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Teatro Giordano, Tatarella: “Un complicato intrico di donne, vicoli e delitti”

“Come è stato possibile che si sia verificato un subappalto “clandestino”? E la politica, che ha il compito di vigilare sulle attività della tecnostruttura, a cosa pensava?”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

tatarella-2“Più che un teatro, il “Giordano” sembra un film, per la precisione quella pellicola della Wertmüller intitolata “Un complicato intrico di donne, vicoli e delitti”. Lo afferma l'esponente Fli Fabrizio Tatarella.

TATARELLA - "Chiuso per lavori di restauro per un lasso di tempo superiore a quello che Luigi Oberty impiegò per costruirlo, negli anni Venti dell’Ottocento, il Real Teatro Ferdinando, poi intitolato al grande compositore, resta melanconicamente sprangato, benché la sua riapertura fosse data per imminente già nel 2006.

Ora l’assessore alla Programmazione, evidentemente più loquace del suo collega ai Lavori Pubblici, ha “scoperto” che la ditta appaltatrice avrebbe praticato un subappalto illegittimo, il che impedisce di avere le certificazioni di sicurezza e il nulla osta di Vigili del Fuoco e Commissione di Vigilanza.

A quel che sembra serviva anche la costruzione di una cabina elettrica di cui ci si era “dimenticati”.

Ha fatto bene l’assessore Cavaliere a interessare la magistratura, ma ci chiediamo: in questi anni dov’era la direzione lavori? Come è stato possibile che si sia verificato un subappalto “clandestino”? E la politica, che ha il compito di vigilare sulle attività della tecnostruttura, a cosa pensava? Questo non è teatro: è sceneggiata.”

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