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Salute Cerignola

A Cerignola seduta inaugurale della Consulta provinciale per l'autismo

Cerignola: avvio ufficiale dell’attività della Consulta provinciale per l’Autismo e presentazione del progetto di attivazione del modulo terapeutico riabilitativo

Si è tenuta a Cerignola, presso il Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Ospedale “Tatarella”, la seduta inaugurale della Consulta provinciale per i disturbi dello spettro autistico, prima esperienza del genere su tutto il territorio pugliese. All’incontro, presieduto dal Direttore Generale della ASL Foggia Vito Piazzolla, hanno partecipato il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale Antonello Bellomo, le associazioni di volontariato e delle famiglie, il Comitato Consultivo Misto, gli operatori del Centro Territoriale per l'Autismo di Lucera, la responsabile dell’Area Servizi agli Studenti Valeria Puccini dell’Università di Foggia.

A benedire l'avvio dell'attività della Consulta il Vescovo della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano Mons. Luigi Renna. “Quello dei disturbi dello spettro autistico – ha spiegato il direttore Piazzolla - è un mondo variegato e complesso. I bisogni di cura e di assistenza, le strategie di trattamento, la presa in carico richiedono l’adesione a modelli multidisciplinari e l’attiva partecipazione delle famiglie. Di qui la necessità di istituire un organismo di consultazione che collabori attivamente con i decisori istituzionali per facilitare la definizione, la programmazione, l’elaborazione e la verifica di specifici provvedimenti”. 

La Consulta nasce a conclusione di un percorso propedeutico in cui ASL, associazioni delle famiglie e di volontariato, Comitato Consultivo Misto e membri delle Società Scientifiche hanno condiviso e adattato alle esigenze del territorio la bozza del Regolamento, scelto la sede (l'Ospedale di Cerignola), nominato i componenti.

Dal mondo dell'associazionismo provengono Giovanni Totta (eletto presidente della Consulta), Mario Chimenti, Telemaco Traverso, Marcello Stefani, Maurizio Alloggio, Pasqua Labia, Walter Mancini, Angelo De Giorgi. Della Società Italiana di psichiatria sono Angelo De Giorgi e Antonio Ventriglio. A rappresentare l'Ufficio Relazioni con il Pubblico della ASL Rachele Cristino e Lina Appiano. Al gruppo si aggiungono, infine, gli operatori esperti del settore Lucia Russi, Vincenzo Orsi, Carolina Villani, Maria Assunta Mancini.

La Consulta sarà un osservatorio del fenomeno dell'autismo in provincia di Foggia: avrà il compito, infatti, di esaminare l’evolversi delle condizioni di vita, la situazione sociale e le esigenze della popolazione portatrice di disagio autistico; promuovere la partecipazione attiva delle persone con disturbo dello spettro autistico alla vita della collettività ed il riconoscimento dei loro diritti; favorire la diffusione e l’informazione delle metodologie basate sull’evidenza scientifica e dei progetti di vita indipendente; sostenere azioni finalizzate al miglioramento dell’assistenza e degli interventi educativi in favore delle persone affette da autismo.

Durante la seduta della Consulta è stato presentato il progetto per l'attivazione di un "modulo terapeutico  estensivo" riservato ai bambini di età compresa tra 6 e 11 anni, l'unico a gestione pubblica della provincia di Foggia.  Il modulo avrà sede a Cerignola nei locali che ospitano il Servizio di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza. 

La dotazione organica, attualmente rappresentata da una logopedista, una neuropsicomotricista, un educatore professionale e una psicologa, sarà completata, al termine delle procedure concorsuali, da altre figure professionali, secondo gli standard regionali. A regime, il modulo potrà erogare venti pacchetti di prestazioni ambulatoriali secondo quanto definito dal Regolamento Regionale 9/2016 che definisce i criteri per la costituzione assistenziale territoriale sanitaria e socio sanitaria per i disturbi dello Spettro Autistico. 

A completamento degli organici si procederà con la richiesta di accreditamento regionale.   La scelta di attivare il modulo a Cerignola è stata determinata dalla presenza, in altre aree della provincia, di iniziative analoghe a carattere privato.
 

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