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Richiesta di rinvio a giudizio: ecco la replica del sindaco di Troia

Comune di Troia: le dichiarazioni del sindaco riguardo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura della Repubblica di Foggia

In relazione alla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura della Repubblica di Foggia in ordine a ipotesi di reato connesse alla gara per il servizio di trasporto pubblico comunale, il sindaco di Troia, avvocato Leonardo Cavalieri, ha rilasciato la seguente dichiarazione.

Il dirigente Gaudiano: "Io estraneo ai fatti"

“Malgrado il proposito di mantenere nella sede propria una questione che sta già ampiamente ridimensionandosi, avverto il dovere di aggiornare la comunità troiana e quella più larga raggiunta dai più recenti echi di stampa in modo che non posso fare a meno di ritenere improprio. La richiesta di rinvio a giudizio risale a otto mesi fa. E ridiventata “notizia” la scorsa settimana perché, in questi giorni, ai denuncianti è stata comunicata la notizia della fissazione dell’udienza preliminare. Lungi dal mantenere le cautele suggerite dall’andamento del procedimento penale, i denuncianti hanno evidentemente assunto l’iniziativa di diffondere agli organi di informazione i dettagli delle ipotesi accusatorie, naturalmente evitando di ragguagliare sugli elementi che ne hanno demolito parti molto significative. Il risultato è aver suggerito all’opinione pubblica, per il tramite degli organi di informazione e dei rimbalzi assicurati dal social media, un quadro incompleto, ledendo ulteriormente l’immagine e la reputazione mie personali e in qualità di Sindaco di Troia.

Per provare a riequilibrare in parte questa parziale e interessata versione dei fatti, vale la pena che gli organi di informazione provino a considerare, ora e per il futuro, che: 1) la notizia di reato che ha imposto alla Procura della Repubblica di Foggia di procedere è fondata sulla denuncia sporta dal Consorzio “Re Manfredi” di Manfredonia, società che si è occupata precedentemente, (dal 2006), del trasporto pubblico della città e che nel 2015 non si è aggiudicata l’appalto; 2) la denuncia si basa su fatti e circostanze tutt’altro che chiare: anche questa, naturalmente, è un’osservazione di parte, ma appare confortata dal netto rigetto che sia il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Foggia, sia il Tribunale del Riesame di Bari hanno pronunciato sulle richieste di custodia cautelare; 3) per di più, parte dell’impianto accusatorio è stato completamente rivisitato e ridimensionato dallo stesso Tribunale del Riesame di Bari negli scorsi mesi.

Tutte le circostanze, compresa l’impropria utilizzazione di esse ai fini della lotta politica, sono state da me esposte, otto mesi fa, in un pubblico comizio pubblico. Sono un avvocato, ho rispetto di tutte le parti che svolgono un ruolo nei processi, so a cosa servono le norme e le procedure. Ma sono anche il sindaco della mia città e ho il dovere di rispondere ai cittadini e di proteggerli da rappresentazioni false che minano a incrinarne la serenità. Ho, perciò, avvertito il dovere di dire io per primo cosa stava succedendo, evidenziando l’interesse evidente di una società a proseguire a svolgere un servizio che stava effettuando in forza di un contratto scaduto da ormai più di un anno.

Ci sono le sedi appropriate per tutelare i propri interessi, a nessuno sarà più consentito di confondere i piani e di mischiare gli argomenti. Questo episodio di utilizzo nella lotta politica delle carte di un procedimento giurisdizionale sarà l’ultimo a essere tollerato senza conseguenze sul piano della tutela civile e penale. Spero altresì suggerisca agli organi giudicanti di prestare ascolto alle mie sollecitazioni per un tempestivo processo che attendo con assoluta serenità, non solo perché conosco la mia totale estraneità ad ogni ipotesi di reato che, direttamente o indirettamente, possa in qualunque modo coinvolgermi, ma anche perché sono certissimo che la magistratura saprà fare adeguatamente e completamente luce sulla vicenda”.

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