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Regionali Puglia 2020

Si voterà con la doppia preferenza, in Puglia parte l'iter last minute. Liste rimaneggiate per dare spazio alle donne

La riforma della legge elettorale per l'introduzione della parità di genere passerà prima all'esame della Commissione per arrivare entro fine mese in Consiglio regionale. I partiti già si attrezzano per riequilibrare la presenza femminile

Il 15 luglio parte l'iter per l'introduzione della parità di genere nella legge elettorale pugliese. È previsto in quella data il primo passaggio della proposta di riforma in commissione, per la precisione la VII 'Statuto, Regolamenti, Riforme Istituzionali' presieduta da Erio Congedo.

La consigliera regionale del Pd Anita Maurodinoia, promotrice della proposta di legge per l'introduzione della doppia preferenza, da ultimo un mese fa, aveva chiesto, che approdasse direttamente in Consiglio regionale.

Ha invocato l'articolo 17 del Regolamento interno, che stabilisce che se entro i termini le Commissioni non si sono espresse la proposta di legge viene iscritta all'ordine del giorno in via d'urgenza. Ma evidentemente le commissioni non intendono rinunciare alle proprie prerogative. Hanno presentato analoghe proposte di legge, tempo addietro, anche l'assessore allo Sviluppo Economico Cosimo Borracino - risale a tre anni fa - e il consigliere regionale Ernesto Abaterusso (Senso Civico) a inizio legislatura.

Volente o nolente, il Consiglio regionale della Puglia proverà a recepire quello che, allo stato, è un mero indirizzo del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia che, il 25 giugno scorso, ha svolto una informativa al Consiglio dei ministri in relazione a una ricognizione effettuata sulla legislazione regionale in materia di elezione dei Consigli regionali, facendo drizzare le orecchie ai partiti in preallarme. "Dalla ricognizione, è emerso che le leggi elettorali di talune regioni non sono state adeguate alle disposizioni di principio introdotte dalla legge 15 febbraio 2016, n. 20, volte a garantire l’equilibrio della rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali. Tali leggi, infatti, non consentono l’espressione della seconda preferenza riservata a un candidato di sesso diverso o non prevedono le quote di lista", si legge nel resoconto della riunione.

Si fa sempre più strada l'ipotesi che il Governo possa esercitare il potere sostitutivo, circostanza che, a questo punto, si cercherebbe di scongiurare e che, comunque, finora non sarebbe stata nemmeno esplicitata in questi termini.

Il Consiglio regionale dovrebbe procedere alla modifica last minute (in tempi record), entro fine luglio. Sono già programmate due sedute l'8 e il 9 luglio ma chiaramente l'accapo non figura proprio perché la proposta andrà prima all'esame della commissione.

Questo, però, aveva contribuito ad alimentare lo scetticismo che aleggia sin dal lontano 2012 quando venne affossata la proposta di legge di iniziativa popolare 50 e 50. Nel cinquantesimo anniversario della Regione Puglia e della prima seduta dell'assemblea legislativa, l'adeguamento della legge elettorale sarebbe una conquista, seppur tardiva.

I partiti si sarebbero già messi l'anima in pace e, in caso di liste sbilanciate, le starebbero rimaneggiando per riequilibrare la presenza femminile senza perdere consenso. C'è pure chi dichiara di avere disponibilità femminili in surplus, bontà loro. Ma la modifica della legge inciderà anche sulle strategie e potrebbe determinare nuovi assetti, persino a scapito di qualche candidato, quando ormai gli elenchi sembravano già belli e pronti.

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