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Dagli errori di Stroppa a quelli di Vacca, è un disastro collettivo: le pagelle di Avellino-Foggia

Pessima prestazione di tutta la squadra. Beretta e Mazzeo unici a salvarsi. Malissimo il capitano, che con due palle perse dà il via al primo e al quinto gol degli irpini. Male anche le corsie e la difesa. Rimandati i nuovi Camporese e Fedele

Due sconfitte uguali, ma solo per la portata del punteggio. Perché quella di Pescara, per quanto fosse possibile, andava contestualizzata, e non poteva non tenere in considerazione l’ottima prestazione offerta dai rossoneri per oltre un tempo. Ad Avellino, invece, è andato tutto storto: dalle scelte iniziali di Stroppa a quelle in campo dei giocatori.

Video: gli highlights del match 

Ma a inquietare tifosi e addetti è l’atteggiamento della squadra: giocatori svuotati, mai in partita, nonostante si giocasse contro una squadra rivale, nonostante una categoria tanto attesa come la B meriterebbe una dose di grinta quanto meno accettabile. “E’ colpa mia”, le parole di Stroppa mentre conduceva i suoi sotto lo spicchio del ‘Partenio’ riservato ai tifosi rossoneri. “Meritiamo di più” la risposta giunta immediatamente. Non c’è molto altro da dire.

AVELLINO (4-4-1-1) Lezzerini 6; Laverone 6,5 Suagher 6,5 Migliorini 6,5 Falasco 6,5; Molina 7 D'Angelo 6,5 (31'st Moretti 6) Di Tacchio 6 Bidaoui 7,5; Morosini 8 (24'st Castaldo 7); Ardemagni 7,5 (38'st Asencio s.v.). A disposizione: Radu, Rizzato, Kresic, Marchizza, Ngawa, Pecorini, Lasik, Paghera, Camarà. All. Novellino 7,5

FOGGIA (3-5-2) Guarna 6; Camporese 5,5 Coletti 4,5 Empereur 4,5 (22'pt Chiricò 6); Gerbo 5 Agazzi 4,5 (14'st Deli 5,5) Vacca 4 Fedele 5,5 Rubin 4,5; Beretta 6 (33'st Nicastro s.v.) Mazzeo 6. A disposizione: Tarolli, Pelizzoli, Agnelli, Loiacono, Fedato, Martinelli, Calderini, Floriano, Celli, Ramè. All. Stroppa 4,5

Guarna 6 – Con questa costanza finirà per accusare presto problemi alla schiena a forza di raccogliere palloni in fondo al sacco. La paratona tutta istinto e reattività su Bidaoui l’unico momento da ricordare. Si fa per dire.

Camporese 5,5 – Ha l’attenuante di essere l’ultimo arrivato. Si perde presto pure lui nel Titanic rossonero che affonda al ‘Partenio’. Se non altro con un paio di ruvidezze scongiura un passivo ancora più nefasto.

Coletti 4,5 – Forse la difesa a tre è perfetta per le sue caratteristiche, perché lo tiene lontano dagli uno contro uno in velocità. Ma il disastro del ‘Partenio’ esula dai numeri degli interpreti. Morosini gli prende il tempo sul terzo gol. E sul quinto fa da spettatore non pagante al flipper in area. 

Empererur 4,5 – Si dice che intorno al quarto d’ora abbia accusato un problema muscolare. Sarà. Intanto il fallo da rigore la dice lunga sul suo moment(acci)o (22’pt Chiricò 6 – Il suo ingresso coincide con il risveglio (o presunto tale) dei suoi. Qualche giocata interessante, in combo con Gerbo, cui si sommano anche i bisticci con il pallone, per la gioia dei tifosi irpini).

Gerbo 5 – Fino al ritorno all’antico è quello che piace di più in fase di spinta. Una bella fuga, con tanto di tunnel, giusto per confermare che palla al piede il ragazzo ci sa fare. Ma quando deve fronteggiare Bidaoui vengono fuori tutte le sue debolezze. Stroppa (e Di Bari) rifletta (no): non è il caso di riportarlo a calpestare zolle più consone alle sue caratteristiche?

Agazzi 4,5 – Trotterella per il campo, senza giocate illuminanti né interventi significativi in interdizione. I due mediani dell’Avellino alzano la voce, lui si fa piccolo piccolo, come l’alunno di prima elementare al primo rimprovero del maestro (14’st Deli 5,5 – Tra gli esclusi eccellenti, entra a giochi ormai fatti, o quasi. Si impegna, cerca di appoggiare Mazzeo, quaglia poco. Ma è tra i meno colpevoli).

Vacca 4 – Cagiona il primo e l’ultimo gol dell’Avellino. Sul primo perde una palla velenosa, figlia di quella ricerca ossessiva, a tratti dissennata, di non buttarla via mai. Quindi, in linea (molto) teorica ci può pure stare. Imperdonabile, invece, è la goffa imitazione di Zidane al limite dell’area, quando si era già sotto di tre gol. Un giocatore di livello, peraltro capitano, certe leggerezze non dovrebbe neppure pensarle.

Fedele 5,5 – Come per Camporese, francobollargli troppe responsabilità sarebbe ingeneroso e inopportuno. E al di là di tutto, dei tre di centrocampo è quello che sbaglia di meno.

Rubin 4,5 – Molina e Laverone lo surclassano in maniera a tratti imbarazzante, tanto quanto una sfida a braccio di ferro da un body builder e un bimbo di due anni. Dall’affannosa e pesante corsa si evince che la condizione ottimale è distante anni luce.

Beretta 6 – Pensate a Bobo Vieri, o Edin Dzeko, o Andrea Petagna, e a tutti i vari armadi a tre ante prestati al pallone. Sistemateli sulla corsia a fare anche i terzini (si veda l’azione del terzo gol, ndr), e poi valutate. Difficile venga fuori qualcosa di buono. Figurarsi con Beretta, con rispetto parlando (33'st Nicastro s.v.).

Mazzeo 6 – L’idea resta la medesima: è perfetto per il gioco di Stroppa, ma senza il giusto sostegno delle mezzali e degli esterni offensivi, il suo lavoro dentro e fuori dall’area resterà sempre un’opera incompiuta, un comodino senza cassetti, una pizza Margherita senza bufala.

All. Stroppa 4,5 – La scelta del 3-5-2, pur se mossa da buone intenzioni, si rivela infruttuosa. Ma quel che angoscia di più è l’atteggiamento della squadra, cui si aggiungono le dichiarazioni nel post partita. Dire che tutti, lui per primo, devono capire la B, a voler essere abbondantemente indulgenti, ci può pure stare. Ma occorre che questo processo mentale si completi quanto prima.

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