"Un angolo di Foggia dimenticato dall'amministrazione comunale"
Era il 25 agosto del 2015 quando pubblicai la segnalazione relativa allo stato in cui versa quest'angolo della nostra città. Purtroppo, con grande rammarico, i cittadini di questa zona, sono costretti a rivolgersi alla stampa nella speranza di vedere risolti i problemi che li affliggono. Dopo la segnalazione del 25 agosto, una squadra di tecnici della ditta che in appalto gestisce i lavori di manutenzione per conto dell'AQP, ha effettuato un intervento durato anche vari giorni ma, come potete evincere dalle foto scattate oggi, nulla è stato realmente risolto.
La situazione versa nello status quo ante. Chi avrebbe dovuto controllare l'esecuzione dei lavori? Al danno la beffa. Continua lo sperpero di acqua pubblica e anche quello di denaro pubblico. La squadra di tecnici e mezzi, chi li ripaga? Che accidentalmente possa rompersi una condotta, ragionevolmente, possiamo comprenderlo tutti (anche se ci son voluti tempi biblici per la riparazione), ma che ciò si reiteri, è davvero duro sopportarlo.
L'incrocio di cui parlo è quello tra Via Manfredonia, Via Montiuber e Via delle Casermette e, purtroppo, quello della condotta rotta, non è l'unico problema. Proprio nell'angolo tra Via Manfredonia e Via delle Casermette, com'è noto, insiste l'edificio ex Granarolo divenuto ormai ghetto permanente che "accoglie" centinaia di immigrati. Un mix pericolosissimo. Infatti, da qualche mese, vi è una colonia residente (in modo stanziale) di gigantesci ratti.
Ai bordi del muro perimetrale della suindicata struttura, quindi sul marciapiede, nei pressi di un bidone dei rifiuti, è stato praticato un enorme foro (non si sa chi sia stato) che è pratico rifugio per gli indesiderati animali. Insomma, noi foggiani sentiamo il dovere dell'ospitalità. Infatti, ai simpatici animaletti, non facciamo mancare proprio nulla. Cibo (bidone della spazzatura), acqua fresca e potabile (condotta AQP rotta) e comodo rifugio (buche sui marciapiedi).
Non si venga a dire che i foggiani non hanno la vena animalista. Come si evince dalla foto, un tecnico AMIU è intervenuto provvisoriamente, ma, a mio avviso, non credo che ciò possa bastare. Si parla molto di ghetti fuori dalle mura urbane. Ma il sindaco e l'assessore alle Politiche sociali di Foggia, sono a conoscenza che ve ne sono anche nell'area urbana? Quali misure ha intenzione di intraprendere questa amministrazione per risolvere il problema di centinaia di immigrati che vivono nella summenzionata struttura?
Le condizioni igienico sanitarie del sito in foto sono da terzo mondo. Non c'è acqua corrente ed energia elettrica. Come vengono affrontate le fisiologiche esigenze dei "residenti" in quello stabilimento? A poche decine di metri, vi sono diverse unità abitative, nonché svariate attività commerciali e artigianali. Oltre ad essere un problema di carattere sociale, umanitario ed igienico sanitario, sicuramente é anche un problema di sviluppo di un quartiere della nostra città. Come si può immaginare una fase di sviluppo dell'area Villaggio Artigiani in queste condizioni? Chi imprenditore locale o di fuori Foggia, immaginerebbe di investire in quest'area?