L'indifferenza non è più accettabile: questa è la storia di Venerdì, detto anche 'Nonno Libero'
Percorro da anni tutti i giorni, e più volte al giorno, viale Di Vittorio, e mi sono abituato a vedere camminare, colui che tutti chiamano ora 'Nonno Libero', ma che, io ed altri, lo abbiamo sempre chiamato 'Venerdì'. Spesso, ho notato anche il suo soggiornare dinanzi ad alcuni bar, su quella che è sempre stata la sua strada, dove attendeva, pazientemente ma con dignità, che gli offrissero il suo cornetto e cappuccino. Mi sono abituato a vederlo con il suo singolare abbigliamento, fatto di buste e giornali, che, a suo avviso, avrebbero potuto proteggerlo dal freddo. Evidentemente, il repentino cambio di temperature di questi giorni, hanno reso la sua "protezione plastica" insufficiente.
Da due, se non tre, giorni, giaceva senza alzarsi, e farsi la sua passeggiata, sul suo gradino, dinanzi alla serranda di un negozio, pochi metri prima di piazza Puglia. Anni fa, in occasione di una nevicata, richiedemmo con amici l'intervento di un'ambulanza e fu ricoverato. Da stamane, continuavo solo pensare che, non ci si può ritirare la sera nelle nostre belle case riscaldate, cenare ed andare a dormire in un bel letto, riuscendo anche ad addormentarsi, sapendo che li, in strada, a zero gradi, vi è un essere umano, come noi, senza vestiti idonei addosso, senza cibo, acqua.
Non è tollerabile nel 2016 una cosa del genere, in un paese come l'Italia, che si vanta di detenere primati, in termini di accoglienza e solidarietà, verso tutti coloro che approdano sulle nostre coste. Non è tollerabile, a maggior ragione, nei confronti di una persona che, da informazioni assunte, risulta non avere parenti al mondo, che possano aiutarlo e convincerlo a lasciare quella vita, se, come mi viene riferito, un unico fratello rintracciato anni fa, e venuto anche a Foggia, per cercare di riportarlo a casa, senza riuscirci, non è più in vita.
Abbiamo monitorato in silenzio, per tutto il giorno la situazione, sollecitando istituzioni e mass media, unitamente ad altri cittadini, come noi non a proprio agio con la propria coscienza, fino al lieto fine di stasera. Alle 22.15 infatti, una pattuglia di vigili urbani ed un'ambulanza hanno effettuato un TSO, portandolo in ospedale.
Ciò nonostante, io non mi sento con la coscienza a posto, per l'epilogo. L'aver visto le evidenti difficoltà a muovere gli arti inferiori stasera, per un camminatore come lui, non mi fa purtroppo ben sperare. Sento solo, in questo momento, di augurargli, di cuore, di farcela e di riprendere la sua strada, al più presto. E mi auguro, che tutti si ricordino di lui, perché non ha mai infastidito alcuno. Un plauso a tutti coloro che, hanno reso possibile, spero solo non troppo tardi, questo, che mi auguro, possa essere un bel finale, con l'augurio che, dinanzi a scene del genere, non ci si volti mai dall' altra parte. Auguri Libero-Venerdì.