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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Eccedenze alimentari e il loro recupero: l'importante ruolo dei Sian

In un seminario tenutosi a Foggia si è parlato di procedure per il recupero e la distribuzione in sicurezza dei pasti non utilizzati nella ristorazione collettiva

La sicurezza nutrizionale e gli sprechi alimentari sono stati al centro dell’importante seminario tenutosi a Foggia il 24 e 25 maggio scorsi presso la Sala del Tribunale della Dogana.

Nel corso di due intense giornate di studio, organizzate dal SIAN della ASL Foggia in collaborazione con le Acli provinciali, esponenti del mondo sanitario, produttivo e del Welfare pugliese e nazionale si sono confrontati sul tema della prevenzione, della lotta allo spreco e del riutilizzo delle eccedenze alimentari.

Ad aprire i lavori è stato il Direttore Generale della ASL Foggia Vito Piazzolla al quale è stata affidata la lettura magistrale dal tema “La prevenzione in tutte le politiche”. In continuità con le tematiche affrontate nelle Conferenze dei Servizi aziendali degli anni scorsi, la lectio magistralis ha avviato il dibattito che porterà alla Conferenza dei Servizi, in programma nel prossimo mese di ottobre, che verterà proprio sulla prevenzione, in tutte le sue dinamiche.

Negli ultimi dieci anni lo spreco alimentare, uno dei temi più importanti correlato al concetto di sostenibilità, ha ricevuto grande attenzione nell’agenda politica europea e nazionale perché considerato causa di effetti negativi economici, ambientali e sociali.

Si stima che nell'Unione Europea ogni anno vengano sprecate circa 100 milioni di tonnellate di alimenti, di cui il 14% nell’ambito della ristorazione collettiva. In Italia, in base ai dati del Banco Alimentare e della Caritas, la ristorazione organizzata genera ogni anno 210.000 tonnellate di eccedenze su 3 milioni di tonnellate di alimenti gestite; solo il 12% circa di queste eccedenze (25.000 tonnellate di alimenti) viene oggi recuperato.

La lotta agli sprechi alimentari nelle mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, sociali e di comunità è attualmente obiettivo di un accordo Stato-Regioni in corso di approvazione che ha già ricevuto il parere positivo delle Regioni.

Le linee di indirizzo oggetto dell’intesa rispondono al mandato della Commissione e del Consiglio d’Europa di adottare strategie e misure concrete per ridurre lo spreco alimentare entro il 2025, incoraggiando alla raccolta e ridistribuzione delle eccedenze alimentari inutilizzate, ma ancora commestibili.

È in questo contesto che diventa importante il coinvolgimento dei SIAN in tema di recupero e riutilizzo di eccedenze e sprechi alimentari.

I SIAN, infatti, istituzionalmente si occupano sia di sicurezza alimentare che nutrizionale: da tempo lavorano in Rete con le Ditte di Ristorazione Collettiva (ARC) per implementare sempre più la qualità nutrizionale dei pasti offerti alla collettività e con gli Enti Caritatevoli al fine di promuovere procedure operative semplici che consentano agevolmente il recupero e la distribuzione in sicurezza dei pasti non utilizzati nella ristorazione collettiva, a tutto vantaggio delle fasce disagiate.

È quanto sta accadendo già a Bologna e in altre città italiane, esperienza presentata durante i lavori del seminario, dove la sanità pubblica, tramite i servizi di igiene degli alimenti e nutrizione, svolge il compito fondamentale di individuare rigorosi criteri di selezione e conservazione e fornire un’adeguata formazione agli operatori.

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