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Test sierologici per Coronavirus ai donatori foggiani in attesa del nulla osta dalla Regione: "Il progetto deve essere ancora approvato"

Sangue congelato nel Centro Trasfusionale. Il dosaggio degli anticorpi anti Covid potrà essere inserito tra gli esami di routine (previo consenso) solo dopo il via libera da Bari. Non sarà a tappeto. Il 2 maggio si sono presentate 40 persone

"Stiamo presentando un progetto, in attesa di approvazione, e potremo inserire tra gli esami il dosaggio degli anticorpi anti Covid solo dopo il nulla osta della Regione Puglia". Il chiarimento arriva dal direttore del Centro Trasfusionale del Policlinico di Foggia, Michele Centra, che ha ritenuto doverose alcune precisazioni sui test sierologici gratuiti ai donatori. E rivendica la paternità aziendale dell'iniziativa. È stato lui stesso a fornire delucidazioni nel primo giorno dell'operazione, sabato 2 maggio, quando si sono presentati in 40, un boom di donazioni, quintuplicate rispetto alla media degli ultimi tempi. "Abbiamo fatto diversi appelli, perché  da un po' di giorni avevamo notato - ma questo è un dato che riguarda un po' tutta la regione e la nazione - un calo delle donazioni, con cifre paurosamente basse, una media di 7-8 al giorno. E questo ci ha preoccupati". Per quanto ci siano delle riserve, se non si compensano, nel giro di 4-5 giorni si rischi di rimanere senza. L'ultimo appello, a giudicare dall'affluenza, è andato a buon fine.

"Ogni donatore è stato sottoposto anche al prelievo per il dosaggio che, però, adesso è congelato e non può essere eseguito se prima non arriva l'ok da parte della Regione". Lo ripete come un mantra e lo ha spiegato chiaramente anche ai donatori arrivati dopo l'annuncio, rimbalzato anche dall'Avis comunale di Foggia. Ci sarebbe stato un difetto di comunicazione. Il canale ufficiale è la pagina del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale - Policlinico Foggia che il direttore gestisce personalmente, o tutt'al più sono i suoi collaboratori a pubblicare informazioni sulla scorta delle sue indicazioni. E il 30 aprile, proprio su quella pagina, è stato annunciato che dal 2 maggio a tutti i donatori sarebbe stato eseguito gratuitamente il test sierologico per la ricerca degli anticorpi contro il Coronavirus (Sars-CoV-2), previo consenso da parte del donatore, e il tampone (sempre gratuitamente) in caso di positività.

"Sono state dette cose inesatte - ha specificato il direttore Michele Centra a FoggiaToday - Ho precisato che con la donazione noi facciamo anche il prelievo per un eventuale controllo degli anticorpi anti-Cov: un po' di quel sangue che utilizzo per fare gli esami di idoneità lo congelo, lo metto da parte, in attesa che la Regione dia il nulla osta, altrimenti avrei dovuto richiamare il donatore". Ha chiarito ulteriormente che il test non sarà effettuato a tappeto, ma solo ai donatori che avranno firmato il consenso informato. "Molto probabilmente avranno i risultati degli esami di idoneità nell'arco di qualche giorno, se la Regione mi dà il consenso immediatamente può darsi anche che impieghi qualche altro giorno per poter fare questi ulteriori esami, però potrebbe passare anche una settimana o un po' più di tempo. Ma nel caso non dovessero darmi l'autorizzazione mi dovrò fermare. Sono stato molto chiaro". L'esame potrebbe essere inserito tra quelli di routine, insomma, ma potrebbe anche arrivare uno stop e saltare.

Il direttore del Centro Trasfusionale Michele Centra ha supervisionato personalmente che si rispettassero i criteri di distanziamento sociale, e ha gestito la progressività, perché qualcuno si è presentato spontaneamente, nonostante fosse richiesta la prenotazione (dal lunedì al sabato, dalle ore 11.30 alle 13.30 ai seguenti numeri: 0881/736136 – 334/1124485).

Il Servizio Trasfusionale si è visto costretto anche a ripetere che il percorso è sicuro, anche perché i donatori leggendo dietro la porta del pianterreno l'indicazione del percorso per il Covid19 immaginavano di transitare per lo stesso circuito dei pazienti positivi, "non sapendo che il laboratorio fa solamente gli esami Covid sulla provetta - spiega il dottor Centra - sul tampone, che viene regolarmente trasportato con i dovuti accorgimenti. C'è tutta una procedura per il trasporto dei campioni", che prevede qualcosa come tre involucri.

Il test sierologico potrebbe risultare utile ad una ricerca epidemiologica ma il direttore del Centro Trasfusionale evidenzia anche le criticità: "Sono esami che hanno alcuni limiti, non sono stati avallati dall'Istituto Superiore di Sanità, non sono di una attendibilità inequivocabile come il tampone - conclude - però possono fornire delle informazioni utili anche ai fini epidemiologici".

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