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A quando la 'Stazione Unica Appaltante'? Iter e regolamento, i chiarimenti di Miranda

Luigi Miranda replica al consigliere Mainiero, circa le accuse di una "scarsa propensione della presidenza a tutelare le prerogative consiliari"

Foggia non ha ancora aderito alla Stazione Unica Appaltante, nonostante le rassicurazioni di Landella e nonostante il programma elettorale del centrodestra prevedesse l’adozione dello strumento. Interpellato e accusato da Giuseppe Mainiero, circa la “scarsa propensione della presidenza a tutelare le prerogative consiliari”, Luigi Miranda ha inviato una lettera di chiarimenti al consigliere comunale de ‘I Fratelli d’Italia’

“In relazione al documento relativo all’argomento in oggetto consegnato allo scrivente in aula consiliare lo scorso 21 luglio, si apprende dagli organi di stampa la sua affermazione secondo la quale è inspiegabile come, ancora oggi, non sia stato iscritto all’ordine del giorno del consiglio comunale “dato l'obbligo regolamentare alla calendarizzazione delle mozioni entro 20 giorni dalla sottoscrizione, cosa questa che evidenzia la scarsa propensione della presidenza a tutelare le prerogative consiliari”.

Prosegue Miranda: “Si fa presente che il documento in argomento non si configura come una mozione – al di là della definizione da lei attribuita – ma come una vera e propria proposta di deliberazione su argomento di competenza del Consiglio stesso”. Quindi, “ai sensi dell’art. 28 del regolamento consiliare ogni proposta di deliberazione di iniziativa di uno o più consiglieri è trasmessa al sindaco il quale esprime le proprie valutazioni e dispone il completamento dell’istruttoria amministrativa da parte del competente ufficio” precisa.

Nel caso in cui l’istruttoria si concluda favorevolmente, il presidente del Consiglio, acquisito il parere da competente commissione consiliare, iscrive l’argomento all’ordine del giorno del consiglio” aggiunge. E ancora: “Oltretutto, anche se fossimo di fronte a una mozione, non appare comunque corretto dichiarare che il presidente del consiglio non ha rispettato “l'obbligo regolamentare alla calendarizzazione delle mozioni entro 20 giorni dalla sottoscrizione”. Infatti, l’art. 29 del regolamento consiliare disciplinando le mozioni prevede al comma 3: “Qualora sia sottoscritta da almeno un quinto dei consiglieri, la proposta di mozione può costituire argomento per la richiesta di convocazione del Consiglio comunale in un termine non superiore a 20 giorni”.

L’avv. Luigi Miranda conclude: “È evidente che essendo sottoscritta da 5 consiglieri, la proposta in argomento non rientra nell’ipotesi di convocazione obbligatoria del consiglio comunale in un termine non superiore ai venti giorni previsto dalla suddetta norma regolamentare che, peraltro, rispecchia quella dell’art. 39, comma 2, del TUEL. La invito pertanto, ad una lettura serena e non fuorviante delle norme del regolamento consiliare”

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