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Sfratti per morosità del Comune. Cislaghi: “Landella non allevia emergenze, le aggrava”

Cislaghi sugli sfratti per morosità del Comune di Foggia e le politiche abitative dell’amministrazione. “Contributo straordinario? Il minimo che l’amministrazione poteva e doveva fare, ma interrogativi restano”

La delibera approvata dalla giunta comunale di un contributo straordinario “una tantum” per fronteggiare gli sfratti esecutivi per morosità del Comune, non convince il segretario del circolo del Prc ‘Che Guevara’, Giorgio Cislaghi, che sulle politiche abitative boccia Landella, definendolo “peggiore di un orologio rotto che due volte al giorno segna l’ora giusta, lui non ne imbrocca una”.

LE PAROLE DI CISLAGHI. E’ penoso invocare la “spending review” per giustificare gli sfratti per morosità del Comune di Foggia perché, come correttamente riportato nei comunicati del sindaco, c’è l’obbligo di ridurre i fitti esistenti nella misura compresa tra il 15% ed il 20%. Questo si può ottenere rinegoziando i canoni o dandone disdetta degli stessi nella misura prevista, non c’è l’obbligo di disdettarli tutti in blocco provocando lo sfratto degli incolpevoli inquilini.

Il contributo straordinario approvato in via d’urgenza dalla Giunta Comunale è solo una misura che permetterà alle famiglie sfrattate incolpevolmente di fare fronte alle prime spese per poter affittare, a prezzi di mercato, un nuovo alloggio. In pratica il contributo sarà utilizzato tutto per pagare il deposito cauzionale, normalmente ammonta a tre mesi di fitto, le spese di registrazione del contratto e l’allaccio delle nuove utenze.

Questo è il minimo che l’amministrazione poteva, e doveva, fare. Resta senza risposta la domanda: che ne sarà del diritto ad avere una casa popolare per le famiglie assegnatarie di alloggio sfrattate per morosità del Comune? Quali garanzie sono offerte agli assegnatari dalla Giunta Comunale? Resta il fatto che, anche in questo drammatico frangente, il sindaco e la sua Giunta non sono in grado di ipotizzare una soluzione all’emergenza abitativa dopo averla ulteriormente aggravata.

Ha provato il sindaco a chiedere ai dirigenti comunali un report sulle case che il comune aspetta che gli siano consegnate dai palazzinari? Ha visto il sindaco che i palazzi costruiti di fronte al Campo degli Ulivi sono terminati? Quei palazzi sono la realizzazione della prima parte di un “accordo di programma” con Silvia spa che prevede la realizzazione di una palazzina il grado di ospitare 38 alloggi (8.825 mc) da cedere gratuitamente al Comune.

Landella è a conoscenza che in quell’accordo di programma è prevista l’esecuzione di tutte le opere occorrenti per realizzare due palazzine in grado di ospitare 76 alloggi (17.649 mc) da destinare a categorie sociali particolarmente disagiate. Riesce a immaginare che acquisendo solamente questi alloggi potrebbe soddisfare i diritti degli assegnatari di alloggio sfrattati per morosità dell’ente oltre a dare un alloggio, degno di questo nome, alle famiglie assegnatarie di baracca residenti al Campo degli Ulivi?

Che dire poi della continua latitanza, nonostante le nuove norme, nell’affrontare il problema dell’occupazione abusiva di alloggi di proprietà pubblica? Per quante occupazioni abusive l’amministrazione ha provveduto a diffidare le società che forniscono le utenze dall’allaccio delle stesse? Quante utenze ha disattivato AMGAS, società partecipata comunale? Quante richieste di cambio di residenza ha negato il Comune? Ha chiesto al Prefetto di convocare il tavolo istituzionale per contrastare le occupazioni abusive di alloggi pubblici? Attendiamo risposta a queste domande per valutare l’impegno dell’amministrazione su questo fronte.

Se il Sindaco, quando era consigliere d’opposizione alla giunta Mongelli, ogni tanto poneva buoni interrogativi, oggi dimostra che non è in grado di alleviare le emergenze della città, anzi le aggrava. E’ peggiore di un orologio rotto che due volte al giorno segna l’ora giusta, lui non ne imbrocca una. E’ solo capace di raccogliere quanto di buono ora matura dalla ex giunta Mongelli, come la riconsegna alla città del Teatro Giordano”.

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