Vivono in 35 mq e aspettano una casa da 23 anni: "A noi ci chi pensa?"
Che l'emergenza abitativa sia una delle piage di Foggia è cosa nota. Il caso, salito alla ribalta negli scorsi giorni, con la palazzina a rischio crollo di via Rodi Garganico, riporta a galla una serie di 'precarietà' dislocate per la città.
Come quella di via Torremaggiore, testimoniata da Anna, 22enne foggiana: "Oggi si parla tanto dell'emergenza abitativa, ed è così purtroppo. Sono nata in 35 mq di casa, ho vissuto per 22 anni con i miei genitori ed altri due miei fratelli. La mia famiglia non sta meglio di altri: aspettano di avere la casa da 23 anni! Anche nel quartiere Borgo Croci tutte le case non sono agibili, e tutte le palazzine non sono veramente abitabili".
"Io ora sono sposata e vivo altrove - continua - però mi piange il cuore ogni volta che ho notizia di una scossa di terremoto, perché penso immediatamente alla mia famiglia, che da 23 anni anni vive in queste condizioni, e non ci siamo mai lamentati: il mio papà anche in 35mq ci ha cresciuti e un po' alla volta, quando cadevano i pezzi d'intonaco o altro, sistemava la casa come poteva".
"Il nostro portone - racconta - mette paura a chiunque venga a farci visita; quando passano gli autobus o i camion noi li sentiamo come se ci passassero sotto, perché Inizia a vibrare tutto. Inoltre, non ci sono riscaldamenti autonomi ma - cosa da mettere paura - la bombola gpl per riscaldarci d'inverno e lo 'scaldino' elettrico per l'acqua calda. Mi scuso per lo sfogo, ma vorrei capire come chi di competenza valuta e tutela il diritto del cittadino meno agiato (e che attende una casa da 23 anni).