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Foggia, che spreco: si fa rimontare due gol nel finale. Al ‘Manuzzi’ finisce 3-3

Spettacolare pareggio al ‘Manuzzi’, ma quanti rimpianti per i rossoneri. Coletti e Beretta firmano il doppio vantaggio in apertura di ripresa, Dalmonte accorcia, Mazzeo ristabilisce il +2. Nel finale la rimonta romagnola

Sembrava il pomeriggio giusto per festeggiare, finalmente, il doppio successo consecutivo. Sembrava l’occasione giusta per confermare il buon rapporto con l’Emilia Romagna, dopo la vittoria di Carpi. E invece. Invece ancora una volta il Foggia si è perso nei propri errori, incapace di chiuderla prima, e di tenere chiusa la porta poi. Tra il gol mancato da Beretta sul 3-1 e il pari nel finale dell’ex Rigione, c’è un po’ di tutto. Due punti persi, soprattutto. La fotografia di quella che è stata fino a ora la stagione dei rossoneri: tanta qualità dalla cintola in su, tanto spettacolo, ma anche imperdonabili errori.

Cesena-Foggia, gli highlights della gara

RIMPIANTI – Se si contassero solo i punti persi dal Foggia nei minuti finali, si parlerebbe di un’altra classifica. Novara, Palermo, Brescia e oggi Cesena, portano già a quattro le vittorie lasciate per strada. Il 3-3 sarà stato uno spettacolo per i cesenati o i tifosi neutrali, ma è un risultato che senz’altro non può piacere: né a Stroppa, né ai giocatori, tanto meno ai tifosi, comunque straordinari anche oggi. Tanti rimpianti, per i tre gol regalati a un Cesena apparso alle corde sia dopo il terribile uno-due in avvio di ripresa firmato da Coletti e Beretta, sia dopo il terzo gol, straordinario, di Mazzeo. Come la più autolesionista delle Penelope, la squadra di Stroppa ha fatto e disfatto una tela preziosa, ben lavorata, come certifica soprattutto il gol di Beretta, ma rimasta alla fine incompiuta. 

PROLOGO – Poca cosa il Cesena, apparso pericoloso solo in avvio quando Castori ha provato a sorprendere gli avversari alzando il pressing sui portatori di palla, senza tuttavia mai arrivare a far venire la pelle d’oca a Guarna. D’altronde le scelte iniziali dell’ex tecnico del Carpi tradiscono l’intenzione di provare a vincere senza però scoprirsi troppo. Da qui l’opzione Laribi a girare attorno al mobilissimo Jallow, con l’effetto collaterale di non avere spesso un riferimento al centro dell’area. Il Foggia si limita a tenere il campo, paga dazio quasi subito in termini di cambi, con il rientrante Floriano costretto di nuovo a dar forfait per l’ennesimo infortunio muscolare, ma dà l’idea di poterla portare a casa, sia per meriti propri che per la pochezza tecnica degli avversari, apparsa a tratti oggettiva.

Le pagelle di Tosques 

INIZIA LO SHOW – Detto fatto, a sbloccarla ci pensa subito Coletti con una replica del siluro ammirato nel derby con il Lecce dello scorso marzo. Forse c’è meno potenza nel suo destro, ma un’elevata dose di precisione, con la complicità di un Agliardi non troppo reattivo. Uno a zero in avvio, e gara in discesa. Perché il Cesena perde subito le distanze, e il Foggia può approfittarne. Da ‘altafiniano’ manuale il contropiede che porta Beretta ad accomodare in rete su assist di Mazzeo. A questo punto ci sarebbero tutti i presupposti per portare a casa, e con relativa tranquillità, i tre punti. Ma il masochismo rossonero non fa mancare la propria presenza neppure in Romagna. E al Cesena basta un’azione da sinistra per trovare impreparata la difesa rossonera, e andare in gol con un isolatissimo Dalmonte. E quando al 25’ Mazzeo si inventa il gol del sabato, si torna a pensare alla vittoria, anche perché Beretta poco dopo cicca il tap-in dopo un palo clamoroso del solito Mazzeo. Episodio da sliding doors: dal potenziale 4-1 per i rossoneri si arriva al 3-3 finale, che la squadra di Castori consegue quasi inconsapevolmente. Sarebbe infatti troppo ardito il pensiero che gli siano gli innesti di Panico (comunque tra i più positivi) Di Noia e Vita a rimescolare le carte, facendo rientrare in partita i bianconeri. Le due reti della beffa sono il frutto del caso (come nella punizione-ammucchiata in area da cui nasce il gol del pari di Rigione), ma soprattutto dell’autolesionismo dei satanelli, evidenti nelle disattenzioni di Rubin, nel fallo ingenuo commesso da Mazzeo, e nelle imperfette parate di Guarna. Il resto è solo un agglomerato di rimpianti per altri due punti che se ne vanno. E stavolta la bontà del gioco non potrà essere una motivazione valida per vedere il bicchiere mezzo pieno.

Il tabellino di Cesena-Foggia

CESENA (4-4-1-1) Agliardi; Donkor (24’st Vita), Rigione, Esposito, Fazzi; Kupisz, Kone (28’pt Di Noia), Schiavone, Dalmonte; Laribi (9’st Panico); Jallow. A disposizione: Melgrati, Fulignati, Mordini, Eguelfi, Moncini, Panico, Maleh, Sbrissa, Farabegoli, Setola. All. Castori

FOGGIA (4-3-3) Guarna; Gerbo, Camporese, Coletti, Loiacono (36’st Rubin); Fedele, Vacca, Deli; Chiricò (24’st Calderini), Mazzeo, Floriano (20’pt Beretta). A disposizione: Tarolli, Pelizzoli, Lodesani, Fedato, Celli, Ramè. All. Stroppa

Arbitro: Aureliano di Bologna
Assistenti: Sechi di Sassari e Scarpa di Reggio Emilia
Quarto uomo: D’Ascanio di Ancona

Marcatori: 3’st Coletti (F), 7’st Beretta (F), 14’st Dalmonte (C), 25’st Mazzeo (F), 38’st aut. Gerbo (C), 45’st Rigione (C)

Ammoniti: Esposito (C), Deli (F)

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