"Ci hanno inseguite e urlato contro, queste bullette di 12 anni ci hanno fatto davvero paura"
Spett. redazione buonasera, vi scrivo per informarvi in merito ad un increscioso episodio di bullismo avvenuto ieri sera attorno alle 21.00: io e mia madre percorrevamo a piedi via Capozzi, angolo via Fania, proprio di fronte la Madonnina e quindi accanto all'oratorio della Chiesa San Michele Arcangelo; delle bambine di non più di 12 anni, hanno fermato me e mia madre con testuali parole "mi dai un fazzoletto?" e fin qui tutto bene, ero al telefono e con le mani impegnate, evito di rispondere; allorquando mia madre comunque si ferma e porge ad una di queste il famigerato fazzoletto, allora io semplicemente faccio cenno alla bambina "guarda che si chiede scusa, per favore, potrei avere un fazzoletto? grazie", in maniera del tutto tranquilla, lei andandosene intima un "mamma mij signò mò t mitt a chiagn!", allorché ho risposto con un "ok meglio che taci creatura senza educazione", ed io e mia madre andiamo via spedite.
Intanto l'iniziatrice della querelle insegue me e mia madre con urla e sbraiti vari, riuscendo anche a farci scivolare in uno stato di agitazione e ansia, fino a quando non mi giro, e le chiedo "ti rendi conto che mi stai seguendo?" e lei forse resasi conto che ero al telefono, cambia di poco i modi, dicendo testualmente "se tin qualche problem è sbaglit proprij a parlà!", allora faccio sbrigativamente nel risponderle "guarda ti chiedo umilmente, scusa, perdonami", avendo ottenuto quel che forse lei desiderava dal suo ego già così spropositatamente gigante, con la sua amica prende e se ne va, dopo aver inseguito me e mia madre per circa 100 metri.
Quel che vi invito a fare, pertanto, non è sensibilizzare, ma ignorare. Perché io questa sera ho passato una bella serata fin quando non ho incontrato queste bullette che mi hanno davvero fatto paura, io e mia madre siamo tornate a casa quasi correndo. Vi invito ad evitare la zona, e se potete, non rispondete, ed evitate di comunicare con qualsiasi essere che vaghi in quella zona, sono anime perse, appartenenti chissà a quale famiglia degradata, per non dire proprio mafiosa, perché questi atteggiamenti prepotenti possono divenire unicamente da quel contesto. Sono un'insegnante, e scrivere ciò per me costituisce una grossa sconfitta, ma questi ragazzini/bambini sono da riformatorio, ma sono per strada, tranquilli, incolumi, ed è solo un miracolo se adesso io e mia madre siamo riuscite a tornare a casa, un miracolo che io sia qui a scrivervi questo messaggio"