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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Landella rivendica l’apertura del Teatro Giordano. A Cavaliere: “Ne avrei discusso con te se…”

Sulle vicende del Teatro Giordano, il primo cittadino di Foggia replica all'ex assessore comunale Pippo Cavaliere: "Queste cose si discutono in Consiglio comunale"

Non ci sarà nessun confronto pubblico, le vicende del Teatro Giordano devono essere discusse in Consiglio comunale, “il luogo in cui si sviluppa il confronto e si assumono le decisioni è il Consiglio comunale”. Franco Landella risponde così alle dichiarazioni rilasciate dall’ex assessore, Pippo Cavaliere: “Chi ha ricoperto un ruolo amministrativo importante ed autorevole dovrebbe saperlo”

Il primo cittadino rivendica la riapertura del Giordano “un risultato conseguito dall’amministrazione che ho l’onore e l’onere di guidare. Se Cavaliere dovesse nutrire dei dubbi sul punto, come sembra trasparire in modo velato dalle sue parole, può recarsi presso gli uffici del dirigente Carlo Dicesare e visionare di persona le fotografie che testimoniano lo stato in cui abbiamo ereditato il teatro. Uno stato di abbandono e quasi di degrado, ampiamente documentabile dal materiale fotografico che ci siamo premurati di produrre appena insediati” sottolinea.

Per Landella il dato politico ed amministrativo “inequivocabile ed incontrovertibile” è che la Giunta Mongelli non è riuscita in cinque anni a centrare l’obiettivo della riapertura. “Questa invece l’eredità che abbiamo ricevuto: un appalto gestito come peggio non si sarebbe potuto, stracolmo di elementi di confusione; la rescissione di un contratto, a mio avviso decisamente tardiva, e la conseguente denuncia alla Procura della Repubblica operata dall’Amministrazione comunale che ci ha preceduto per vicende accadute comunque durante la stagione di governo del centrosinistra; una documentazione, quella prodotta dall’Avvocatura comunale, tutt’altro che univoca con riferimento alla controversia civile con la ditta “Ra.co.”.

E, rivolgendosi ancora a Cavaliere: “Credo ce ne fosse abbastanza per scegliere di discuterne in Consiglio comunale, che, ricordo a Cavaliere, è la massima espressione della volontà popolare della città, e non in una “sfida” da film western. Ne avrei discusso volentieri anche con lui se alle ultime amministrative avesse deciso di candidarsi, fosse stato eletto ed oggi sedesse tra i banchi del Consiglio”

Questa invece la risposta dell'ex assessore: "Prendo atto, con sommo rammarico e dispiacere, del diniego del sindaco, in quanto il confronto poteva dar luogo ad un bellissimo momento di democrazia e trasparenza. Perché perdere un'occasione del genere? Da oggi la Città sa, purtroppo, che ad un semplice cittadino è preclusa la possibilità di confrontarsi con il sindaco, a meno che non rivesta la carica di consigliere comunale. Eppure il mio era un semplice invito ad un confronto, sereno e pacato, e giammai ad "una sfida da far west" da lui evocata, lontana mille anni luce dalla mia cultura democratica, pacifista e di rigoroso rispetto delle istituzioni"

Sulla proposta di transazione, risponde Cangelli: “Se l’ex assessore Cavaliere è in possesso di documenti che a suo dire sarebbero stati occultati o che non ci sarebbero stati trasmessi per il conseguente esame, lo invito a recarsi alla Procura della Repubblica per formulare una esplicita e formale denuncia. Siamo animati dal suo stesso amore di verità, peraltro senza aver mai avuto nulla a che fare né con l’appalto in questione né con le fasi confuse che lo hanno contraddistinto e che sono attualmente all’attenzione della magistratura».

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