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Giovedì, 28 Marzo 2024

Rischio clinico: infezioni, errori chirurgici e diagnostici. Come minimizzarlo salvaguardando pazienti e ospedali

Il punto sulla gestione del rischio clinico, ovvero la possibilità che un paziente subisca un danno o disagio imputabile, anche se in maniera involontaria, alle cure mediche. La prevenzione passa attraverso le nuove tecnologie e l’innovazione dei processi che le aziende sanitarie devono conoscere per garantire la sostenibilità del servizio sanitario italiano

Quali sono le potenziali situazioni di rischio clinico in una azienda sanitaria? In che modo prevenirle, affrontarle e risolverle? Quali sono i casi di successo da prendere come esempio?

Questi gli interrogativi al centro dell’incontro “Risk management in ambito sanitario: tendenze in atto e possibili soluzioni innovative” tenuto questa mattina, nella sala convegni dell’ospedale ‘Casa Sollievo della Sofferenza’ di San Giovanni Rotondo, organizzato in collaborazione con Marsh, leader nell’intermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi.

Nel corso dell’incontro si è parlato, quindi, di prevenzione del rischio clinico (ovvero la possibilità che un paziente resti vittima di un evento avverso o subisca un danno o disagio imputabile, anche se in maniera involontaria, alle cure mediche) attraverso le nuove tecnologie, l’utilizzo degli analytics e l’innovazione dei processi e delle strategie che le aziende sanitarie devono conoscere per garantire la sostenibilità del servizio sanitario italiano.

Cosa c’è dietro il rischio sanitario? Tra i principali eventi avversi ci sono errori dell’atto medico, errori chirurgici, infezioni nosocomiche, errori diagnostici o terapeutici, oppure eventi avversi non prevedibili. “Tra gli errori e le lacune - aggiunge la dott.ssa Maria Caterina Chiesa, Dir. Marsh Italia  - vi è il mancato dialogo tra i professionisti delle varie competenze in ambito sanitario. Tutte le attività professionali devono essere coinvolte al fine di modificare e mitigare il rischio, in modo autorevole e costante”.

Sul punto, ‘Casa Sollievo’ si è organizzata da tempo. “Abbiamo istituito un Comitato valutazione sinistri, con professionisti interni ed esterni”, spiega Michele Giuliani, dir. generale di ‘Casa Sollievo della Sofferenza’. “Grazie a questo percorso di formazione e crescita siamo riusciti a gestire il fenomeno: siamo perfettamente consapevoli che la medicina non è una scienza esatta, ma siamo altrettanto consapevoli che il nostro agire e i nostri comportamenti determinano un più alto o un più basso rischio clinico”.

Per quanto riguarda, invece, le azioni messe in campo dalla Regione Puglia, si viaggia su due percorsi differenti: uno sanitario, l’altro prettamente economico. “Il primo attiene a percorsi diagnostico - terapeutici e procedure sanitarie che garantiscono livelli di assistenza; l’altro, mediante l’analisi dei fondi-rischi con le compagnie di assicurazione e con i broker ancora presenti in alcune aziende stiamo individuiamo percorsi di gestione finanziaria ed economica dei rischi da malpractice sanitaria”, assicura Vito Montanaro, dir. Dipartimento Politiche per la Salute per la Regione Puglia | VIDEO

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