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Salute

Un defibrillatore può salvare la vita: così Monteleone di Puglia diventa città cardioprotetta

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

E' stata inaugurata sabato 17 la postazione salvavita di Monteleone. Il defibrillatore pubblico, posto all'esterno della casa comunale è stato donato alla cittadina dalla società che gestisce dall’ottobre 2017 la Casa della Terza Età “Suor Maria Nazaria Albani” con l’intento di “garantire un trattamento adeguato e urgente in caso di necessità”.

Il progetto, a detta del dott. Quintiliano Chiacchiari e del dott. Giuseppe Chiumento della Cooperativa Aladino “nasce dal fatto che, in Italia muoiono di morte cardiaca oltre 70.000 persone ogni anno, spesso improvvisamente e senza essere preceduta da nessun sintomo o segno premonitore. Altrettanto drammatico è il dato, che ogni 19 minuti muore una persona per una morte improvvisa che poteva essere evitata attraverso il trattamento immediato dell’arresto cardiaco con l’uso del defibrillatore. Questo accade nella vita di tutti i giorni: l’arresto cardiaco può colpire chiunque senza distinzione tra uomo o donna, tra giovane o anziano, tra magro o sovrappeso, sedentario, sportivo e addirittura atleta. Per queste ragioni occorre che le tecniche di primo soccorso diventino un bagaglio di conoscenza comune e diffusa, che sia immediatamente disponibile un DAE e che sia presente personale abilitato all’utilizzo: spesso questi tragici eventi avvengono in presenza di persone le quali molte volte si limitano esclusivamente ad allertare il 118 e non prestano i primi soccorsi. Le statistiche evidenziano infatti che la percentuale di sopravvivenza in questi casi è di circa l’1-5%. Si ha pochissimo tempo per intervenire: con la rianimazione cardio-polmonare e l’uso precoce di un defibrillatore la sopravvivenza può salire fino ad oltre il 50%. Il defibrillatore è da considerarsi un vero e proprio salvavita se, come dicono le statistiche, il suo corretto uso nei primi 2-3 minuti dall’arresto cardiaco può far salire le possibilità di salvezza fino al 70%. Dopo appena 5 minuti le cellule del nostro cervello cominciano a deteriorarsi provocando quello che si dice danno anossico cerebrale. L’apparecchio, infatti, rileva, con rapido elettrocardiogramma al paziente, la presenza di un aritmia mortale, calcola i vari parametri ed applica la scarica necessaria per riportare il cuore al suo normale funzionamento. Il defibrillatore è davvero facile da usare: Non bisogna essere degli Eroi per salvare una vita umana!”.

Molte le persone che hanno partecipato all'inaugurazione della postazione DAE e alla cerimonia di consegna dell’apparecchiatura da parte del Dott. Chiumento al Sindaco della cittadina Giovanni Campese. Una donazione, un regalo alla sua comunità che il primo cittadino ha chiamato “Un progetto per la vita in sinergia con chi opera per il bene della comunità”. Lo strumento è in funzione e Monteleone di Puglia di fatto è un Comune “cardioprotetto”, questo il termine usato per indicare i paesi e le cittadine che hanno installato una postazione salvavita in luoghi pubblici, all'esterno, in modo che possano venire utilizzati da chiunque in caso di necessità. Perché la tempestività delle manovre di soccorso, in caso di arresto cardiaco, è fondamentale. Ogni cittadino può farlo. Al contempo l’Amministrazione Comunale afferma il Sindaco Campese “sta organizzando dei corsi di formazione, affinché tutti coloro che sono interessati possano imparare il corretto uso del defibrillatore”. Il dispositivo di pronta “emergenza” istallato è tra le prime postazioni pubbliche in terra di Puglia come precisato dall’Ing. Vincenzo Bruno nel corso della dimostrazione per il corretto uso del prezioso mezzo salvavita.

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