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Servizi comunali: tempo scaduto. Protestano i lavoratori di Foggiaservizi

In dirittura d'arrivo al Comune di Foggia il piano industriale per la riorganizzazione di Amica, Ataf e Amgas. Maggioranza chiamata a fare sintesi. Oggi l'ennesima protesta dei lavoratori. Si pensa a un rimpasto in giunta

Entro il 15 maggio il piano industriale di rilancio e riorganizzazione delle società controllate dovrebbe approdare in consiglio comunale, a Foggia, per il via libera finale. A rassicurare sui tempi il sindaco, Gianni Mongelli, nell'ennesimo vertice di maggioranza tenuto ieri a Palazzo di Città. Rientro dalle vacanze pasquali problematico, dunque, per il centrosinistra che governa il capoluogo dauno. Si cerca di accelerare, cercando di mediare tra le diverse posizioni politiche.

La spinosa questione di Amica, Amgas, Ataf (e relative derivate) avrebbe già dovuto essere chiara al 31 dicembre 2010. Fu lo stesso sindaco a definirla "più delicata del risanamento finanziario del Comune", dal momento che riguarda servizi essenziali per la città (in primis la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti) e il destino di un migliaio di lavoratori. Una parte di questi è tornata a protestare oggi davanti al Comune: si tratta di Foggiaservizi, che oltre a certezze sul proprio futuro reclama il pagamento di 3 mensilità arretrate.

Il piano di rilancio dovrebbe passare innanzitutto attraverso la restituzione ad Amica, Amgas ed Afaf della loro mission originaria (nell'ordine: raccolta e smaltimento rifiuti; trasporto urbano e parcheggi; proprietà delle reti e distribuzione del gas), sgravandole così del peso di derivate e subderivate sorte negli anni, anche in vista della collocazione sul mercato delle 3 aziende tra dicembre 2011 e giugno 2012.

Ma si cerca di tenere tutti dentro per salvare posti di lavoro. Via allora alla creazione di 3 società in house: una per Amgas Rosso e Viola (verifica impianti e servizio informatico), una per Amica Gestioni (guardiania), la terza per Foggiaservizi (manutenzione generale). Il resto (cooperative del verde) dovrebbe andare a gara. E se le forze politiche restano divise (i Moderati e Popolari ieri hanno disertato il vertice parlando di "proposte irricevibili" così come formulate), il sindaco invita alla sintesi dal momento che – visti i rossi in bilancio e le bacchettate della Corte dei Conti - pare diversamente proprio non si possa fare.

Ma la tensione resta altissima: ieri in Comune è andato in scena un furioso scontro SEL-PD mentre i partiti tornano a premere per un ritorno della politica ai vertici della società comunali. Non solo. Riparte il tam-tam assessorati: non solo quello alla Cultura, lasciato vacante da Rocco Laricchiuta, ma un rimpasto generale, necessario secondo i partiti maggiori dopo due anni di governo cittadino.

Giovanna Greco

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