che con il Benevento il Foggia non avesse nulla da perdere: "Se ragionassimo così saremmo dei provinciali. Noi possiamo giocarcela con tutti perché siamo forti, abbiamo dei tifosi che altre squadre non hanno, ma soprattutto abbiamo una squadra di qualità. Domani abbiamo lo stesso da perdere che avevamo a Benevento. Giochiamo davanti al nostro pubblico, ma dobbiamo avere la maturità e la mentalità della grande squadra".

E quindi non sono ammessi alibi nonostante la classifica: "Prima di Benevento ho detto che saremmo andati a giocarcela, ma direi la stessa cosa se giocassimo a Milano coll Milan o a Torino con la Juve. Noi dobbiamo essere noi stessi, siamo il Foggia. Al momento siamo ultimi, pensiamo a tirarci fuori dalla zona bassa della classifica, ma allo stesso tempo sappiamo di essere una squadra forte con un gruppo che sa quello che voglio  soprattutto fuori dal campo. Dobbiamo andare avanti come carrarmati, senza farci condizionare dalle critiche o dalle buone parole". 

Per farlo servirà l'approccio positivo, altro fattore che può determinare i destini di un match. E quindi sono ammessi solo passi in avanti rispetto alle ultime gare. La squadra è chiamata a lavorare con intensità, senza commettere l'errore di credere che ora le cose vadano completamente bene: "Chi si accontenta è destinato a morire. Io cerco sempre di migliorare, di trovare nuove soluzioni. Siamo ancora lontani, ci sono dei giocatori che sono fuori che mi auguro arrivino presto e mi mettano in difficoltà o mi consentano di lavorare su altre soluzioni. Non mi piace dire che "siamo arrivati", perché ogni partita nasconde delle insidie specie in B dove c'è grande equilibrio e basta un episodio per cambiare il corso della gara". Quell'equilibrio che servirebbe anche per gestire i vari momenti di una stagione, senza abbattimenti né esaltazioni: "Sono sempre stato tranquillo anche quando le cose andavano male. So come funziona questo giochino. E’ successo come calciatore e ora succede". 

Non manca un piccolo riferimento al passato: "Non so se ora la mia squadra somigli alle altre del passato. Io non sono Stroppa, così come Stroppa non era De Zerbi. Certo, siamo tutti propositivi e vogliamo imporre il nostro gioco, ma poi ci sono le sfumature che possono modificare completamente i concetti. Stimo Giovanni, soprattutto come uomo, perché è una persona per bene". 

Contro l'Ascoli dell'ex Beretta servirà l'approccio giusto, la giusta concentrazione perché la squadra di Vivarini non è quella che i rossoneri sconfissero in amichevole ad agosto: "E' una squadra aggressiva, hanno cambiato modulo e sono reduci da tre risultati utili consecutivi - avverte il mister -. E' una squadra allenata bene con una mentalità che mi piace, perché verranno qui a giocarsela senza grosse disposizioni difensive".

Capitolo formazione: molto ruota attorno alle condizioni di Kragl: "Non è al 100% come non sono al 100% altri giocatori. Ci sono state tre partite in una settimana, qualche ragazzo ha accusato dei problemi. Abbiamo la possibilità di cambiare, magari ci saranno altri giocatori. Senza di lui potremmo anche cambiar pelle, domani (oggi) in tarda mattinata decideremo. Gli altri? Rizzo sta lavorando, sta crescendo di condizione, come Busellato, che al di là dei 60’ a Bevenento era ammonito e dovevamo cambiarlo, al suo posto Agnelli ha fatto bene. Siamo sulla via del recupero di quasi tutti i giocatori. Rubin si aggregherà settimana prossima. Spende parole al miele per Gerbo: "Non lo vedo solo come esterno. Quando è entrato Cicerelli con il Padova poi ha fatto l'interno. Alberto è un giocatore duttile, che si applica tanto e può ricoprire diversi ruoli in diversi modi. E questo è importante per noi. Gerbo: col Padova, quando è entrato Cicerelli ha fatto l'interno. Alberto è un giocatore duttile, dalla grandissima applicazione, sa far tutto ed è importante per noi".

Le probabili formazioni

QUI FOGGIA - Come detto, tutto dipende da Kragl. Se il tedesco dovesse farcela - stringendo comunque i denti - sarà ancora 3-4-2-1, magari con il rientro di Gerbo a destra al posto di Zambelli. Confermato Galano in appoggio a Mazzeo. L'eventuale forfait di Kragl potrebbe portare anche al cambio di modulo. 

QUI ASCOLI - Vivarini non cambia e ripropone il 4-3-1-2. Mancherà Ardemagni, con coppia offensiva composta dall'ex Beretta e dall'ex oggetto del desiderio rossonero Ganz. Occhio alla trequarti dove agirà il talentuoso Ninkovic. 

Foggia (3-4-2-1) Bizzarri; Loiacono, Camporese, Martinelli; Gerbo, Busellato, Carraro, Kragl; Galano, Deli; Mazzeo. All. Grassadonia

Ascoli (4-3-1-2) Perucchini; Laverone, Brosco, Padella, Quaranta; Addae, Troiano, Cavion; Ninkovic; Ganz, Beretta. All. Vivarini

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