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Transazione Ra.Co., Landella si appella al Salva Enti e rimanda la questione all’Assise

L'assessore comunale all'Avvocatura, Sergio Cangelli: "Nessuno ha deciso di risolvere anticipatamente la controversia in corso con la società Ra.Co. Il Consiglio comunale deciderà se dare 2 milioni alla Ra.Co

“La discussione in Consiglio comunale circa la proposta transattiva avanzata dalla ditta Ra.Co. Srl per i lavori al Teatro Umberto Giordano è un atto obbligato, al quale in nessun modo era possibile derogare. Si tratta infatti di un passaggio imposto dalle prescrizioni legate all’adesione del Comune di Foggia al “Decreto Salva Enti”, laddove la Corte dei Conti impone all’Amministrazione comunale di mettere in campo un’azione finalizzata all’abbattimento del contenzioso e al perseguimento di coloro i quali si siano resi responsabili di comportamenti dannosi per l’Ente”. È il commento del sindaco di Foggia, Franco Landella.

Il primo cittadino spiega: “Quella dei lavori al nostro teatro è una vicenda lunga e complessa, nel corso della quale sono emersi numerosi elementi poco chiari. Da consigliere comunale di minoranza, d’altro canto, ho più volte espresso le mie perplessità e le mie critiche in relazione alla gestione di una questione da cui la città ha subito indubitabilmente un danno evidente e che ha tenuto chiuso il Giordano per quasi un decennio. I procedimenti amministrativi, tuttavia, non possono essere guidati o affrontati con l’emotività. Oggi l’incartamento tecnico prodotto dai difensori dell’Ente, che avremo modo di illustrare in modo dettagliato al Consiglio comunale, assieme alle prescrizioni del Salva Enti, ci impongono di sottoporre la questione all’attenzione dell’assemblea consiliare, la cui sovranità intendo rispettare. Sul tema, dunque, non ci sarà alcun vincolo politico. Per parte mia sono favorevole a qualunque soluzione l’Assemblea deciderà di assumere”.

L’assessore al Contenzioso Sergio Cangelli precisa: “Da questo punto di vista è opportuno chiarire che nessuno ha deciso di risolvere anticipatamente la controversia in corso. Quanti prefigurano violazioni di legge rispetto all’iter che stiamo seguendo si espongono evidentemente, almeno per quanto mi riguarda, ad azioni di querela. L’Amministrazione comunale ha infatti semplicemente preso atto della documentazione fornita dall’ufficio Legale, trasferendola immediatamente alla presidenza del Consiglio nei termini indicati dalla proposta transattiva di controparte. Non ci sfuggono i procedimenti penali tuttora in corso né la posizione assunta dalla precedente Giunta comunale sul finire del suo mandato. Abbiamo ben presenti anche le responsabilità di chi ha governato tecnicamente questo processo, nei cui confronti non escludiamo di avviare un’azione di rivalsa da parte del Comune.

La documentazione prodotta dagli uffici, tuttavia, prefigura la possibilità che in caso di prosecuzione del contenzioso l’esito possa essere sfavorevole per l’Amministrazione comunale, con un notevole aggravio dei costi per l’Ente. Un elemento di cui non potevamo non tenere conto e che proprio per questo ci impone la responsabilità di coinvolgere il Consiglio comunale, che, oltre ad essere la massima espressione della volontà popolare, è l’organismo al quale spetta normativamente ogni decisione in questa materia. Va da sé che, qualora il Consiglio non ritenesse vantaggiosa la proposta transattiva avanzata dalla Ra.Co. l’Amministrazione continuerà nel giudizio in corso. Sono fiducioso, pertanto, che il dibattito che si svilupperà affronterà tutte le questioni in campo, con il contributo attivo di coloro i quali hanno fatto parte della maggioranza e del governo comunale che ci hanno preceduto”.

Il primo cittadino conclude: “La riapertura del Teatro “Umberto Giordano” è una delle vicende che negli ultimi anni hanno maggiormente scosso la nostra comunità, sulla quale occorre fare chiarezza. Sono convinto che in quest’ottica il Consiglio comunale saprà essere all’altezza del suo compito e della sua funzione. Trovo però particolarmente paradossale che chi ha lasciato in eredità alla nostra Amministrazione questioni come quella relativa al rapporto tra Comune ed Aipa SpA o quella inerente la nuova sede degli uffici e degli archivi giudiziari, solo per fare due esempi, sostenga con arroganza che staremmo offendendo Foggia ed i foggiani con la nostra attività. Un po’ più di autocritica e di senso della misura, vista la mole di emergenze gravissime ereditate e con cui ci stiamo confrontando dal momento del nostro insediamento, non guasterebbe”.

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