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CdA Fondazione ‘Scillitani’, dal Comune di Foggia precisano: “Nomine rispettano le norme”

Per la minoranza l’indicazione è stata formulata dal vicepresidente del Consiglio comunale, “che ho immaginato fosse il frutto di una condivisione” ha aggiunto il sindaco Franco Landella

L’amministrazione comunale e il sindaco di Foggia precisano che “i provvedimenti di designazione dei due rappresentanti del Comune di Foggia in seno al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Opera Pia Scillitani rispettano le norme che ne disciplinano le modalità” ed evidenziano che “proprio ieri gli uffici comunali, nella persona del dirigente Angelo Masciello, hanno risposto ai rilievi avanzati dal dottor Giovanni Rotondi, delegato dal Gabinetto del presidente della Regione a seguire la vicenda”.

Si legge nella nota stampa inviata da Palazzo di Città che “il dirigente Masciello spiega in modo dettagliato, norme alla mano, le ragioni per le quali le due designazioni effettuate dal Comune di Foggia siano di competenza sindacale, sulla base degli indirizzi di ordine generale formulati dal Consiglio comunale, e non di pertinenza dell’Assemblea consiliare, come erroneamente affermato tanto dai consiglieri comunali di minoranza quanto dal dottor Rotondi”.

Angelo Masciello scrive che “ai sensi dell’articolo 42, comma 2, lettera m, del TUEL, “il Consiglio Comunale può procedere direttamente alla nomina di rappresentanti del Consiglio stesso presso enti, aziende ed istituzioni solo nei casi espressamente stabiliti da norme di legge” indipendentemente dalle previsioni statutarie della Fondazione Opera Pia Scillitani. Il Consiglio comunale, quindi, avrebbe competenza diretta sulle nomine solo nel caso in cui la legge preveda che i nominati siano consiglieri comunali. In tutti gli altri casi ciò non è ammesso.

La normativa anticorruzione, infatti, sul punto prescrive: “A coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti … del consiglio … del comune che conferisce l'incarico, ovvero a coloro che nell'anno precedente abbiano fatto parte … del consiglio … di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti … non possono essere conferiti: … d) gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico …» (art. 7, comma 2, lettera d, DLgs 39 del 2013).

Il dottor Masciello sottolinea “che la Fondazione ‘Lorenzo Scillitani’ rientra nella categoria degli “enti di diritto privato in controllo pubblico” e che - come più volte ribadito dall’ANAC – se l’inconferibilità di incarichi in questi enti riguarda coloro che sono stati consiglieri comunali negli ultimi due anni a maggior ragione riguarda i consiglieri comunali in carica”.

La nota stampa prosegue: “Seguire la strada invocata dai consiglieri comunali di minoranza, sulla quale è intervenuto il dottor Rotondi richiedendo la sospensione dell’efficacia dei provvedimenti adottati dal Comune, avrebbe significato mettere in campo una considerevole serie di violazioni. Circostanza che il dottor Masciello ha già segnalato al dottor Rotondi, invitandolo a non sollecitare ulteriormente una deliberazione del Consiglio comunale per la designazione dei componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Opera Pia Scillitani, pena una segnalazione formale all’Autorità Nazionale Anticorruzione”.

Spiega il primo cittadino, Franco Landella: “Per ciò che riguarda il rilievo di ordine politico sollevato dalla minoranza consiliare, laddove la stessa lamenta una mancata consultazione, è di tutta evidenza che si tratta più di un problema interno alla minoranza che di una questione che riguarda direttamente il sindaco. La norma, infatti, non prescrive l’elezione di un rappresentante della minoranza da parte del Consiglio comunale, ma prevede soltanto che egli una sua espressione. Una differenza sostanziale, com’è facilmente intuibile”

Il primo cittadino aggiunge: “È chiaro che il sindaco ha esclusivamente il dovere di nominare un componente del CdA che sia espressione della minoranza, non di ricucire politicamente eventuali lacerazioni tra le sue diverse anime. Requisito che è stato rispettato trattandosi di una indicazione formulata dal vicepresidente del Consiglio comunale “in quota” alla minoranza, quindi da una figura che ha anche funzione di rappresentanza istituzionale della minoranza all’interno dell’ufficio di presidenza del Consiglio comunale”.

Il sindaco di Foggia conclude: “Va da sé che si tratta di una indicazione che ho immaginato fosse il frutto di una condivisione. Se la minoranza consiliare è divisa al suo interno, avendo anche mutato la sua “geografia politica”, con l’ingresso di esponenti che si definiscono appartenenti all’area del centrodestra e che sino a circa un anno fa sostenevano l'attuale Amministrazione, non è un problema, con tutto il rispetto per la dialettica interna alla minoranza, in cui può essere coinvolto il sindaco».

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