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"E' tutto un bluff", così la Lega foggiana 'sgonfia' le sardine: "Regia del centrosinistra ma è troppo tardi"

Il commento dei segretari salviniani, Antonio Vigiano e Daniele Cusmai, all'impazzare del fenomeno anche nel foggiano. "Operazione che lascia il tempo che trova, senza contenuti e fuori tempo massimo"

“Una grande regia in cui a maneggiare i fili è chi non riesce più ad intercettare i bisogni di un popolo. Ma l’entusiasmo avrà il fiato corto, il tempo di rendersi conto che, oltre l’anti-salvinismo, c’è il nulla”. E’ questa la profezia del segretario della Lega Foggia, Antonio Vigiano, al dilagare, anche nel Foggiano, del sentiment pro-sardine. I numeri (almeno quelli relativi ai like, che ovviamente non vogliono dir nulla di concreto se non profilare, al momento, una connessione sentimentale) crescono: migliaia in pochissime ore quelli raccolti sulle varie pagine Facebook dedicate. Un colpo d’occhio impressionante. Preoccupati? “Assolutamente. Non solo perché la realtà virtuale è diversa, poi, dalla realtà. Ma perché ci si renderà conto ben presto del bluff: oltre l’anti-salvinismo questi gruppi non hanno nulla. E’ l’estremo tentativo di signori politicamente e partiticamente interessati di tornare tra il popolo. Ma è troppo tardi. Ben presto l’entusiasmo si sgonfierà: premesso che fa sempre piacere quando un movimento è pacifico e democratico, si tratta di contenitori vuoti. L’unico collante, anche in questo caso, è Salvini. Nel bene e nel male. Poi, però, a quella gente tu devi dare idee e contenuti, un progetto di Paese, di comunità. Di sviluppo. Non basta essere sardine”.

Il segretario della Lega foggiana, dunque, non crede alla spontaneità del movimento. Soprattutto a guardare il momento (vigilia elettorale in Puglia) e a guardare i nomi che stanno aderendo, “la stragrande maggioranza con un preciso profilo politico-partitico”. “Altre adesioni sono sicuramente genuine – conviene il segretario- ma tutto ha un fine elettoralistico. Voglio avvisare però il centrosinistra pugliese: è tardi. E’ troppo tardi".

“Le sardine? Sono buone da mangiare” risponde, ironico, il segretario provinciale della Lega, Daniele Cusmai. “Noi siamo il partito che sta tra le gente e lo dimostriamo tutti i giorni. Ricordo che in provincia di Foggia siamo la seconda realtà politica solo per uno 0.8%”. E le sardine non sono gente? Non sono popolo? “Io le ho viste le sardine di Bologna, ero al Paladozza per il lancio della candidatura leghista di Lucia Borgonzoni. E sa cosa ho visto? Prevalentemente figli di papà che non riescono a comprendere la realtà di chi resta indietro. Studenti universitari, molti fuorisede, radical chic che di immigrazione si riempiono la bocca. Poi, però, si voltano dall’altra parte. Quando si parla di Borgo Mezzanone, parliamo di una baraccopoli in cui si compiono reati, in cui la dignità viene meno. Noi la stiamo smantellando. Loro filosofeggiano. Ma non basta la filosofia. Bisogna aiutare. Non è un caso se la Lega è il partito più votato tra i delusi della sinistra, che ha abbandonato i suoi leader. Se Salvini ha occupato quello spazio un motivo ci sarà”. “Detto questo – continua Cusmai-, è una buona notizia quantomeno che si tratta di un movimento pacifico visto che siamo abituati ai centri sociali che sfasciano vetrine e diventano violenti. Poi saremmo noi il partito dell’odio. Sa cosa penso? Che noi leghisti non scriviamo quella quantità di parole d’odio che chi si professa anti-leghista scrive contro di noi su Facebook. Poi scendono in piazza contro l’odio. Ipocrisia”.

“Operazione che lascia il tempo che trova” insomma, per Cusmai. E nessuna preoccupazione per i numeri. “Piuttosto – dichiara- si dovrebbe preoccupare chi la sta reggendo dietro le quinte per adescare elettorato, visto che i leader di sinistra e i loro simboli quella gente li va scansando, non li vuole manco in piazza”. “Leggo che lo slogan ideato è ‘La Puglia non si Lega’: vorrei chiedere a queste persone: quando la Lega ha governato la Puglia? Siamo reduci da 15 anni di centrosinistra che l’ha praticamente distrutta. Ospedali, agricoltura, lavoro, rifiuti. Una tragedia. Se mi consente è il contrario: il popolo vuole slegarsi da questi governanti insipienti e incapaci. Che manderemo a casa”.  

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