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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sugli sportelli sociali Lovecchio avverte: "Tante irregolarità dell'assessore al ramo. Landella cambi rotta"

Secondo il deputato del Movimento Cinquestelle l'assessorato del Comune "ha pensato bene di dare mancette ad amici, nominati e parenti"

“La gestione del segretariato sociale e degli sportelli sociali da parte del Comune di Foggia è una vera e propria vergogna. La determina, già finita nel calderone della lotta politica in campagna elettorale, è stata una volta per tutte ritirata dal segretario generale e dirigente ad interim delle Politiche sociali Maurizio Guadagno. Non basta aver saputo dagli organi di stampa che tre APS su quattro non erano in possesso dell’iscrizione all’albo regionale dei soggetti che avrebbero potuto gestire il servizio, ora la comunità foggiana deve anche subire la querelle tra Diocesi e tecnostruttura comunale. E tutto questo per le evidenti inefficienze e per la sciatteria di chi ha guidato per cinque anni, in modo quasi padronale e senza nessun confronto con le associazioni del Terzo Settore, l’assessorato al Welfare. E senza mai pubblicare un bilancio sociale, fornendo trasparenza sulle misure adottate sul territorio. Mi auguro che il sindaco Landella voglia cambiare rotta, perché il M5S è pronto a portare alla luce tutte le forzature e le irregolarità compiute dall’assessore al ramo in questi anni”.

Si esprime così l’onorevole del M5S Giorgio Lovecchio dopo gli ultimi accadimenti e la revoca in autotutela da parte del sindaco di Foggia dell’Atto dirigenziale n. 806/2019.

In Puglia la “Grave deprivazione materiale” ha una incidenza pari al 26,9%, che è nettamente superiore al valore medio nazionale (11,5%) ed inferiore solo al valore registrato in Sicilia, tra le regioni meridionali.

“L’assessorato del Comune di Foggia in questi mesi invece di impegnarsi nel declinare il Piano Povertà che tutte le Regioni d’Italia compresa la Puglia hanno adottato, ha pensato bene di dare mancette ad amici, nominati e parenti. Gli Ambiti sono chiamati alla creazione di una rete di interventi e servizi di emergenza per il contrasto alla povertà che contempli la presenza di mense sociali/fornitura pasti a indigenti; di strutture di accoglienza residenziale per SFD e casi di emergenza; di centri di ascolto in rete, strutture per il monitoraggio e la valutazione del fenomeno”, prosegue il deputato.

L’onorevole Lovecchio continua: “Il Comune di Foggia avrebbe dovuto stilare un regolamento di organizzazione delle rete di emergenza e organizzare un presidio della funzione di Pronto intervento sociale nell’ambito del sistema di welfare d’accesso anche con il coinvolgimento di soggetti terzi (in affidamento o convenzione). E avrebbe dovuto anche ampliare la sia rete di assistenti sociali portando il numero di operatori ad 1 assistente sociale ogni 5.000 abitanti così come previsto dai piani nazionali. A Foggia gli assistenti sociali sono 4 su 160mila abitanti. Sarebbe stato facile orientarsi dal momento che gli ambiti territoriali che presentano un numero di operatori inferiore al target erano chiamati a vincolare parte delle risorse della quota servizi del Fondo Povertà 2018 e annualità successive per il triennio 2018-2020 all’acquisizione di maggiori operatori e al rafforzamento degli organici dei Servizi Sociali professionali di Ambito. E invece cosa ha fatto l’assessorato comunale? Ha imbastito un bando confuso in dispregio delle norme, confezionato su Aps ignote, in netto contrasto con la Diocesi e con le competenze maturate da chi da anni lavora su questi temi”.

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