Non si vinceva dall’anno scorso. Quasi tre mesi senza vittorie dinanzi al proprio pubblico, una striscia troppo lunga per il Foggia, che cominciava a diventare fastidiosa, ancor più in considerazione del buon andamento in trasferta.
Il Foggia torna a vincere nell’ultima domenica d’inverno, con due gol realizzati da due calciatori fatti in casa, Agostinone e Agnelli, centrocampisti autoctoni, entrambi ispirati da un Giglio in veste assist man, decisivo anche quando non segna.

MINIMO SFORZO, MASSIMO RISULTATO – Il paradosso vuole che i gol si vedano nel primo tempo, in contraltare alle emozioni dispensate a volontà dalla seconda frazione. In campo si presenta il consueto Foggia, sia nel modulo, che nei giocatori, che nel gioco, molto compassato, e tutt’altro che spettacolare. Si celebrano le vecchie glorie rossonere, protagoniste ieri di un’iniziativa benefica, e oggi di una partita al Palazzetto “Russo”. Destino ha voluto che due calciatori made in Foggia, abbiano deciso il confronto. Il gol di Agostinone, che giunge al 22’, arriva alla prima vera occasione dei rossoneri, costruita con un’apprezzabile azione tutta in orizzontale, cominciata da Coccia e perfezionata dal preciso assist di Giglio. A completare l’opera è il numero 10 rossonero, con un preciso sinistro. La successiva occasione degna di nota, si verifica al 40’, con il gol di capitan Agnelli, smarcato con un intelligente tacco di Giglio, che serve al mediano rossonero una sorta di rigore in movimento che non poteva fallire.

LE PAGELLE

EMOZIONI ED ERRORI – Anche perché c’è già Palazzo che pensa a divorare occasioni in maniera sciagurata. Clamorosa quella del 12’, quando il fantasista raccoglie una respinta del portiere su conclusione di Giglio, e ad un passo dalla linea di porta, riesce a spedire il pallone alto. La ripresa è molto più gradevole, con costanti capovolgimenti di fronte, complice anche l’allungamento delle due squadre. Esposito (subentrato all’impalpabile Coccia) con una girata al volo terminata alta, e Giglio con diagonale d’esterno fuori di poco, al 19’ e al 20’, vanno vicini al gol. I rossoneri si espongono però anche a pericolose ripartenze, come quella del 26’, che vede protagonista Letizia, atterrato in area da Quinto, dopo essere penetrato grazie ad un rimpallo fortunoso. Il fallo è dubbio, perché forse il regista tocca il pallone, ma tant’è. La fortuna abbandona Letizia poco dopo, vista la sgangherata esecuzione del penalty, con palla che finisce in curva. A tenere la porta rossonera immacolata, ci pensa poi Micale, con una parata fantascientifica sull’incornata ravvicinata di Riccio. E’ l’ultima occasione che segna la resa degli ospiti. Foggia bello no, pratico sì, e soprattutto vincente. Che è poi la cosa che conta di più.

Foggia (3-1-4-2) Micale; Loiacono, D’Angelo, Tommaselli; Quinto; Coccia (5’st Esposito), Agnelli, Agostinone, Picascia; Giglio, Palazzo. In panchina: Mormile, Cassandro, Basta, Gentile, Leonetti, Triggiani. All. Padalino

Puteolana (4-3-3) Alcolino; Sabia (18’st Scognamiglio), Imbriaco, Luongo, D’Agostino; Conte; Napolitano, V. Loiacono; Fioretti (1’st Focaccio), Riccio (32’st Lepre), Letizia. In panchina: Ciotola, Simioli,, Cigliano, Lepre, D’Ascia. All. D’Ambrosio

Arbitro: Saggese di Rovereto

Marcatori: 22’pt Agostinone (F), 40’pt Agnelli (F)

Ammoniti: Quinto (F), Loiacono (F), Agnelli (F), V. Loiacono (P), Imbriaco (P)

Note: Recupero 2’pt, 3’st; al 26’del secondo tempo Letizia manda alto un calcio di rigore.