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Longo: “Il centrosinistra di Mongelli ha pagato pegno alla classe edile”

Sui Prusst, per il consigliere comunale de "La Destra" il "Sindaco ha ignorato le segnalazioni della Banca d'Italia"

Sulla vicenda del Prusst e del sequestro dei cantieri di noti costruttori foggiani, si fa sentire anche Bruno Longo, il consigliere comunale di minoranza e acerrimo nemico politico di Gianni Mongelli. L’esponente de “La Destra” è un fiume in piena. Accusa il sindaco e la tecnostruttura di aver "ignorato le segnalazioni della Banca d’Italia procurando un danno d’immagine alla città di Foggia". Longo parla anche di "rapporti privilegiati di alcune imprese con la pubblica amministrazione" e della “veemente sponsorizzazione dei Prusst da parte del primo cittadino avvenuta in giunta ed in consiglio comunale”.

Il sindaco – prosegue - dovrebbe vietare ai massimi dirigenti dell’Ente di frequentare assiduamente quegli imprenditori, che, ”miracolosamente”ottengono tutto ciò che chiedono dalla pubblica amministrazione, a volte anche con procedure e motivazioni illegittime ed illegali, così come si è avuto modo di denunciare in consiglio comunale”.

BRUNO LONGO | “Le dichiarazioni rese dal sindaco Mongelli, a seguito degli avvisi di garanzia relativi ai PRUSST ed alla relativa truffa ai danni della città di Foggia risultano inadeguate e risibili, in una vicenda, quale quella delle varianti e dell’indolenza ed incapacità dell’ ufficio tecnico e della tecnostruttura in generale, nel controllare la regolarità ed il rispetto tecnico-giuridico delle convenzioni pubblico-private stipulate e nel vigilare sul campo, ovvero nei cantieri, la rispondenza dei lavori con la norma e con i progetti approvati.

Il sindaco Mongelli, infatti, quale capo dell’amministrazione, era perfettamente a conoscenza e da tempo delle segnalazioni della Banca d’Italia circa la insussistenza di garanzie offerte dalla società assicurativa incriminata. Visti gli importi notevoli e viste le proporzioni delle opere pubbliche in giuoco, bastava diffidare le imprese a voler prestare fideiussione con altre compagnie assicurative riconosciute ed asseverate dalle autorità di vigilanza competenti, restando così dalla parte della legalità anche in caso di un presumibile diniego da parte delle imprese coinvolte nell’indagine.

La verità e che, visti i rapporti privilegiati di alcune imprese con la pubblica amministrazione, ma anche per superficialità, incapacità amministrativa ed arroganza, tipiche di chi ama esercitare il potere piuttosto che amministrare, il sindaco e la tecnostruttura hanno preferito ignorare le segnalazioni della Banca d ‘Italia, procurando così un ulteriore danno d’immagine alla città, apparsa sulle cronache nazionali per vicende poco edificanti.

Quando poi il sindaco afferma che l’amministrazione di centrosinistra: ”Ha tenuto vigile cura degli interessi pubblici e  della legalità”, non si spiega, tuttavia, come mai, se ciò fosse vero, la maggioranza delle imprese coinvolte  nell’indagine non ancora consegna al comune strutture pubbliche, opere di urbanizzazioni, case per i meno abbienti ed aree a servizio della comunità rivenienti da convenzioni stipulate nel tempo con l’Ente comunale? Come mai la tecnostruttura sembra non essere interessata al recupero di tante ed importanti opere pubbliche? Come mai il sindaco, gli assessori competenti non hanno mai messo in mora ed attivato procedure disciplinari nei confronti dei dirigenti negligenti ed inoperosi?

Sui PRUSST il sindaco dovrebbe poi  tacere e dirla tutta sulla sua veemente sponsorizzazione in giunta ed in consiglio comunale, ammantandoli di virtù salfiviche, come quando nel 2009 e nel 2010, nel corso di diverse sessioni di bilancio, affermò che approvare i PRUSST significava salvare i conti comunali ed evitare il dissesto finanziario, quando in verità, ad oggi hanno fruttato  alle casse comunali solo 234.000 euro a fronte dei circa 6 milioni di euro promessi.

Il centrosinistra targato Mongelli ha dovuto pagar pegno alla classe edile, che lo ha sostenuto in campagna elettorale con tutta una interminabile serie di varianti e di svendite, che ha visto protagonisti sempre i soliti imprenditori divenuti, ad oggi, monopolisti e destinatari di attività e sevizi pubblici, con il solo risultato di ammazzare il mercato immobiliare ed offrire servizi scadenti al cittadino-utente, come si sta verificando con l’attuale gestione del cimitero comunale.

Deontologicamente il sindaco, inoltre, in quanto carica verticistica dell’amministrazione comunale, dotata di forti poteri nei confronti dei dipendenti comunali ad ogni livello, per evitare favoritismi, imparzialità ed ipotesi di illegalità, dovrebbe vietare ai massimi dirigenti dell’Ente di frequentare assiduamente quegli imprenditori, che, ”miracolosamente”ottengono tutto ciò che chiedono dalla pubblica amministrazione, a volte anche con procedure e motivazioni illegittime ed illegali, così come si è avuto modo di denunciare in consiglio comunale. Intanto,si è chiesto ed ottenuto, che le questioni legate alle urbanizzazioni “negate”ed alla mancanza di vigilanza e di controllo dei cantieri, vengano affrontate dalla Commissione  consiliare “Territorio””.

 

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