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Rinvio elezioni provinciali, Di Mauro attacca Miglio: "Atteggiamento fazioso ed irrispettoso delle istituzioni”

"Il rinvio delle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale, così come è stato motivato sul piano amministrativo, si presta a più di un sospetto e non può che essere decisamente censurato". Il punto di Raffaele Di Mauro

“Il presidente della Provincia, Francesco Miglio, dimostri più rispetto per le istituzioni e impari a separare le proprie simpatie politiche dal ruolo che ricopre. Il rinvio delle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale, così come è stato motivato sul piano amministrativo, si presta a più di un sospetto e non può che essere decisamente censurato".

Pesante l'affondo di Raffaele Di Mauro, che spiega: "Tra le ragioni poste a supporto dello slittamento della consultazione elettorale di secondo livello, infatti, vi è la sua vicinanza temporale con il referendum confermativo della riforma costituzionale del prossimo 4 dicembre. La data del referendum, però, era nota da tempo, ben prima che il presidente Miglio fissasse la data poi annullata in modo del tutto unilaterale".

"A meno che il presidente non fosse all’oscuro della consultazione referendaria ed abbia appreso di questa notizia solo nei giorni scorsi guardando qualche talk-show di approfondimento. Che senso ha dichiarare di voler garantire il diritto dei partiti a svolgere la loro campagna referendaria rinviando le elezioni provinciali? A nostro avviso nessuno, dal momento che, mi pare, le forze politiche stiano da tempo conducendo in tutta tranquillità la loro campagna referendaria, come Miglio dovrebbe ben sapere dal momento che Palazzo Dogana ha ospitato più di una manifestazione organizzata sia dal fronte del ‘Sì’ sia dal fronte del ‘No’".

Continua dunque Di Mauro: "Ciò che consideriamo più anomalo è un altro aspetto contenuto nel provvedimento presidenziale con cui è stato disposto il rinvio delle elezioni. Ci riferiamo alla gestione della richiesta, del tutto legittima, avanzata dal segretario provinciale del Partito Democratico, Raffaele Piemontese. Serietà istituzionale avrebbe voluto che il presidente Miglio, in presenza di un’istanza di questo tipo, convocasse le forze politiche, in modo da valutare insieme l’ipotesi e attorno ad essa verificare, eventualmente, l’esistenza di una convergenza larga".

"Alla strada della condivisione, invece, Miglio ha preferito quella dell’imposizione, della decisione assunta ‘inaudita altera parte’, quasi come se le elezioni provinciali fossero una faccenda che riguarda in via esclusiva la coalizione politica di cui egli è espressione. Riteniamo questa condotta particolarmente grave sul piano del rispetto delle istituzioni ed una conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, del fatto che il sindaco di San Severo - conclude - interpreta e declina il proprio ruolo a Palazzo Dogana in modo del tutto fazioso”.

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