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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Pizzomunno, la leggenda diventata roccia che irradia e canta l'amore fedele: "Io ti aspetterò fosse anche per cent'anni"

Pizzomunno è un monolite, la cui imponenza si erge sulla città di Vieste e la veglia come fosse il suo guardiano

Il Pizzomunno è un grande e massiccio scoglio di pietra calcarea alto circa 25 metri situato proprio a ridosso dello splendido mare di Vieste, una delle città garganiche più suggestive e rinomate. 

Pizzomunno attira turisti e curiosi da ogni parte d’Italia perché oltre alla straordinaria bellezza della pietra di tufo bianca, che veglia come un faro sul litorale garganico, è oggetto di storie e leggende che hanno contribuito a impregnare il territorio di magia e misticismo.

Una delle storie d’amore più rinomate è quella di Pizzomunno e Cristalda, narrata anche dal cantautore italiano Max Gazzè in una delle sue famose canzoni, appunto 'La leggenda di Cristalda e Pizzomunno'

La leggenda di Cristalda e Pizzomunno

La leggenda di Cristalda e Pizzomunno è ambientata nella cittadina di Vieste e vede come protagonisti i giovani Pizzomunno e Cristalda.

“O mio Pizzomunno tu guarda quell'onda beffarda 

Che affonda il tuo amore indifeso 

Io ti resterò per la vita fedele”

Pizzomunno era un pescatore e viene descritto come un bellissimo giovane, molto ambito tra le fanciulle. Anche Cristalda non era da meno, e con i suoi lunghi e seducenti capelli biondi era di una bellezza ineguagliabile. I due giovani si incontrarono e innamorarono l’una dell’altro.

"Cristalda era bella e lui da lontano 

Poteva vederla ancora così 

Con la mano protesa 

E forse una lacrima scesa nel vento"

La leggenda narra che le sirene innamorate di Pizzomunno, ogni volta che il pescatore era in mare cercavano di sedurlo. Il ragazzo fedele alla sua Cristalda non cedette mai alle lusinghe, ma una sera in cui la coppia amoreggiava sulla spiaggia, le sirene emersero dagli abissi e trascinarono Cristalda nel profondo del mare, per sempre. Dal dolore Pizzomunno si pietrificò e diventò la roccia bianca che ancora oggi domina la spiaggia di Vieste, e che ha preso il nome dello sfortunato pescatore.

"E allora dal mare salirono insieme alle spiagge di Vieste 

Malvage sirene, qualcuno le ha viste 

Portare nel fondo Cristalda in catene 

E quando le urla raggiunsero il cielo 

Lui impazzì davvero provando a salvarla 

Perché più non c'era e quell'ira accecante lo fermò per sempre"

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